[NuovoLab] Molotov e G8: Prc: «Il governo dovrà riferire»

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Author: antonio bruno
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To: veritagiustiziagenova
CC: forumgenova, fori-sociali
Subject: [NuovoLab] Molotov e G8: Prc: «Il governo dovrà riferire»
liberazione 19.1.07

Provocazione di Caruso: «Sono nascoste nel cortile della camera dei deputati»
G8 di Genova e molotov sparite,
Prc: «Il governo dovrà riferire»


Davide Varì
Ci sono due molotov nel cortile della Camera.
Chi ce l’ha messe? Non lo so, ma forse sono proprio le due
molotov sparite dal tribunale di Genova, il famoso corpo del
reato dell’aggressione nella scuola Diaz». Ci pensa Francesco
Caruso a denunciare la gravissima vicenda della sparizione
delle due molotov acquisite come prove a carico dei 29 poliziotti
indagati nel processo per l’incursione nella scuola Diaz
durante il G8 di Genova del 2001. Ci pensa a modo suo,
provocando nel cuore stesso del Parlamento, andando a
caccia delle bottiglie sparite proprio in quelle sale, nell’aula
della rappresentanza democratica.
Una provocazione stigmatizzata dal presidente della
camera Bertinotti: «Tutelare anche la dignità formale delle
istituzioni», ha dichiarato nella tarda serata di ieri.
Poi è stata la volta di Graziella Mascia - vicepresidente del
gruppo alla Camera - che attraverso una nota fa sapere che il
governo dovrà rispondere della sparizione delle due molotov:
«Ogni tentativo di far luce su quanto accaduto in quei
giorni a Genova - scrive Mascia - finisce per rimanere bloccato
da strane e quanto mai inspiegabili vicende». Per questo,
conclude l’esponente di rifondazione, «chiederemo al governo
di riferire in merito a questo ultimo gravissimo episodio,
continuando a sostenere la necessità di una commissione
di inchiesta».
Nel frattempo l’europarlamentare Vittorio Agnoletto, ex
portavoce del Genoa Social Forum e Antonio Bruno, del Comitato
Verità e Giustizia per Genova, chiedono al procuratore
capo Francesco Lalla un’indagine contro chi avrebbe dovuto custodire le
molotov.
Per Agnoletto e Bruno, le bottiglie incendiarie sono «una delle
chiavi di volta di questo procedimento » e furono mostrate
ai giornalisti durante la conferenza stampa in questura la
mattina successiva alla irruzione nell’istituto di via Battisti in
cui furono arrestati una novantina di manifestanti, molti dei
quali brutalmente feriti, che furono successivamente prosciolti.
«A maggior ragione di fronte a un simile evento - ribadiscono
Agnoletto e Bruno - la maggioranza di centrosinistra
non può più sottrarsi all’istituzione della commissione parlamentare
di inchiesta sul G8».
La sparizione delle due bottiglie incendiarie è emersa ieri
l’altro durante un’udienza del processo e sono state avviate le
ricerche per trovare i reperti.
Nel processo per l’irruzione nella scuola Diaz, in corso dall’aprile
2005 al tribunale di Genova, 29 persone tra dirigenti e
funzionari di polizia sono accusati di concorso in lesioni,
falso e calunnia. A motivare l’irruzione del 21 luglio di sei anni
fa, dissero gli agenti, il lancio di alcuni sassi contro una volante
della polizia. Nella scuola, la polizia annunciò di aver ritrovato
due bombe molotov. Ma, come accertarono successivamente i magistrati grazie
alla testimonianza diretta di un “pentito”, i due ordigni sarebbero stati
collocati dagli agenti stessi per usarle come false prove a carico dei
manifestanti.
Mascia (Prc): «Chiederemo al governo di riferire in merito a questo grave
episodio, continuando a sostenere la necessità di una commissione di
inchiesta»