[NuovoLab] statunitensi contro la guerra

Delete this message

Reply to this message
Author: norma
Date:  
To: forumgenova, aderentiretecontrog8
Subject: [NuovoLab] statunitensi contro la guerra
Rete contro g8 per la globalizzazione dei diritti
Centro ligure di documentazione per la pace

Abbiamo letto in rete della manifestazione che cittadini/e statunitensi stanno organizzando contro la guerra per il 27 gennaio prossimo (il testo dell'appello è incollato al temine di questo messaggio); ed abbiamo convenuto che sarebbe giusto dare loro un segnale di solidarietà .
Proponiamo perciò di tenere anche a Genova per quel giorno un'iniziativa di piazza, che sottolinei anche la nostra contrarietà anche agli interventi italiani; in modo particolare a quello in Afghanistan.
Vorremmo inviare "messaggi visivi" agli/le statunitensi contro la guerra, con brevi riprese e messaggi di solidarietà, in italiano o in inglese.
Ed inviare una lettera ai senatori che si sono dichiarati contrari al rifinanziamento della missione in Afghanistan per ribadire che anche la nostra contrarietà rimane intransigente ("senza se e senza ma")
Invitiamo perciò chi volesse condividere con noi l'organizzazione di questa iniziativa a partecipare alla riunione di martedì prossimo 16 gennaio, alle 18 alla casa per la pace e la nonviolenza, piazza Palermo 10 b
-------------------------------------------------------------------------------------
CONTATTI:

Hany Khalil

United for Peace and Justice

Tel +1 212-868-5545

Cell +1 718-637-7351

press@???

THE PEOPLE HAVE SPOKEN
NOW CONGRESS MUST ACT


Il movimento statunitense contro la guerra annuncia
una manifestazione a Washington, D.C. il prossimo 27 gennaio


Mobilitazione di United for Peace and Justice* per esigere
dal nuovo Congresso degli Stati Uniti la messa in atto del
mandato per la pace espresso dagli elettori il 7 novembre

NEW YORK - Mentre si insedia il nuovo Congresso degli Stati Uniti il 4 gennaio 2007, la grande coalizione "United for Peace and Justice" si mobilita per una manifestazione di massa non violenta a Washington, D.C. il 27 gennaio per porre fine all'occupazione dell'Irak.

"Il giorno delle elezioni gli elettori hanno dato un eccezionale ed inequivocabile mandato per la pace", ha detto Leslie Cagan, coordinatrice nazionale dell'UFPJ. "Adesso è giunto il momento di agire. Come il nuovo Congresso comincia il suo lavoro, il 27 gennaio confluiremo da tutto il paese a Washington, D.C. per mandare un messaggio chiaro e forte al Congresso e all'amministrazione Bush: Il popolo si è espresso, adesso il Congresso deve agire. Mettete fine alla guerra in Irak - Ritirate subito le truppe!"

La manifestazione verrà seguita lunedì 29 gennaio dal "Lobby Day" alla Camera e al Senato, con delegazioni di cittadini che incontreranno i propri rappresentanti. United for Peace and Justice si sta impegnando per radunare persone provenienti da tutti i collegi distrettuali per esprimere sostegno a quei membri del Congresso che sono disposti a prendere immediatamente provvedimenti contro la guerra, convincere chi esita ad agire e protestare contro quelli che restano legati ad una politica fallimentare.

Più di 500 gruppi locali, regionali e nazionali che operano per la pace e la giustizia hanno già aderito alla manifestazione del 27 gennaio. Si stanno già mobilitando organizzazioni nazionali quali: Peace Action, Military Families Speak Out, Iraq Veterans Against the War, Gold Star Families for Peace, Veterans for Peace, U.S. Labor Against the War, il reverendo Jesse Jackson e the Rainbow/PUSH Coalition, the National Organization for Women, the American Friends Service Committee, CodePINK:Women for Peace, the American Arab Anti-Discrimination Committee, National Youth and Student Peace Coalition, e il partito dei verdi statunitense.

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.unitedforpeace.org

*United for Peace and Justice (UFPJ), con oltre 1.400 gruppi membri, è la più grande coalizione statunitense per la pace e la giustizia. Dalla sua fondazione, nell'ottobre del 2002, la UFPJ ha promosso centinaia di manifestazioni e proteste in tutto il paese, incluse le più grandi manifestazioni contro la guerra in Irak.