[NuovoLab] LALLA: NESSUNA INCHIESTA AGNOLETTO PENSI AI FATTI…

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LE REAZIONI

LALLA: NESSUNA INCHIESTA AGNOLETTO PENSI AI FATTI SUOI
GENOVA. L’avvocato Alfredo Biondi, difensore del vicequestore Pietro Troiani,non ha dubbi sucomesi concluderà“ l’affaire molotov”. Tant’è che
profetizza: «Finirà con un verbale di vane ricerche. Proprio come accade
per gli esseri umani. Vuol dire che ora potremo inserire tra le vane ricerche, unici al mondo, anche due bottiglie. Che per ora restano a tutti gli effetti
contumaci”». E considera: «Non è che sia stato particolarmente geniale, dare le molotov in affidamento alla questura.
E’ come lasciare in custodia bottino al ladro. E come dice Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma
spessocisiazzecca...».Be’,anche alla difesa non viene poi così male la scomparsa delle famigerate molotov. Sono già passati cinque anni emezzo e sette arriva la prescrizione dei reati: conuna decina di rinvii delle udienze,
gioco è fatto... «Come ha detto Scalzone ­replicaBiondi
­la
prescrizione
èl’atrofiadeldiritto, l’impotenzadellagiustizia.Semai
siarrivasseallaprescrizione,
un innocente comeTroiani, che io assisto, impugnerebbe certamente.
Non si può restare col dubbio.
Nè può proseguire un processo senza l’habeas corpus”.Anche se non si tratta di un essere umano».
Dubbio che non sfiorail “Comitato verità e giustizia per Genova”,presieduto da Enrica Bartesaghi,madre di Sara, tra i feriti della Diaz. Indignata, da Lecco, sbotta: «Com’è possibile aver perso lemolotov? Certo che se chi
custodisce è anche parte in causa...Siamo molto preoccupati.Temiamo che ora si blocchi il processo.Chiederemo aiuto ai parlamentari perché presentino
un’interrogazione urgente e riescano a far partire questa benedetta
Commissione d’inchiesta». Detto fatto. Il senatore Francesco Ferrante
Dl) vuole «un intervento urgente e tempestivo» del ministro dell’Interno, Giuliano Amato,e chiede chiarezza sulle molotov sparite. In serata, erano ricomparse.
Ma nel posto sbagliato:Montecitorio.
Ce le ha messe il Gianburrasca della maggioranza, Francesco Caruso.
Che dopo la marijuana piantata nel giardino del Palazzo ha fatto riapparire alla Camera(altre)due bottiglie incendiarie, simili a quelle sparite a Genova. Puntualmente, è stato rimbrottato dal presidente Fausto Bertinotti, che dopo aver fatto eleggere Caruso, tenta ora nell’impresadi
tenerloa freno.Con lo stesso effetto di Ceccherini sull’Isola dei famosi: chiamato per fare audience, ci si è poi accorti” che bestemmiava. A tacitare
un altro no global seduto in Parlamento (europeo), Vittorio Agnoletto, pensa invece direttamente ilprocuratore capo di Genova,Francesco Lalla.
All’ex portavoce del Genoa Social Forum che vuole un incontro urgente in procura, per chiedergli di aprire subito un’indagine, l’imperturbabile capo dell’ufficio ­senza
perdere l’aplomb che lo contraddistingue da sempre
­manda
a dire: «Agnoletto pensi ai fatti suoi e alle sue cose damedico
che della giustizia ci occupiamo noi che lo sappiamo fare. Non me lo deve dire certo lui cosa devo fare e come agire.Ci mancherebbe altro». Poco prima, Lalla aveva spiegato: «L’ufficio non ha ancora ricevuto nessuna richiesta d’intervento.
Ma la sparizione della prova riguarda il tribunale, non la procura. Non c’entriamo nulla. Non siamo neppure mai stati custodi delle due molotov». Scusi,ma a palazzo di giustizia non c’è un ufficio corpi di reato, dove vengono custoditi? «Normalmente sì ­conferma procuratore capo ­Ma non se si tratta di armi.Ed essendo considerate tali, leduebottiglie,è normale che siano state depositate altrove».
Un po’ meno normale che siano sparite.
Haidi Giuliani, senatrice, auspica «che si trovino» perché questa sparizione delle prove «è un fattomolto grave».Ma insiste perchè si faccia Commissione d’inchiesta e attende che il tribunaledi Strasburgo dia via libera
alla riapertura del processo (archiviato) all’ex carabiniere Mario Placanica.
In caso contrario? «Faremouna causa civileper danni, devolvendo tutto in beneficenza ­dice Giuliani ­Non
c’interessa il denaro, ma che
venga fatta chiarezza sullamorte diCarlo e su quello che è successo».
PATRIZIAALBANESE


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