[Lecce-sf] Fwd:[tml] lettera dalla sezione E.I.V. del carcer…

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Autor: Pierpaolo Biata
Data:  
A: Lecce sf
CC: Partito Comunista Lavoratori, Omar Moheissi, Giovani Comunisti Casarano, Cultur Ambiente, Arci Corsano, Officine Ergot, coll. università
Assumpte: [Lecce-sf] Fwd:[tml] lettera dalla sezione E.I.V. del carcere di Alessandria
Riceviamo e facciamo girare, consigliando a compagni e realtà di fare lo
stesso

Lettera della sezione di Elevato Indice di Vigilanza del carcere S. Michele
– Alessandria

I detenuti sottoposti a regime E.I.V. nel carcere di S. Michele, constatato
che si vive una situazione vessatoria e arbitraria che rompe quel clima di
solidarietà tra i carcerati. Da quando è istituita questa sezione, circa due
anni, le condizioni dopo le varie lotte sono quelle di isolamento totale.
Non abbiamo nessuna possibilità di effettuare attività sportive ricreative,
culturali, non ci è permesso frequentare la scuola, la biblioteca e corsi di
attività ricreativi, non esiste educativa e i benefici penitenziari,
declassificazioni sono lettera morta. Le ore d’aria di giorno sono quattro
in un passeggio-cubicolo 5x5, anticostituzionale per legge, e fanno di tutto
per privarci della nostra dignità personale, cosa che non possono riuscire
mai a fare, perchè noi lottiamo con tutte le nostre forze per fare valere
quelli che sono i diritti umani, che qui sono stati violati ogni giorno da
questa direzione. Qui siamo in sei persone in questa sezione di isolamento.
In più un compagno è sottoposto all’isolamento diurno dopo che è uscito dal
41 bis. Qui è privato di ogni diritto. Ad un altro compagno di nome
Morabido, con una invalidità dell’ottanta per cento, gli viene negata
l’assistenza di un piantone anche avendo avuto l’autorizzazione dal medico
di codesto carcere. Questa è una tortura e un’ingiustizia da parte di questa
direzione, perchè siamo sottoposti da sempre a quella volontà di
annullamento dell’individuo e quindi l’oppressione del sopruso è palese. Le
responsabilità vanno ricercate senza ombra di dubbio nel volere della
direzione del carcere. Qui sono arrivati due nuovi compagni dal 41 bis. Dopo
una lunga detenzione nel 41 bis, in cui hanno visto i loro figli diventare
uomini da dietro un vetro divisore, dicono che come è formato questo reparto
sezione E.I.V. è peggio del 41 bis. Un esempio banale: ci impongono persino
la giornata in cui dobbiamo fare i colloqui, cioè solo il lunedì, e tutto è
a discrezione della direttrice. Per le telefonate decide solo lei; se
possiamo telefonare, come se possiamo parlare con il magistrato di
sorveglianza, che qui è inesistente, come l’educatore e l’assistenza medica.
Quindi qui alla sezione E.I.V. non vengono applicate le leggi
dell’ordinamento penitenziario. La conclusione è che in questa sezione non
c’è perfettamente niente. Di fatto piccole “vittorie”, come avere libero
accesso a tutte le attività sportive e culturali ricreative, di certo non
cambieranno questo posto che resta sempre di tortura psicologica e punitiva
per chi purtroppo si trova in questo lager, ma il nostro quotidiano vivere
subirà significativamente un cambiamento in positivo, niente di più niente
di meno, perchè la sola libertà è uscire da queste mura.
Con questa lettera vorremmo rompere l’isolamento che ci circonda, per questo
facciamo affidamento su di voi e su tutti quelli che considerano il carcere
l’espressione più disumana e vigliacca di questa società. Auspichiamo che le
nostre condizioni se vi è possibile vengano rese pubbliche con la speranza
che ci sia informazione e sostegno, secondo le modalità che ognuno ritiene
più opportune. Queste nostre rivendicazioni possono apparire palesemente
riformiste ma è sicuro che per noi hanno un valore molto importante, perchè
per noi il carcere non è da riformare o da rendere più umano, ma solo da
abbattere.
Con questo salutiamo tutti e tutte, con la speranza che la vostra
solidarietà si faccia sentire.
Ci fa piacere che questa nostra possa girare ed essere pubblicata negli
opuscoli e riviste dei compagni.

I detenuti della sezione E.I.V. del carcere S. Michele (AL)

L’augurio che questa nostra possa uscire da queste mura senza che sia
fermata dalla direzione.

Seguono firme.

Alessandria 20/12/06

n.b. questa lettera ci è giunta firmata da 5 prigionieri, non era però
specificata la loro intenzione di far girare i nomi, nel dubbio abbiamo
preferito non metterli. Invitiamo comunque tutti e tutte ad una viva
solidarietà.

Cassa anarchica di solidarietà anticarceraria, via dei messapi 51 04100
Latina

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