[Lecce-sf] Nairobi 2007

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Autore: Silverio Tomeo
Data:  
To: social forum
Oggetto: [Lecce-sf] Nairobi 2007
da il manifesto

                              Per salvare l'Africa cambiamo l'Europa
                              Raffaella Bolini *


                              Comunque vada, Nairobi sarà un successo. Al tempo 
                              del primo Forum sociale mondiale, sei anni fa, un 
                              Forum in Africa pareva un sogno. La sfida che il 
                              comitato organizzatore africano si è voluto 
                              assumere è stata enorme - con pochissimi soldi e 
                              scarsa strumentazione, in un continente dove 
                              internet e telefonini sono per tanti un lusso. 
                              Abbiamo fatto, come movimenti italiani, quello che 
                              era possibile per dare una mano.
                              La divisione dell'Africa è obiettivo primario dei 
                              poteri impegnati nello sfruttamento delle sue 
                              enormi risorse umane e naturali. Per noi, al 
                              contrario, è essenziale rafforzare la crescita e 
                              l'unità della società civile africana, la sua 
                              capacità di resistenza, proposta, produzione di 
                              alternative. Abbiamo ottenuto che il governo 
                              italiano, attraverso la viceministra agli esteri, 
                              stanziasse per la prima volta fondi destinati alla 
                              realizzazione del Forum. Molti enti locali hanno 
                              fatto la loro parte. Tante organizzazioni si sono 
                              prodigate per favorire la partecipazione africana.
                              Si poteva fare anche di più. L'autofinanziamento 
                              solidale è tema cruciale per ribaltare la politica 
                              anche attraverso lo spostamento di prospettiva. La 
                              condizione umana in Africa è così segnata dalla 
                              crudeltà dell'ingiustizia e dello sfruttamento da 
                              rendere impresentabile qualsiasi difesa d'ufficio 
                              del neoliberismo. A Nairobi incontreremo una 
                              pluralità di esperienze e una molteplicità di 
                              culture. Non si preoccupi chi teme un'invasione di 
                              esperienze religiose: lì non c'è politica o 
                              cultura che non abbia in sé una naturale, 
                              obbligatoria radicalità. In questi anni, l'Africa 
                              ci ha già dato molto: le campagne sul debito, sul 
                              diritto alla salute, sui diritti delle donne non 
                              avrebbero avuto la stessa forza senza gli africani 
                              e le africane. 
                              Oggi, il Forum sociale mondiale in Africa può 
                              regalare alla rete dei movimenti globali qualcosa 
                              di molto importante: la consapevolezza di quanto è 
                              dura la sfida, di quanto è lungo il cammino, di 
                              quanta energia, intelligenza e pazienza ci 
                              vogliono per un impegno che intacchi un meccanismo 
                              di dominio globale ancora fortissimo. Non sono 
                              pochi in Italia a pensare che una stagione di 
                              movimento si sia chiusa. A guardare l'Africa, ciò 
                              non è vero: la preparazione di Nairobi ha prodotto 
                              in Africa molte energie buone, convergenze, sfide 
                              nuove. Gli organizzatori africani ci ripetono che 
                              il Forum per loro è un primo passo, un po' come 
                              per noi fu l'incontrarci a Genova nel 2001.
                              Ci sono tempi diversi e situazioni diverse: ma se 
                              vogliamo davvero essere cittadini globali, non 
                              possiamo guardare il mondo solo da casa nostra. A 
                              fine giugno si terrà il primo Forum sociale degli 
                              Usa e sarà entusiasmante, tutto conficcato nella 
                              campagna elettorale per cacciare Bush dalla 
                              storia. Noi europei, che viviamo in un continente 
                              opulento e stanco dove cambiare la politica è 
                              impresa difficilissima, possiamo riportare da 
                              Nairobi un senso maggiore di responsabilità: non 
                              ci possiamo fermare. L'Africa non vive se non 
                              cambiamo l'Europa. Bisogna andare avanti, come 
                              possiamo e riusciamo.
                              Intanto, fra le tante cose che succederanno a 
                              Nairobi, ce n'è una che abbiamo molto a cuore: nel 
                              Forum vedrà la luce una vera rete globale per i 
                              diritti dei migranti. Si allargherà non solo la 
                              capacità di vertenza, ma anche quel «telefono 
                              rosso» che ci permette, organizzazioni nei paesi 
                              di provenienza e in quelli di arrivo, di aiutare 
                              tante persone nel loro diritto di farsi il futuro.
                              * presidenza Arci