[NuovoLab] Vicenza: la base e` "una buona occasione di svilu…

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ANSA 2007-01-15 19:12

AMATO SULLA BASE DI VICENZA: C'E' IMPEGNO, L'ITALIA DICA SI'

DRESDA - Il Governo sembra propendere piu' per il si' all'allargamento della
base Usa di Vicenza che alle ragioni contrarie sostenute dai cortei pacifisti
di questi giorni. Anche oggi la polemica politica e' stata molto accesa, e se
il premier Prodi non si e' sbilanciato (''daremo la risposta a tempo dovuto'',
ha detto ai giornalisti a Lubiana), altri hanno reso credibile che gia' dal
Consiglio dei ministri di venerdi' possa arrivare il disco verde.

Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, e' stato netto. ''L'Italia farebbe
bene a dire di si''' all'ampliamento della base Usa, ha detto a Dresda,
''perche' c'e' stato un orientamento gia' espresso dal precedente Governo'' in
tal senso. Secondo Amato, ''diventa particolarmente delicato assumere una
posizione diversa''. E ancora: ''Una decisione per il si' o per il no credo che
sia influente sui rapporti Italia-Usa''. In precedenza, sempre a Dresda, anche
il ministro della Giustizia Mastella, in linea con la posizione dell'Udeur,
aveva preannunciato il suo si' all'ampliamento: ''I patti internazionali,
quando si fanno, devono essere rispettati''. Ma se nel corso del Consiglio dei
ministri ''dovesse prevalere una linea diversa dalla mia - ha tuttavia
precisato - non e' che questo mette in crisi il Governo''. Un fronte, quello
dei favorevoli al raddoppio della base, che oggi e' sembrato allargarsi anche
al ministro dell'Attuazione del Programma, Giulio Santagata, che l'ha definita
''una buona occasione di sviluppo''. Il ministro prodiano ha anche detto di non
vedere ''il problema di un no secco''. ''Bisogna trovare le forme adatte perche'
un raddoppio e' un'operazione piuttosto complicata. Si tratta di trovare una
soluzione equilibrata. Credo che si possa trovare una soluzione che accontenti
o non scontenti tutti''.

E' quello che sostiene anche Amato quando afferma che un eventuale ampliamento
della base significhera' dover gestire l'affollamento dell'area, la logistica,
le strade, e affrontare altri problemi. Il segretario dei Ds Piero Fassino
propone di verificare l'orientamento delle popolazioni interessate con un
referendum, ''poi il governo si assume le proprie responsabilita'''. Non
sembrano avvertire questa necessita' per dire no all'allargamento della base i
Verdi, Rifondazione e il Pdci, critici anche col ministro Di Pietro che aveva
definito ''cani e gatti della coalizione'' coloro che nell'esecutivo sono
contrari all'ampliamento. ''Il popolo italiano - ha obiettato il Pdci Marco
Rizzo - e' per la pace, il governo americano e' per la guerra. La differenza e'
tutta qui. La sovranita' nazionale non puo' essere messa in discussione''. ''Il
Prc e' contrario alla base come lo sono tutti i gruppi del movimento pacifista,
siamo una componente essenziale dell'Unione: che Di Pietro si rassegni'',
polemizzano le senatrici Valpiana e Menapace, mentre Deiana, vicepresidente
della Commissione Difesa della Camera, annuncia ''una opposizione senza fine
all'ennesimo tentativo degli Stati Uniti di renderci complici dei loro piani di
guerra''. Secondo Nicotra, sempre del Prc, un si' all'ampliamento della base
sarebbe ''uno strappo insostenibile del Governo dell'Unione con il popolo della
pace''.

I Verdi sottolineano che e' la gente del posto ad essere contraria e che non
c'entra niente l'antiamericanismo. ''Si tratta - afferma Luana Zanella - di un
intervento urbanisticamente pesantissimo di impatto insostenibile''.
All'interno della maggioranza, anche Italia dei Valori ribadisce di essere
favorevole all'ampliamento (''rispettare gli impegni dell'Alleanza e' atto
dovuto'', dice Formisano); per il radicale Capezzone, poi, ''dire no sarebbe un
grave errore e un atto di autolesionismo''. L'opposizione ribadisce anche oggi
le critiche al Governo, all'interno del quale, dice Urso (An), ''prevalgono
anche in politica estera le tesi dell'estrema sinistra, antiamericane e
antioccidentali. Vicenza sara' la prova del nove''.

Sulla stessa linea l'Udc, che con Lorenzo Cesa chiede che il governo ''dia il
via libera alla base militare senza subire i diktat dell'estrema sinistra''. Il
sindaco di Vicenza, Enrico Hullweck, fautore del raddoppio, ipotizza
speculazioni edilizie: ''L'area - afferma - e' di proprieta' del ministero
della Difesa. Se non andasse in porto l'ampliamento, il ministero ha gia' detto
che venderebbe a privati. E noi sappiamo gia' che i progetti sono di chiudere
l'aeroporto e costruire condomini in tutta la zona''. Ma dalla Difesa replicano
con un comunicato: ''Nessuna iniziativa del Dicastero tesa alla vendita a
privati dell'area in argomento''.