[Intergas] APPELLO ALLA MOBILITAZIONE 17 FEBBRAIO: MANIFESTA…

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Autore: Stefano Costa
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To: Consumo-critico-msf, intergas
Oggetto: [Intergas] APPELLO ALLA MOBILITAZIONE 17 FEBBRAIO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE A VICENZA
IL FUTURO è NELLE NOSTRE MANI: DIFENDIAMO LA TERRA PER UN DOMANI SENZA
BASI DI GUERRA

Presidio Permanente, Vicenza 23 gennaio 2007

Dopo che
per mesi Governo e Comune si sono rimpallati la responsabilità della
decisione, l'Esecutivo nazionale ha ceduto all'ultimatum statunitense:
«il Governo non si oppone alla nuova base Usa», ha sentenziato Romano
Prodi. Dopo appena due ore, migliaia di vicentini sfilavano per le
strade del centro cittadino. Chi pensava di aver chiuso la partita ha
dovuto ricredersi, perché Vicenza si è mobilitata, ha Invaso le strade,
ha costruito il presidio permanente.

Otto mesi di mobilitazioni,
culminate con la grandiosa manifestazione dello scorso 2 dicembre -
quando 30 mila persone sfilarono dalla Ederle al Dal Molin, hanno
dimostrato la forte contrarietà della popolazione alla nuova
installazione militare. Ma il Governo, dopo aver più volte ribadito la
centralità dell'opinione della comunità locale, ha ceduto agli
interessi economici e militari.

In tutto questo pesa come un macigno
anche la posizione dell'Amministrazione Comunale che, forte
dell'assenso dato dal Governo Berlusconi all'operazione, prima ha
nascosto ai cittadini il progetto per tre anni e poi, snobbando la
contrarietà della popolazione, lo ha approvato durante un Consiglio
Comunale
blindato e contestato; infine ha negato ai cittadini la
possibilità di esprimersi attraverso il referendum.

Nonostante tutto
questo a Vicenza è successo qualcosa di nuovo: Vicenza non si è arresa
alle imposizioni. In questo percorso abbiamo trovato donne e uomini,
studenti e anziani, lavoratori e professionisti; li abbiamo
incrociati
nelle mobilitazioni, abbiamo discusso con loro alle assemblee pubbliche
ed ai convegni. Insieme abbiamo costruito il Presidio Permanente, un
luogo attraversato da migliaia di persone in pochi giorni.
Vicenza non
si è arresa alle imposizioni. Vicenza non vuole una nuova base militare
al Dal Molin.
Vicenza si è mobilitata. Migliaia di persone hanno
occupato i binari della stazione appena due ore dopo la conferenza
stampa di Romano Prodi; e nei giorni successivi una serie di
iniziative, dalla manifestazione degli studenti ai presidi in Municipio
e in Prefettura, hanno confermato la determinazione dei cittadini.La
nostra città ha riscoperto la dimensione comunitaria e popolare, ha
riattivato le reti di solidarietà che in altri contesti - per esempio a
Scanzano Ionico o in Val di Susa - hanno permesso di fermare dei
progetti devastanti.

Da ogni parte d'Italia ci è arrivata un immensa
solidarietà, un caloroso sostegno. Manifestazioni e presidi si sono
svoltI in questi giorni in ogni angolo del Paese. Contro una scelta
contrastata dalla comunità locale
ovunque si manifesta e si discute.

Il nostro cammino è appena all'inizio. Nulla si è concluso con
l'espressione del parere governativo. Cittadini, associazioni e
organizzazioni sindacali hanno deciso di opporsi; molti parlamentari si
sono auto-sospesi. Vicenza vuole fermare questo scempio, se necessario
anche seguendo l'invito di molti a mettere pacificamente in gioco i
propri corpi.

Vogliamo dare una voce unitaria, pacifica e determinata
a questo sdegno.
Vicenza chiama tutti a mobilitarsi contro la
militarizzazione di una città, contro la costruzione di una base che
sorgerà a meno di due chilometri dalla basilica palladiana, consumerà
tanta acqua quanta quella di cui hanno bisogno 30 mila cittadini,
costerà ai contribuenti milioni di euro (il 41% delle spese di
mantenimento delle basi militari Usa nel nostro territorio è coperto
dallo Stato Italiano), sarà l'avamposto per le future guerre.

Vicenza
vuole costruire una grande manifestazione nazionale per il 17 febbraio;
vogliamo colorare le nostre strade con le bandiere arcobaleno e quelle
contro il Dal Molin, ma anche con quelle per la difesa dei beni
comuni
e della terra, del lavoro e della dignità e qualità della vita. Un
corteo plurale e popolare, capace di aggregare le tante sensibilità che
in questi mesi hanno deciso di contrastare il Dal Molin, perché siamo
convinti che le diversità siano un tesoro da valorizzare così come
l'unità sia uno strumento da ricercare per vincere questa sfida.

Ai
politici e agli uomini di partito che condividono la responsabilità di
Governo locale e nazionale rivolgiamo l'invito a partecipare senza le
proprie bandiere; vi chiediamo un segno di rispetto verso le tante
donne e i
tanti uomini che in questi giorni si sono sentiti traditi
dai partiti e dalle istituzioni; vi chiediamo, anche, di valorizzare la
scelta di quanti, in questi giorni, hanno scelto di dimettersi o auto-
sospendersi in segno di
protesta. Una protesta che, auspichiamo, dovrà
avere ulteriori riscontri se il Governo non recederà dalle sue
decisioni.

Noi siamo contro il Dal Molin per ragioni urbanistiche,
ambientali, sociali; ma, anche, perché ripudiamo la guerra. Proprio per
questo non accettiamo alcun vergognoso baratto con il rifinanziamento
della missione in
Afghanistan.

La nostra lotta non si è esaurita. A
Vicenza, il 17 febbraio, contro ogni nuova base militare, per la
desecretazione degli accordi bilaterali che regolano la presenza delle
basi, per la difesa della terra e dei beni
comuni, per un reale
protagonismo delle comunità locali e dei cittadini.

Il futuro è nelle
nostre mani: difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra.
Il
17 febbraio tutti a Vicenza!

Presidio Permanente contro il Dal Molin

Per info e adesioni nodalmolin@???
Web www.altravicenza.it