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'MOLOTOV ALLA CAMERA, FORSE DELLA DIAZ'
ROMA - "Ci sono due molotov nel cortile della Camera. Chi ce l'ha messe?
Non lo so... Ma forse sono proprio le due molotov sparite dal Tribunale di
Genova, il famoso corpo del reato dell'aggressione nella scuola Diaz...
Forse ce le ha messe qualcuno degli amici della Polizia che ci sono
qui...". Francesco Caruso gira con fare circospetto intorno ai grandi vasi
che, nel cortile di Montecitorio, contengono alberi di limone. E indica
sotto uno di essi una piccola bottiglia di birra. Ma è sicuro che sia una
molotov? "Beh, non ho guardato proprio bene - risponde - Ma mi sembra di
sì. Vede? Una ha proprio il tappo e un liquido di tipo inequivocabile...".
Dice? "Direi". Ha intenzione di denunciare il fatto? "Sì, ma credo solo ai
commessi della Camera, non alla Polizia". Caruso poi torna sui sui passi e
fa sapere al cronista che la denuncia presso gli uffici di Montecitorio la
farà "l'onorevole Acerbo, di Rifondazione comunista".
Francesco Caruso, deputato no global del Prc, indica le due "molotov". Una,
nascosta dalle piante in un angolo del cortile, è solo una bottiglietta
piena di un liquido scuro; l'altra, tappata con uno straccetto proprio come
si fa per le molotov, è sopra un vaso.
