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Szerző: Rosario Gallipoli
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Tárgy: [Lecce-sf] Fw: [lecce_cittaplurale] Fw: [no-ogm-ra] L'argine di Vicenza

__,_._,___ SUL SIGNIFICATO POLITICO E SUI CONTENUTI DELLA GIORNATA DEL 17 FEBBRAIO 2007 A VICENZA
LA BORGHESIA IMPERIALISTA E L'ARGINE DELLA NONVIOLENZA

La campagna stampa preventiva su Vicenza 17 febbraio condotta dal maggiore quotidiano d'Italia, il Corriere della Sera organo da sempre della borghesia italiana maggiore ( e delle sue guerre) ben chiarisce la posta in gioco. A Vicenza, dice il Corriere non è il caso di ripetere l'errore di Lama del 1977, cioè l'errore di attaccare il movimento nella sua complessità, ma, al contrario, APPOGGIARE L'ALA NONVIOLENTA E PARAGOVERNATIVA DELLA MANIFESTAZIONE. Insomma giocare in pieno agli albanesi-serbi o sciti-sunniti che dir si voglia. Nell'editoriale del Corriere della Sera di oggi 8 febbraio 2007 Pierluogi Battista dice testualmente:

...la giornata di Vicenza sembra imporre dilemmi analoghi [ al 1977], se non identici. Simile è la disponibilità di strati estesi della protesta a lasciarsi sedurre dalle lusinghe della radicalizzazione violenta. Simile è la presenza al governo di una sinistra che nella prova della responsabilità istituzionale viene scossa da una virulenta crisi di identità, scissa tra il rito obbligato dei voti parlamentari siglati con riluttanza per disciplina di coalizione e il ribollire di un'ancor irrisolta anima «estremista» che si sente parte dell'ideologia e della fraseologia dei «movimenti». Facile, per chi ne è lontano, ironizzare su questa nevrotica dissociazione. Ma dal percorso ondivago di questa sinistra può nascere anche un argine, un tentativo di inclusione, un modo per canalizzare nell'ambito della protesta democratica e non violenta un mondo vulnerabile ai richiami dell'estremismo eversivo. Fino a chiedersi se non vada incoraggiata l'ultima possibilità per impedire di gettare i «movimenti» nelle mani di chi vuole spezzare tutti i ponti tra essi e la vita democratica. Una scommessa rischiosa. Ma necessaria
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2007/02_Febbraio/08/battista.shtml

E' da giorni che il Corriere batte questo tasto e non da solo -vedi il TG4, il Gazzettino e diversi altri, utilizzando anche lo spauracchio Scalzone ( il 1977) che ritorna...
Povero Oreste farà bene a smarcarsi subito dall'abitino che gli stanno cucendo addosso, simile a quelli che altre voltre ci hanno cucito addosso approffittando di nostri difettucci... Insomma il potere teme l'apertura di un nuovo ciclo di vera protesta a fronte delle scelte di guerra e antipopolari compiute da lui, dai ceti dominanti uniti. [ e del resto le stesse nuove basi militari non sono che l'espressione e l'anticipo della repressione musclée- per non usare altri ve4cchi ma più esatti termini-della protesta popolare e di classe..] A dominare, controllare, contenere in una prima fase questa protesta serve l'argine della nonviolenza, la ragnatela delle associazioni compatibili. Bisogna dare l'appoggio concreto, materiale, politico di massa ai settori della nonviolenza, cioè ai settori delle organizzazioni di massa che vedono il loro orizzonte strategico non nella rottura del dominio capitalistico ma nell'alternativa, nel miglioramento di questo mondo, nell'altro mondo possibile, che canalizzano la protesta in un ambito istituzionale e fanno da filtro contro i "violenti". Tutta la pletora di queste organizzazioni sarà COSTITUITA IN ARGINE da parte di specialisti che verranno o già sono inviati di rinforzo.

insomma mentre lorsignori edificano delocalizzazioni industriali, devastazioni territoriali, grandi opere di militarizzazione, caserme enormi, truppe speciali, gendarmerie europee e globali, scudi spaziali e via discorrendo, il movimento popolare e di classe deve genuflettersi prosternarsi, lanciare palloncini, fare happenings, desolidarizzarsi con chi lotta nel mondo e anzi condannarli, andare a leccare i piedi, a fare da seconde linee ai vari links alle varie cordate di devastatori delle quali ne presentiamo subito una.

A VICENZA IL 17 FEBBRAIO BISONERA' COMINCIARE A FARE CHIAREZZA SU CIO' A FARE CHIAREZZA SUL COMPORTAMENTO DI UOMINI DI GOVERNO CHE A ROMA VOTANO PER LA BASE E A VICENZA VENGONO A SCHIERARE I SERVIZI D'ORDINE CONTRO CHI PROTESTA E HA SEMPRE PROTESTATO.
EPPOI COME MAI NON SI PARTE COME AL SOLITO- ALMENO UNA PARTE DEL CORTEO- DA DAVANTI CAMP EDERLE? COME MAI NON SI ACCOGLIE LA RICHIESTA DEL COMITATO POPOLARE DI VICENZA EST DI COMINCIARE UNA PARTE DEL CORTEO DA LI'? COME MAI NON SI ASSUME L'EREDITA' STORICA DI CHI HA SEMPRE PROTESTATO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE E LE CASERME AMERICANE?

IL FUTURO DEL MOVIMENTO NON E' COI COLLUSI DEL PIEDE IN DUE SCARPE. CI SARA' MOVIMENTO SOLO SE CI SARA' UN'UNIONE POPOLARE E DI MASSA SULL'OBIETTIVO, AL DI LA' AL DI FUORI DEI PARTITI E CIOE' IMPEDIRE LA COSTRUZIONE DELLA BASE, BLOCCARE LA COSTRUZIONE DELLA BASE, BLOCCARE LE RUSPE COM UNA MOBILITAZIONE PROLUNGATA, DEMOCRATICA DAVVERO, AMPIA EUROPEA. VALE LA PENA DI PROVARCI E DI APRIRE UN NUOVO CICLO CONTRO LA VERA VIOLENZA CHE E' QUELLA DI QUESTO SISTEMA DI MERDA CHE DISTRUGGE IL TERRITORIO E I POPOLI.

BASTA COI COLLUSI DEI GRANDI AFFARI, BASTA CON LE BASI DI GUERRA, BASTA CON LA NATO
TUTTI A VICENZA CONTRO CAMP DAL MOLIN IL 17 FEBBRAIO 2007: COMINCIAMO A RACCOGLIERE E COORDINARE LE FORZE PER BLOCCARE LA BASE