Sintesi per la stampa con preghiera di pubblicazione, segue il testo integrale*Lettera aperta alla città perché non torni il silenzio, siamo tutti figli di Mery.*Il 13 gennaio 2007 in una casa di Via Buonarroti - a Piazza Vittorio - una madre ed un figlio di nazionalità bengalese figli del mondo, cittadini della nostra Roma sono morti mentre tentavano di sfuggire ad un incendio scoppiato nellâappartamento sovraffollato in cui vivevano con altre 12 persone.La morte di Mery e Hasib è lâennesimo lutto per una città ferita e disorientata per le condizioni in cui donne e uomini sono costretti a vivere, condizioni che ci interrogano sul livello di civiltà e sulle profonde ingiustizie sociali in cui siamo immersi e in cui rischiamo di annegare.*Perché
una lettera aperta alla città ?*Scriviamo per riaffermare il carattere solidale di questa nostra Roma, troppo spesso lasciata sola ad affrontare, risolvere, autogestire i problemi complessi di una metropoli del 21 secolo. I migranti di questa città , a volte stigmatizzati come pericolo sociale o al contrario mitizzati come risorsa e soluzione per i problemi del futuro del paese, sono esseri umani, esattamente come le migliaia di precari e precarie che producono buona parte della ricchezza di questa città , e hanno bisogno di una casa, di un reddito di diritti politici e civili per esercitare una piena e consapevole cittadinanza I migranti sono uno dei tanti colori e delle tante facce che insieme ai nostri compongono la parola precarietà .*Che cosa vogliamo ottenere?**Vogliamo giustizia per Mery e per Hasib,
vogliamo unâaltra âgiustiziaâ.*Vogliamo che i loro amici possano scegliere liberamente di vivere in questa metropoli ed in questo paese.Vogliamo unâaltra politica pubblica sulla casa che sappia parlare di diritto universale all'abitare.Vogliamo una nuova legislazione sullâimmigrazione preceduta dallâabolizione della legge Bossi-Fini, degna erede della Turco-Napolitano: la vergogna dei Cpt, da questo punto di vista, è emblematica.Vogliamo che la precarietà sul lavoro e nella vita non siano più uno degli snodi centrali della produzione di ricchezza della metropoli Roma. VVogliamo che le istituzioni, le forze politiche e sociali, il Sindaco Walter Veltroni si impegnino a fornire risposte, risorse e strategie in tempi certi, non siamo più disponibili allâennesima mediatizzazione di una ferita non
rimarginabile, perchè, come abbiamo scritto, questa volta non basterà un fiore per questa tragedia.Non si facciano in ogni caso illusioni coloro che pensano di speculare politicamente approfittando della nostra determinazione per proporre di nuovo la loro demagogia e il loro populismo. La destra romana, non troveranno in noi, antifascisti, antirazzisti e antisessiti per scelta, nessuna sponda.Non vogliamo niente per noi, ma tutto per tutti.Vi invitiamo a manifestare con noi.Eâ il tempo dellâindignazione, è il tempo di unâaltra giustizia, è il tempo di unâaltra politica.SABATO 20 GENNAIO 2007 ORE 15CORTEO DA PIAZZA VITTORIO AL CAMPIDOGLIOLe/gli antirazzist@ di RomaPer contatti e informazioni :
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