Oreste è in Italia...ieri conferenza stampa davanti al monumento dei morti di reggio emilia, oggi appuntamento con i compagni alle 15.45 davanti al carcere di Viterbo..
Serenata per Paolo Persichetti, adesso sì !
Oreste onorerà una promessa fatta da tempo, ma che soltanto ora con il suo rientro in Italia può mantenere: nel pomeriggio sarà a Viterbo davanti al carcere dove Paolo Persichetti, vittima di unestradizione ottenuta proditoriamente, è ostaggio dellapplicazione arbitraria ed abietta di criteri punitivi che, diciamolo, altro non sono che una vendetta contro chi si rifiuta di deporre larma della critica sottomettendosi alla volontà dei suoi inquisitori.
Ironia della sorte, Oreste, in Italia è un sans papier
La sua carta d identità scaduta da tempo, la patente di guida smarrita dalle autorità carcerarie che lo imprigionarono per il 7 aprile, egli può identificarsi davanti ai tutori dellordine (senza virgolette), soltanto con un documento di richiesta del passaporto rilasciato dallambasciata italiana a Parigi.
Teoricamente quindi, potrebbe essere trattenuto per accertamenti sino a 24 ore, o magari, massimo del grandghignolesco, essere espulso dal bel paese; cosa questultima che farebbe veramente sghignazzare linteressato, come ben potete immaginare.
Domani sulle prime pagine dei principali quotidiani potrete leggere le interviste che Oreste ha rilasciato:
Corriere della Sera (è lunico al corrente della visita al carcere di Mammagialla)
Il Giornale ed altri
In TV:
Lantipatico RETE 4, martedì 19:35
Le Iene ITALIA I, lunedì 21:05
Per chi è sordo alle dichiarazioni di Oreste, alla sua battaglia per Paolo Persichetti ed in generale per lamnistia e la creazione di una tavola dove tutte le parti assumano le proprie responsabilità, la sua sola presenza in Italia rappresenta una mina vagante.
Una presenza scomoda per chi sinora ha avuto buon gioco nel rivolgere lo sguardo da unaltra parte, fingendosi sordo, pretendendosi non coinvolto, o credendo di essersi definitivamente e solidamente riciclato in un ambito di presunta rispettabilità, magari blindato da una carica pubblica o redento con la solvente adesione ad operazioni di rimozione o delazione collettive, sancite sempre ed in ogni caso dalla demonizzazione nei confronti di chi, in quegli anni, ebbe accanto.
Cè chi pretende che Oreste sia ancorato al passato. Cè chi gli consiglia di scrivere un libro (già fatto, arriva tardi), chi di fare il nonno (idem), e magari il parlamentare. Basta che taccia!
Perchè invocano e, direi, quasi implorano il suo silenzio?
Per anni lassenza di un contraddittorio ad armi pari e loscuramento mediatico,
hanno garantito un silenzio che pare non debba essere infranto, pena il veder riemergere ciascuno i propri fantasmi?
E invece lui parla.
Vuoi vedere che qui e adesso, per una volta tanto, qualcuno non è in vendita?
francoppoli
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