----Messaggio originale----
Da: roby.ss@???
Data: 26-gen-2007
4.32 PM
A: "Forum GLBTQ contro le guerre"<forumgbltq@???>
Ogg: [ForumGLBTQ] Sull'approvazione del registro delle Unio Civili
a Porto Torres
Sassari, 25/01/2007
Comunicato stampa
Oggetto:
sull'approvazione del registro comunale sulle Unioni Civili di Porto
Torres
Il Movimento Omosessuale Sardo esprime tutta la sua
soddisfazione e contentezza per l'approvazione del registro delle
Unioni Civili per coppie etero ed omosessuali nel comune di Porto
Torres. Dopo il comune di Atzara, che ha approvato un registro simile
nel Gennaio del 2006, Porto Torres sarà il secondo comune sardo ad
aprire a tutte le unioni civili, dimostrando una particolare attenzione
per i diritti di quelle migliaia di cittadini, etero ed omosessuali,
oggi non riconosciuti dalla legislazione italiana nelle loro legittime
scelte di vita. Dopo alcune ore di civile confronto politico,
lontanissimo dagli isterismi della politica nazionale, il Consiglio
Comunale turritano ha infatti approvato la delibera a larghissima
maggioranza, con due soli voti contrari, Forza Italia, e una
astensione, AN, dimostrando così un'elevata sensibilità politica e
sociale e, finalmente, il desiderio di svolgere il loro compito
primario, ossia rappresentare la volontà del popolo che rappresenta
riconoscendo a tutti i cittadini pari dignità e pari diritti.
Porto
Torres segna una nuova inversione di tendenza rispetto al ritorno al
passato ed alla presa in giro del comune di Padova, preludio del
vergognoso accordo che si prospetta nel Governo nazionale, che,
sfacciatamente, spacciò una mozione che ricordava l'esistenza della
legge sulla famiglia anagrafica come un passo avanti innovativo verso
il riconoscimento dei diritti delle coppie conviventi. In realtà, tale
mozione, non cambiava assolutamente nulla nel rapporto con i cittadini,
ma indicava loro la possibilità di utilizzare una legge degli anni '50,
modificata dalla DC nel 1989 che permette a chiunque conviva sotto lo
stesso tetto, compresi i parenti, di formare una famiglia anagrafica, a
prescindere dal tipo di rapporto esistente tra loro. E' questa la
stessa misera conclusione a cui sembra sia arrivato il Governo
nazionale che, pur di non riconoscere le Unioni fra persone dello
stesso sesso, ha inserito nello stesso disegno tutti i tipi di
convivenze, snaturando di fatto il significato stesso di Unione Civile
o coppia di fatto.
Con l'approvazione del registro di Porto Torres si
ritorna a parlare di legami affettivi o anche solidaristica, esclusi
quelli parentali, già codificati dalla legislazione nazionale, con un
riconoscimento pubblicistico dell'unione in sè e non semplicemente dei
diritti individuali in forma privatistica.
Finalmente anche nella
nostra provincia una giunta di centro sinistra apre alle rivendicazioni
di migliaia di coppie etero ed omosessuali oggi non riconosciute dalla
legislazione nazionale e, soprattutto, riconosce pari dignità ai
cittadini ed alle cittadine omosessuali.
L'approvazione di ieri
acquista ancora più valore se rapportata alla discussione nazionale,
sia per la strada scelta, ossia il riconoscimento pubblico delle Unioni
o coppie, sia perché sostenuta anche da esponenti di quei partiti che a
livello nazionale hanno espresso forti dubbi più in vista di
un'eventuale contropartita che per un reale convincimento. Inoltre, il
riconoscimento di pari dignità ai cittadini ed alle cittadine
omosessuali a ridosso del Giorno della memoria, in ricordo delle
vittime, tra cui anche migliaia di omosessuali, dei campi di sterminio
nazisti, fa di Porto Torres la città guida nella lotta contro
l'omofobia e l'odio razziale.
Nell'euforia per questo grande passo del
comune di Porto Torres dobbiamo però sottolineare la situazione della
città capoluogo di provincia, retta anch'essa da una giunta di centro
sinistra, almeno sulla carta, che da un anno discute del registro senza
nessuna prospettiva di approvazione.
A Sassari infatti un Sindaco
"Pilato", dopo aver promesso nel Marzo 2006 una rapida approvazione del
registro, non solo ha nicchiato fino ad oggi, ma addirittura ha
preferito evitare la discussione demandando il tutto ad una futura
legge nazionale. A fargli compagnia numerosi esponenti cattolici della
maggioranza e dell'opposizione che, per problemi di coscienza o di
moralità religiosa, hanno già dichiarato la loro contrarietà al
provvedimento con motivazioni piuttosto schizofreniche. Ma a scorrere
l'elenco dei consiglieri contrari ci sembra di scorgere ben poca
moralità. Tra criminali condannati al carcere e fuori solo grazie
all'indulto, conviventi, separati e alcuni dalla condotta sessuale non
troppo limpida, viene da chiedersi: è possibile accettare lezioni di
morale da chi ha comportamenti oggettivamente immorali?
Noi crediamo di
no! E poiché in queste situazioni il personale è politico, ognuno si
dovrà assumere "pubblicamente" la responsabilità delle proprie azioni.
Per il MOS
Massimo Mele
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