[movimenti.bicocca] call for paper-laboratorio di Etnologia-…

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Autore: Emanuele Polizzi
Data:  
To: movimenti.bicocca
Oggetto: [movimenti.bicocca] call for paper-laboratorio di Etnologia-Modena
Invito a presentare proposte di interventi per il seminario
del Laboratorio di Etnologia, da tenere a Modena nell’Autunno 2007

Resistenze e prassi egualitarie

Il Laboratorio di Etnologia invita i ricercatori di ogni ramo delle scienze 
umani e sociali – ma in particolare gli antropologi – a proporre i loro studi 
per un seminario su “Resistenze e prassi egualitarie”. I lavori selezionati 
saranno presentati nell’Autunno 2007 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia 
dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Per consentire un proficuo confronto 
tra i relatori si specifica di seguito come viene inteso dagli organizzatori il 
tema prescelto. 
Le opere di Foucault hanno permesso di rilevare la dimensione politica del 
quotidiano, mediante la generazione e la diffusione di saperi, tramite 
capillari forme disciplinari che investono le diverse istituzioni moderne, 
dalla prigione alla clinica, dall’esercito alla fabbrica. Dopo Foucault, la 
nozione di potere smette di essere un ambito culturale, identificabile con 
ruoli riconosciuti, luoghi specifici, pratiche peculiari e si trova ad 
investire l’intero campo di produzione dell’ideologia e della prassi, 
promuovendo credenze e forme organizzative e, al contempo, inibendo lo sviluppo 
di altre pratiche, fino alla loro scomparsa. Uno dei campi privilegiati dove 
esplorare i meccanismi del potere va cercato quindi nel quotidiano processo di 
standardizzazione del pensiero e della condotta, con la conseguente repressione 
di alternative culturali, spesso mediante la produzione di convinta conformità 
piuttosto che tramite il rafforzamento e la moltiplicazione delle istituzioni 
repressive. Se siamo tutti coinvolti nell’arena della produzione culturale in 
quanto abbiamo una capacità soggettiva di agire politicamente nella e con la 
nostra vita, proponendo prassi – o conformandoci a quelle esistenti – appare 
evidente che la capacità di condizionamento dei singoli sugli altri è 
fortemente differenziata. Forme di comunicazione e informazione, di tecnologia 
e produzione, di organizzazione e di socialità, diffuse su scala globale 
diventano veicoli di una politica culturale che sembra avere come assiomi la 
naturalizzazione dell’esercizio del potere e della disuguaglianza; l’
allargamento degli ambiti soggetti a relazioni di proprietà privata; l’
inesorabile destrutturazione di forme di socialità allargata (dalla famiglia 
estesa al gruppo di amici, dalla comunità di vicinato all’impegno solidale); l’
affermazione di individualità intese principalmente come consumatrici di 
identità acquistabili. 
Se l’analisi delle scienze sociali, negli ultimi decenni ha sviscerato nei 
particolari le politiche dei gesti quotidiani, meno attenzione è stata prestata 
ai tentativi – più o meno coerenti e significativi – di generare spazi sociali 
in cui il potere è diffuso in maniera egualitaria. Partendo dagli stimoli 
offerti da questa concezione del potere, le forme di resistenza, dovrebbero – 
conseguentemente – essere valutate in base alla capacità di generare circuiti 
che non solo mettono in discussione i potenti flussi che mirano ad uniformare a 
questo modello le varie nicchie di umanità, ma anche in base alla capacità di 
produrre prassi alternative. Sia per un’attitudine antropologica alla base di 
questo progetto di ricerca, sia per la constatazione dei fallimenti dell’
egualitarismo inteso come teoria e rivendicazione al momento della sua 
realizzazione pratica, il seminario intende esplorare vissuti sociali e 
socializzati che si sottraggono – per quanto possibile – dalle morse omologanti 
della standardizzazione contemporanea e, al contempo, propongono significative 
forme organizzative egualitarie, sia nella presa delle decisioni (assemblee, 
metodo del consenso, autogestione) che nella capacità di accettare la diversità 
(di genere, di età, di discendenza, di cittadinanza, etnica) senza una 
differenziata attribuzione di valore. Il seminario è quindi in cerca di 
contributi etnografici, raffinamenti concettuali e proposte teoriche per lo 
studio di circuiti culturali contemporanei in cui prevalgono valori comunitari, 
solidali ed egualitari. Vengono in mente – come possibili luoghi di inchiesta – 
i nuclei residenziali autonomi diffusi in alcuni angoli dell’America Latina; 
quartieri, così come comuni agricole e spirituali fondate sulla presa di 
decisione consensuale e collettiva; forme di imprese e fabbriche autogestite; 
gruppi marginali e marginalizzati anche all’interno del prospero occidente. Lo 
scopo – lo ribadiamo – non è di esaltare teorie o promuovere rivendicazioni 
rivoluzionarie ma di vedere se esistono circuiti che si discostano 
sistematicamente e radicalmente dall’individualismo competitivo prevalente e 
che traducono in prassi tali orientamenti. In particolare, i seguenti punti 
appaiono rilevanti:
·    Un esame dell’estensione, della stabilità, degli appellativi e della 
organizzazione interna di tali circuiti.
·    Una illustrazione delle forme e degli ambiti in cui viene tradotto in prassi 
l’egualitarismo professato e dei residui di dominio e gerarchia che permangono 
nel concreto svolgersi della vita di tutti i giorni.
·    Un esame dei compromessi che tali circuiti si trovano a dover accettare 
oltre ad un’analisi delle risposte ai tentativi di omologazione e all’attivarsi 
di eventuali processi repressivi.
·    Una valutazione di eventuali caratteristiche distintive nella produzione di 
soggettività in questi ambienti e nell’interazione tra individualità non 
differenziate per valore.
·    Uno studio delle difficoltà riscontrate nella gestione egualitaria del 
vissuto quali – ad esempio – la limitata efficacia delle decisioni assembleari, 
l’inedia prodotta dall’abolizione della meritocrazia, la scarsa continuità dei 
gruppi. 
Stefano Boni


Informazioni pratiche

Richieste preliminari: 
1.    Un riassunto anonimo dell’intervento di massimo 1000 parole.
2.    Un altro file o documento con il nome e i contatti (email e/o telefonici) 
dell’autore
I due documenti vanno inviati al Laboratorio di Etnologia, Facoltà di Lettere 
e Filosofia, Largo S. Eufemia 19, 41100 Modena; labetno@???. 


Date:
1 Luglio 2007: Scadenza per la presentazione dei riassunti.
1 Agosto 2007: Comunicazione dell’accettazione dei contributi.
Da metà Ottobre a metà Dicembre 2007: Interventi al seminario (Lunedì
pomeriggio).

Rimborso spese:
Euro 150.

Ulteriori Informazioni:
sboni@???; labetno@???