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Autor: Alessio Ciacci
Data:  
Para: forumlucca
Asunto: [Forumlucca] Fw: [LPA] Camp Darby, la Regione Toscana si muova per la "Riconversione preventiva"

----- Original Message -----
From: Ornella De Zordo
To: lpa@???
Sent: Saturday, January 20, 2007 12:23 PM
Subject: [LPA] Camp Darby, la Regione Toscana si muova per la "Riconversione preventiva"


Comunicato Stampa Unaltracittà/Unaltromondo


Basi USA, Il governo Prodi si attenga al programma dell'Unione
La Regione Toscana si muova per la "Riconversione preventiva" di Camp Darby

La militarizzazione del territorio è contro ogni logica di buon senso nella costruzione di un mondo basato sulla pace e non sui rapporti di forza. Unaltracittà/Unaltromondo sostiene perciò tutti quegli uomini e quelle donne che in questi giorni stanno manifestando contro l'ampliamento della base statunitense di Vicenza e si attiva affinché l'unica base americana presente in Toscana sia riconvertita quanto prima ad usi civili.
Il primo ministro Prodi non può nascondersi dietro l'assioma "Non possiamo tornare indietro su una decisione già presa", perché politicamente questa frase è un suicidio, significa che seguendo questa filosofia il suo governo non attuerà quelle riforme (Bossi-Fini, Informazione, Legge 30 ecc...) per cui è stato votato dagli italiani. Ci sarà sempre qualche potere esterno all'esecutivo che attuerà pressioni conservatrici per tutelare i propri interessi e non il bene comune. La vicenda dell'allargamento della base Usa di Vicenza illumina un quadro politico devastante: a quanto pare né il parlamento né il governo italiano hanno alcun potere decisionale sulle operazioni militari statunitensi che, partendo dal nostro territorio, coinvolgono automaticamente il nostro paese nelle guerre condotte dagli Stati Uniti.

Il programma dell'Unione si intitola "Per il bene dell'Italia", non degli Stati Uniti
In questo contesto serve allora che il governo dell'Unione segua il suo programma - intitolato "Per il bene dell'Italia" e non degli Stati Uniti - e si distingua così dalla politica estera di Berlusconi. Nel programma, valido fino a prova contraria fino alla fine della legislatura, si legge a proposito delle basi militari: "Reputiamo necessario arrivare ad una ridefinizione delle servitù militari che gravano sui nostri territori, con particolare riferimento alle basi nucleari. Quando saremo al governo daremo impulso alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, coinvolgendo l'Amministrazione centrale della Difesa, le Forze Armate, le Regioni e gli Enti Locali, al fine di arrivare ad una soluzione condivisa che salvaguardi al contempo gli interessi della difesa nazionale e quelli altrettanto legittimi delle popolazioni locali."

La Regione Toscana si muova con più coraggio per la riconversione di Camp Darby
Serve allora più coraggio anche da parte degli Enti Locali, a partire dalle Regioni governate dall'Unione, che possono e devono schierarsi dalla parte dei loro cittadini non solo a parole ma anche con atti concreti. La chiusura della base americana nucleare della Maddalena in Sardegna, che avverrà nel febbraio del 2008, è un precedente significativo. Quando le istituzioni si alleano con la parte più viva e democratica della società civile, in questo caso la giunta guidata dal presidente della Regione Sardegna Renato Soru, i risultati concreti arrivano. Unaltracittà/Unaltromondo chiede per questo agli Enti Locali della Toscana di non fermarsi a dichiarazioni di principio sulla riconversione di Camp Darby, come se quest'ultima dipendesse da entità astratte, ma di muoversi politicamente con tutti i mezzi a loro disposizione, e nel tempo più rapido possibile, per arrivare al risultato auspicato dalla cittadinanza toscana.

In questo processo, come richiesto da tempo dai movimenti pacifisti toscani, proponiamo l'assunzione da parte delle amministrazioni locali dell'obiettivo della "Riconversione preventiva" della base Usa di Camp Darby, cioè di un atteggiamento politico e operativo che pianifichi sin da subito, e cioè prima dell'effettiva partenza delle truppe statunitensi, le condizioni per il ripristino dell'area ad uso esclusivamente civile. Non è più tollerabile infatti che sul nostro territorio, tra Pisa e Livorno, sia presente il più grande arsenale Usa all'estero: 20.000 tonnellate di munizioni per artiglieria, missili, razzi e bombe d'aereo oltre 8.100 tonnellate di alto esplosivo custodite in 125 bunker.