[Forumlucca] Arezzo, pranzo in parrocchia offerto da Gelli

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Autore: Alessio Ciacci
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To: forumlucca, m.ciancarella
Oggetto: [Forumlucca] Arezzo, pranzo in parrocchia offerto da Gelli
Arezzo, pranzo in parrocchia offerto da Gelli
be.mo.
Pranzo di capodanno per i poveri in parrocchia. E fin qui niente di strano. Ma quello che ha scatenato la polemica ad Arezzo, in Toscana, è il fatto che tra i finanziatori dell´iniziativa c´è la massoneria, e soprattutto anche l´ex "venerabile" della P2 Licio Gelli.

A raccontare i fatti al giornale La Nazione è lo stesso parroco del Sacro Cuore di Arezzo: «Tutti sanno che sono contro la massoneria, nemico storico della Chiesa - spiega don Angelo Chiasserini - ma io seguo anche il precetto evangelico: non giudicare. Quello che valuto è la finalità dell'iniziativa, che è di beneficenza». Per questo Il parroco spiega, candidamente, che è stato Tiberio Terzuoli, "gran maestro e vicario" per l'Italia della Serenissima Gran Loggia Nazionale, a contattarlo, spiegandogli successivamente che all'iniziativa avevano contribuito anche Licio Gelli e Giuseppe Sabato, Sovrano della Gran Loggia Massonica Italiana.

L´iniziativa però ha inevitabilmente suscitato dubbi e perplessità. «Ma Gelli non era stato radiato dalla Massoneria? – sottolinea il capogruppo capogruppo di Rifondazione Comunista al Comune Alfio Nicotra - Evidentemente vi è stato riammesso e ora si prova anche a sdoganarlo pubblicamente».

Insomma, il dubbio è questo: pecunia non olet (specialmente quando si tratta di beneficenza) o i poveri sono un pretesto? «L´operazione vera è la riabilitazione di Licio Gelli e questa avviene a dispetto degli esiti processuali e delle vittime del crack del banco Ambrosiano che ancora attendono di essere risarcite - risponde Niocotra - Che a questo sdoganamento partecipi, sia pur indirettamente, la chiesa aretina, non è un bel vedere».

Licio Gelli dal canto suo cerca in qualche modo di minimizzare. Specifica di aver fatto «una piccola offerta a Tiberio Terzuoli per opere di beneficenza». E tra l´altro, aggiunge, ne fa «alcune decine ogni mese». Ai 60 partecipanti al pranzo parrocchiale del 1 gennaio non resterà quindi che ringraziariare il contributo di circa un migliaio di euro offerto dai "venerabili".
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