Autor: vogliamo tutto! Datum: To: roma70, radiofficine, rekombinant, Ml di Incontrotempo, neurogreen Betreff: [Incontrotempo] Fwd: [tml] lettera dalla sezione E.I.V. del carcere
di Alessandria
> Riceviamo e facciamo girare, consigliando a compagni e realtà di > fare lo stesso
>
> Lettera della sezione di Elevato Indice di Vigilanza del carcere S.
> Michele – Alessandria
>
> I detenuti sottoposti a regime E.I.V. nel carcere di S. Michele,
> constatato che si vive una situazione vessatoria e arbitraria che
> rompe quel clima di solidarietà tra i carcerati. Da quando è
> istituita questa sezione, circa due anni, le condizioni dopo le
> varie lotte sono quelle di isolamento totale. Non abbiamo nessuna
> possibilità di effettuare attività sportive ricreative, culturali,
> non ci è permesso frequentare la scuola, la biblioteca e corsi di
> attività ricreativi, non esiste educativa e i benefici
> penitenziari, declassificazioni sono lettera morta. Le ore d’aria
> di giorno sono quattro in un passeggio-cubicolo 5x5,
> anticostituzionale per legge, e fanno di tutto per privarci della
> nostra dignità personale, cosa che non possono riuscire mai a fare,
> perchè noi lottiamo con tutte le nostre forze per fare valere
> quelli che sono i diritti umani, che qui sono stati violati ogni
> giorno da questa direzione. Qui siamo in sei persone in questa
> sezione di isolamento. In più un compagno è sottoposto
> all’isolamento diurno dopo che è uscito dal 41 bis. Qui è privato
> di ogni diritto. Ad un altro compagno di nome Morabido, con una
> invalidità dell’ottanta per cento, gli viene negata l’assistenza di
> un piantone anche avendo avuto l’autorizzazione dal medico di
> codesto carcere. Questa è una tortura e un’ingiustizia da parte di
> questa direzione, perchè siamo sottoposti da sempre a quella
> volontà di annullamento dell’individuo e quindi l’oppressione del
> sopruso è palese. Le responsabilità vanno ricercate senza ombra di
> dubbio nel volere della direzione del carcere. Qui sono arrivati
> due nuovi compagni dal 41 bis. Dopo una lunga detenzione nel 41
> bis, in cui hanno visto i loro figli diventare uomini da dietro un
> vetro divisore, dicono che come è formato questo reparto sezione
> E.I.V. è peggio del 41 bis. Un esempio banale: ci impongono persino
> la giornata in cui dobbiamo fare i colloqui, cioè solo il lunedì, e
> tutto è a discrezione della direttrice. Per le telefonate decide
> solo lei; se possiamo telefonare, come se possiamo parlare con il
> magistrato di sorveglianza, che qui è inesistente, come l’educatore
> e l’assistenza medica. Quindi qui alla sezione E.I.V. non vengono
> applicate le leggi dell’ordinamento penitenziario. La conclusione è
> che in questa sezione non c’è perfettamente niente. Di fatto
> piccole “vittorie”, come avere libero accesso a tutte le attività
> sportive e culturali ricreative, di certo non cambieranno questo
> posto che resta sempre di tortura psicologica e punitiva per chi
> purtroppo si trova in questo lager, ma il nostro quotidiano vivere
> subirà significativamente un cambiamento in positivo, niente di più
> niente di meno, perchè la sola libertà è uscire da queste mura.
> Con questa lettera vorremmo rompere l’isolamento che ci circonda,
> per questo facciamo affidamento su di voi e su tutti quelli che
> considerano il carcere l’espressione più disumana e vigliacca di
> questa società. Auspichiamo che le nostre condizioni se vi è
> possibile vengano rese pubbliche con la speranza che ci sia
> informazione e sostegno, secondo le modalità che ognuno ritiene più
> opportune. Queste nostre rivendicazioni possono apparire
> palesemente riformiste ma è sicuro che per noi hanno un valore
> molto importante, perchè per noi il carcere non è da riformare o da
> rendere più umano, ma solo da abbattere.
> Con questo salutiamo tutti e tutte, con la speranza che la vostra
> solidarietà si faccia sentire.
> Ci fa piacere che questa nostra possa girare ed essere pubblicata
> negli opuscoli e riviste dei compagni.
>
> I detenuti della sezione E.I.V. del carcere S. Michele (AL)
>
> L’augurio che questa nostra possa uscire da queste mura senza che
> sia fermata dalla direzione.
>
> Seguono firme.
>
> Alessandria 20/12/06
>
> n.b. questa lettera ci è giunta firmata da 5 prigionieri, non era
> però specificata la loro intenzione di far girare i nomi, nel
> dubbio abbiamo preferito non metterli. Invitiamo comunque tutti e
> tutte ad una viva solidarietà.
>
> Cassa anarchica di solidarietà anticarceraria, via dei messapi 51
> 04100 Latina
>
> _________________________________________________________________
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