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Author: Alessio Ciacci
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Subject: [Forumlucca] Strage di Marzabotto, ergastolo per 10 dei 17 ex ufficiali nazisti
E' la sentenza del tribunale militare di La Spezia per il bagno di sangue che le SS misero a segno nell'autunno del 1944.
Strage di Marzabotto, ergastolo per 10 dei 17 ex ufficiali nazisti
Assolti per non aver comesso il fatto gli altri sette imputati tutti ultraottantenni e contumaci. L'Anpi: "Sentenza importante". Un parente delle vittime: "Avrei preferito condannarli tutti"
LA SPEZIA - Il tribunale militare della Spezia ha condannato all' ergastolo dieci dei 17 imputati (tutti contumaci) per la strage nazista di Marzabotto. Gli altri sette sono stati assolti per non aver commesso il fatto. La camera di consiglio è durata quattro ore e 45 minuti. Gli imputati sono ex ufficiali nazisti, tutti ultraottantenni e contumaci. La strage risale al periodo tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944: 800 le persone trucidate dai nazisti solo a Marzabotto.

"Purtroppo sono sentenze emesse in contumacia. Ma sono importanti, è importante avere affermato le responsabilità". A commentare la sentenza del Tribunale militare della Spezia è l'avvocato Raimondo Ricci, vicepresidente nazionale dell'Anpi e presidente dell'Istituto ligure per la storia della Resistenza. "Ora vivremo tutti meglio" ha detto Claudio Sassi, sindaco di Grizzana Morandi. "Questa sentenza è una cosa straordinaria". Ferruccio Laffi ha perduto 14 congiunti nella strage di 62 anni fa. Ha seguito tutto il processo con pazienza infinita e ora guarda l'aula del tribunale svuotarsi: "Avrei preferito vederli condannati tutti, ma giustizia è fatta, almeno un po'. E' un segnale, almeno, una traccia di colpevolezza riconosciuta", sussurra. L'avvocato dello stato Giuseppe Novaresi ha accolto la sentenza con un senso di sollievo: "La giuria ha valutato serenamente. Questa è la riprova di una giustizia vera, da parte di un tribunale che non si è fatto condizionare dai fattori esterni".

Provocatorio invece il commento dell'avvocato Nicola Canestrini, difensore di Wilheilm Kusterer, uno dei sette imputati assolti per non aver commesso il fatto: "Se basta essere appartenuti alla Gioventù Hitleriana per essere ritenuti corresponsabili delle stragi naziste, allora dobbiamo allungare l'elenco degli imputati. Anche a Papa Ratzinger". Canestrini, che ha parlato per ultimo fra i difensori, ha anche esibito una foto di Benedetto XVI, chiedendo di inserirla agli atti: una provocazione alla quale ha rinunciato, appena il Pm Marco de Paolis ha fatto opposizione.

Il principale responsabile della strage di Marzabotto resta il maresciallo Walter Reder già condannato all'ergastolo dal tribunale militare di Bologna nel 1951 e liberato nel 1985. La condanna all'ergastolo è stata emessa per Paul Albers, 88 anni, aiutante maggiore di Reder; per il sergente comandante di plotone Josef Baumann, 82 anni; per il maresciallo delle SS Hubert Bichler, 87 anni; per i sergenti Max Roithmeier, 85 anni; Max Schneider, 81, Heinz Fritz Traeger, 84, Georg Wache, 86, Helmut Wulf, 84; per il maresciallo capo Adolf Schneider, 87 anni; per il soldato Kurt Spieler, 81 anni. Tutti sono stati ritenuti colpevoli di concorso in violenza con omicidio contro privati nemici, pluriaggravata e continuata.

Sono stati invece assolti per non aver commesso il fatto il caporale Franz Stockinger, 81 anni; il caporalmaggiore Gunther Finster, 82; i caporali Albert Piepenschneider, 83, ed Ernst Gude, di 80; il sergente SS Hermann Becker, 87 anni; il caporalmaggiore Otto Erhart Tiegel, 81 anni ed il sergente Wilhelm Kusterer, di 84.

Il tribunale ha poi deciso la pena dell'isolamento diurno per tutti i condannati, per un periodo variabile tra uno e tre anni, ed il risarcimento dei danni in favore delle parti civili per una somma complessiva di oltre 100 milioni di euro.

La mattanza di Marzabotto è sicuramente la più cruenta, per violenza e numero di vittime, delle stragi compiute dai nazisti in Italia. Venne perpetrata dalla feroce 16. SS-Panzergrenadier-Division in diverse località quali Tagliadazza, Caparra, Castellano, Caviglia, Vado di Monzuno, Grizzana e, appunto, Marzabotto.

La furia nazista colpì la popolazione civile non riasparmiando nè donne, nè bambini. Intere famiglie vennero falcidiate. Si parla di un totale di 1800 vittime, molte delle quali furono ritrovate molto tempo dopo. Scopo die nazisti era reprimere la brigata partigiana Stella Rossa che nella zona contava più di duemila affliati.
www.repubblica.it
(13 gennaio 2007)

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Marzabotto, 10 ergastoli agli SS 60 anni per un po' di giustizia
Il Tribunale militare della Spezia, dopo circa cinque ore di camera di consiglio, ha condannato dieci ex Ss all'ergastolo e ne ha assolti altri sette per la strage di Marzabotto, avvenuta tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944. Il pm Marco De Paolis nei giorni scorsi aveva chiesto 15 ergastoli per i sergenti comandanti di plotone Josef Baumann, 82 anni,Wilhelm Kusterer, 85 anni, Max Roithmeier, 85 anni, Max Schneider, 81 anni, Heinz Frits Trager, 84 anni, Geirg Wache, 86 anni, Helmut Wulf, 84 anni, per il maresciallo delle SS Hubertt Bichler, 87 anni, il maresciallo capo Adolf Schneider, 87 anni, il soldato Kurt Spieler, 81 anni, il caporale Franz Stockinger, 81 anni, il caporalmaggiore Gunther Finster, 82 anni, e il caporale Albert Piepenschneider, 83 anni.

L'accusa aveva chiesto invece l'assoluzione per Hermann Becker, sergente SS, 87 anni, e Otto Erhart Tiegel 81 anni, caporalmaggiore per i quali non sono stati trovati altrettanti elementi di prova relativamente alla loro effettiva presenza a Marzabotto nei giorni specifici delle stragi.

Tutti i 17 ex militari nazisti, tutti ultraottantenni e tutti contumaci, erano accusati di aver ordinato e partecipato alla strage nella zona di Marzabotto dove vennero uccisi quasi 800 civili. Erano 500 i nomi degli indiziati della strage raccolti dai fascicoli alleati: la procura spezzina ne ha ritrovati in vita 62 anni dopo soltanto 17, quelli oggi chiamati alla sbarra. Ben 273 fascicoli relativi alle stragi nazifasciste del 1943 - 1944 erano stati occultati per anni in un armadio, subito definito “l’armadio della vergogna”, del ministero della Difesa italiano e sono “riapparsi” soltanto 13 anni fa. Sulla base di quei fascicoli, la procura militare di La Spezia ha aperto numerosi procedimenti penali. Quello per Marzabotto è il quinto che va a sentenza alla Spezia, dopo quello sulle stragi della Certosa di Farneta, Sant'Anna di Stazzema, Brancolino, San Tomè e Falzano di Cortona. Nel corso delle udienze sono stati ascoltati una cinquantina di testi italiani, ma nessuno dei testi tedeschi è comparso; tutti gli imputati sono stati giudicati in contumacia.

Quella di Marzabotto fu una delle stragi più efferate compiute dalla 16^ divisione SS Panzergrenadier Reichsfuehrer. Lo scopo era quello di annientare la Brigata Partigiana “Stella Rossa” che a partire dal '43 operava sulle colline bolognesi. All'alba del 29 settembre i tedeschi accerchiarono tutta la zona; tra le vittime donne, bambini e cinque sacerdoti di cui è stata già avviata la causa di beatificazione. In località Casaglia, ad esempio, i civili si erano rifugiati in chiesa. Venne ucciso il parroco sull'altare e i parrocchiani nei pressi del cimitero. Nell'oratorio di Cerpiano a Monzuno altre 49 vittime, tra cui 20 bambini uccisi con bombe a mano. Per la strage di Marzabotto, nel 1951 venne processato e condannato all'ergastolo dal tribunale militare di Bologna il maggiore Walter Reder, detto “il monco”, comandante del 16° battaglione della divisione, ma in seguito graziato su intercessione del governo austriaco. Mai condannati gli esecutori materiali della strage.

www.unita.it
Pubblicato il: 13.01.07