(L) due news

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Auteur: :: Get up kids! ::
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À: autoprod - muzak - no-copyright - etc.
Sujet: (L) due news
saluti a tutte e tutti.
vi riportiamo due news da DIRITTO D'AUTORE
(http://www.dirittodautore.it/page.asp?mode=News), che potrebbero
interessare...
--
collettivo politico-musicale get up kids!
www.getupkids.org

PS: per la cronoca, DIRITTO D'AUTORE un sito di infamoni pro-siae, una di
quelle associazioni che formano l'apparato ideologico e di propaganda di
precisi interessi economici. cio' non toglie che che su certe dinamiche sia
ben aggiornato...
Quanto durano i diritti d'autore d'autore in Italia?

Quanto durano i diritti d'autore d'autore in Italia? 70 anni o 76 anni e 8
mesi?
Il Centro Studi della SIAE ritiene “giuridicamente corretta” l’applicazione
agli autori italiani della proroga di 6 anni e 8 mesi già prevista per
francesi e inglesi. Il Presidente della SIAE, Giorgio Assumma aveva
sollecitato il parere del Centro Studi nello scorso mese di dicembre, in
vista della scadenza dei diritti a gennaio, in seguito alla richiesta del
nipote del celebre drammaturgo.
In pratica, si tratta di applicare anche agli autori italiani il
prolungamento della durata dei diritti previsto dal Trattato di Pace del
1947, che conferiva solo ai Paesi vincitori la possibilità di ampliare la
durata dei diritti dei loro autori, aggiungendovi anche gli anni di guerra.
L’Italia risultava esclusa da questa possibilità, non essendo tra le nazioni
vincitrici del conflitto.
Così attualmente, dopo che in base a una Direttiva Europea i diritti
d’autore per tutti i Paesi membri dell’ Unione sono di 70 anni dalla morte
dell’autore, si verifica la situazione che, per esempio, gli autori francesi
ed inglesi sommano i 70 anni dei loro diritti ai 6 anni e 8 mesi del periodo
di guerra, mentre gli autori italiani restano fermi a 70 anni, con evidente
squilibrio a loro danno. Gli autori inglesi e francesi, infatti, sono
tutelati in tutt’Europa, quindi anche in Italia, per 76 anni e 8 mesi,
mentre gli Italiani lo sono solo per 70.
Ma il cosiddetto accordo Trips stipulato, nel 1994, dalla maggior parte dei
Paesi del mondo, ha eliminato ogni discriminazione tra Paesi vincitori e
Paesi che hanno perduto la guerra, quindi gli autori italiani possono
godere, nel proprio territorio e in quello europeo, della stessa durata dei
diritti (76 anni e otto mesi) proprio per non essere discriminati rispetto
ai propri colleghi stranieri.
La questione non riguarda solo Pirandello, ma anche i diritti di Grazia
Deledda, Gabriele D’Annunzio e Cesare Pascarella e di altri autori che
stanno per scadere nei prossimi anni.
S.I.A.E. chiude positivamente la vertenza contabile con il Ministero
dell'Economia

Si è conclusa positivamente per la SIAE la vertenza contabile con i Ministri
Padoa Schioppa e Rutelli. I due Ministri avevano negato l’approvazione del
bilancio relativo al 2005, non perché questo fosse irregolare ma perché la
Società non aveva versato all’erario, a fondo perduto, un contributo di
alcuni milioni di euro imposto agli enti pubblici in base ad una serie di
norme di legge denominate "taglia spese".
La SIAE si era fermamente opposta a tale imposizione sostenendo che la sua
natura di ente economico a base associativa la rende diversa dagli enti
pubblici in senso stretto e quindi esente dall’onere in questione.
Molti autori ed editori iscritti alla SIAE (Mogol, Mario Lavezzi, Ennio
Morricone, Gianni Bella, Gigi D’Alessio, Gino Paoli, Lucio Dalla, Luis
Bacalov, Fabio Concato, Ricordi, Emi Music Publishing, Edizioni Curci e Case
Associate, Warner, Sony Music, Universal, Sugar Music), ritenendo la
imposizione dei due Ministri ingiusta e lesiva dei loro interessi, avevano
minacciato di lasciare la Società per farsi rappresentare da analoghi
organismi stranieri.
L’Assemblea della Società aveva, altresì, indetto uno sciopero dello
spettacolo per un giorno da determinarsi. A seguito della composizione, lo
sciopero dello spettacolo è stato revocato.
La Società aveva inoltrato anche un ricorso al Tribunale Regionale del Lazio
per far riconoscere il suo diritto alla esenzione.
Dopo una serie di incontri con i rappresentanti dei due Ministri, si è
giunti finalmente alla conclusione secondo cui la SIAE, in base ad una più
precisa interpretazione delle norme "taglia spese", non deve versare
all’erario gli importi prima richiesti.
In occasione di tale definizione la SIAE ha composto altresì una vecchia
vertenza con il Ministero dell’ Economia relativa al bilancio del 2002,
rispetto alla quale ha versato all’erario un importo di € 201.000,00.
Il Presidente della SIAE, avv. Giorgio Assumma, ha così commentato la
soluzione: "Esprimo la più viva soddisfazione degli ottantamila iscritti
alla SIAE. I Ministri Padoa Schioppa e Rutelli, con senso di giustizia e di
serietà politica, hanno accolto le considerazioni giuridiche addotte dalla
Società.
L’averla ora esonerata dall’obbligo del versamento a favore dello Stato di
una cospicua quota dei suoi bilanci, significa riconoscere la sua
particolare natura di ente pubblico economico che gestisce soltanto i soldi
privati degli autori e degli editori e, quindi, non è equiparabile agli enti
pubblici ordinari che vivono invece con i mezzi loro forniti dall’erario.
E’ un passo storico per la vita della SIAE, che può così continuare a
percorrere tranquillamente la strada del pieno risanamento e della
rinascita."
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