corrieremercantile 10.1.07
G8, SFILANO I GENERALI TESTIMONI
Sfilata ieri di generali-testimoni al processo per le violenze avvenute nei giorni del G8 2001 alla caserma di Bolzaneto.
Sono stati sentiti dai giudici presieduti da Roberto Delucchi, Aklfonso Mattiello, direttore del Gom della polizia penitenziaria e Claudio Ricci del Dipartimento dell'amminsitrazione penitenziaria.
Nel pomeriggio di ieri inoltre e' stato ascoltato Roberto Reale ispettore superiore del Gom.
I due generali hanno raccontato di come erano organizzi gli uomini del Gruppo operativo mobile di polizia penitenziaria, a chi facevano capo, e le loro dotazioni.
Mattariello, alla domanda del pm Patrizia Petruzziello, ha detto che la dotaizone delle bombolette spray al peperoncino era avvenuto un mese dopo la conclusione del G8.
Questo particolare e' importante perche' alcuni manifestanti arrestati hanno racocntato di essere stati colpiti nelle celle di Bolzaneto da spruzzi di gas urticante.
I due generali hanno ricordato anche la visita a Bolzaneto dell'ex minsitro della Giustizia Robewrto Castelli.
Martiello ha anche aggiunto di aver dato precise disposizioni perche' il personale dei Gom non avesse contatti di qualsiasi tipo con i detenuti.
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Corriere mercantile 9.1.07
G8, la testimonianza di una poliziotta in servizio a bolzaneto
UN'AGNTE: DETENUTI INGINOCCHIATI PER ORE
198 vittime della violenza nella caserma sono state ascoltate dai giudici genovesi.
Si, e' vero ho visto dei ragazzi detenuti nella caserma di Bolzaneto inginocchiati e che erano obbligati a tenere le mani dietro la schiena.
La testimonianza di una poliziotta, ieri mattina, al processo per i fatti avvenuti nei gironi del G8 2001 avvalora, dal punto di vista della procura, le accuse nei confronti degli imputati per le violenze commesse sui manifestanti arrestati durante i giorni del luglio di 5 anni fa.
Sopratutto quelle che riguardano le posizioni che i detenuti erano obbligati ad assumere per ore; o in piedi a gambe larghe con le mani appoggiate al muro della cella o, appunto, in ginocchio come ha testmoniato ieri la poliziotta.
Quando poi le violenze non avevano comportato delle vere e proprie sevizie come hanno testimoniato nelle scorse udienze i giovani che le avevano subite.
Sono state 198 le persone offese sentiti dai giudici presieduti da Roberto Delucchi .
I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati stanno ora ultimando di interrogare come testi una trentina di agenti di polizia.
Tocchera' poi ad altrettanti testimoni agenti della polizia penitenziaria e, infine a una decina di testi tra gli infermieri e i medici che avevano lavorato dalle testimonianze dei giovani no global emerge un quadro di inusitata violenza sia fisica sia psicologica.
C'erano agenti, ad esempio, che dicevano a tutti i detenuti Morirete tutti, siete delle zecche da schiacciare
Molti agenti cantavano Faccetta Nera accompagnata dalla musichetta sul telefono cellulare.
A noi ci apostrofavano con frasi del tipo Zecche comunisti, figli di ... aveva raccontato un ventenne genovese.
Il giovane aveva anche aggiunto Alcuni agenti urlavano Uno d meno, uno di meno con tono minaccioso verso di noi. Ma io allora non capivo cosa volessero dire perche' non sapevo ancora della morte di Carlo Giuliani.
Solo dopo mi sono reso conto che i stavano minacciando.
Un altro giovane ha ricordato:
Nonostante perdessi molto sangue dal naso venni preso a calci e pugni. Sopraffatto dai colpi caddi a terra e mi venne concesso di raccogliere un fazzoletto.
E ancora: perche' non mettesse i talloni a terra e rimanesse il piu' a lungo possibile sulle punte dei piedi, con le braccia e la faccia contro il muro, gli agenti gli mettevano delle sigarette accese.
E' questo uno dei particolari che era emerso nel corso dell'audizione di un giovane spagnolo.
Ma non solo.
Al giovane che anche ora, a distanza di 5 anni da quegli episodi, trema quando vede la divisa di un poliziotto, avevano cercato di strappare il piercing dalla lingua e da un capezzolo.
Un altro ragazzo ha raccontato che alcuni poliziotti della penitenziaria lo avevano costretto a fare il cane e a mettersi ad abbaiare.
Un altro giovane, laureato in storia contemporanea, ha spiegato che appena sceso fu Accolto con calci e schiaffi.
Poi in cella fu obbligato a stare con la faccia e le braccia al muro.
Al minimo movimento gli arrivavano dei calci nei talloni.
Venne insultato con pesanti riferimenti anche alla madre.
Da fuori arrivava una canzoncina Uno, 2, 3, viva Pinochet; 4, 5, 6 morte agli ebrei; 7,8,9 il negretto non commuove.
Vide una ragazza che disse di essere fiera di essere comunista e che fu picchiata da un agente che replico' Sono fiero di essere nazista.
a.l.
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