> Stavo leggendo le varie reazioni alla sentenza e mi sono imbattuto in
> questo commento sul corriere che mi pare di capire distrugge
> totalmente, riferendosi all'attuale normativa, la sentenza della
> cassazione.
> Qualcuno ne sa qualcosa di piu'?
>
Il "reato" in discussione fu commesso prima del decreto Urbani. La
sentenza non fa altro che basarsi sulla legge vecchia. Purtroppo anche
la sentenza sottolinea la differenza tra lucro e profitto posta tra
vecchia e nuova legge. All'epoca erano puniti solo coloro che avevano
fini di lucro.
Dal decreto Urbani in poi invece vengono puniti tutti, anche il
ragazzino che passa una canzone al suo amico (nel caso in cui pero' la
licenza lo vieti espressamente). Ha ragione dunque quella chiavica di
Enzo Mazza.
Urbani fu unto dalle major e le ha dedicato questo decreto fatto proprio
per proteggere i loro imperi economici a discapito della popolazione.
Non ci sono santi, "scaricare una canzone (qualsiasi) non è reato" vale
solo per gli anni precedenti al decreto Urbani.
Oggi scaricare non è reato, ma violare una licenza si.
Se chi ti da la canzone ti dice Copyright. Tutti i diritti riservati....
allora non puoi farci nulla, neanche ascoltarla :) xkè in alcuni casi ci
sono incompatibilita' tra i sistemi DRM. (per questo motivo alcune
aziende stanno abbandonando tale tecnologia, letto su PI alcuni giorni fa)
> http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/20/web.shtml
>
> «La sentenza della III sezione della Cassazione che è stata ripresa
> dagli organi di stampa con il titolo 'scaricare non è reatò si
> riferisce in realtà ad un caso antecedente l'attuale normativa, in
> vigore dal 2004, che invece stabilisce la punibilità penale per lo
> scambio di file illegali e che punisce con una sanzione amministrativa
> di 154 euro chi invece si limita a scaricare una canzone abusivamente.
> Non si tratta pertanto di una decisione che modifica l'attuale
> legislazione in vigore»: lo precisa Enzo Mazza, presidente di Fimi, la
> Federazione dell'Industria Musicale Italiana.