[RSF] Newsletter Osservatorio Iraq: 24/2006

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Author: posta
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Subject: [RSF] Newsletter Osservatorio Iraq: 24/2006








Newsletter Osservatorio Iraq

24/2006: dal 6 al 20 dicembre 2006





Rapporto Baker, tanto rumore per nulla







Il tanto atteso rapporto dell'Iraqi Study Group, la commissione bipartisan co-presideuta dall'ex Segretario di Stato James Baker, è stato rapidamente messo da parte dall'amministrazione Bush. Ma le sue quasi 200 pagine e 79 raccomandazioni, per quanto critiche nei confronti dell'attuale politica della Casa Bianca, non rappresentano una vera inversione di tendenza per risolvere il disastro umanitario e politico in corso in Iraq. Ne' tantomeno prospettano una exit strategy.



Il prevedibile piano di Baker è quello che Bush sta già facendo

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3711

Jonathan Steele - Guardian



L'impero romano sta crollando, e allora si rivolge all'Iran ed alla Siria

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3702

Robert Fisk - The Independent



Usa, il rapporto Baker-Hamilton sull'Iraq

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3610

Andrea Tani - Pagine di Difesa



Più vicini all'abisso

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3656

Christopher Dickey - Newsweek



"Israele tratti con noi" - Intervista al presidente siriano Assad

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3665

La Repubblica









Avanza la pulizia etnica



Le violenze di stampo confessionale insanguinano l'intero Iraq e attirano nuove leve tra le fila delle milizie, assumendo sempre più un carattere di vera e propria pulizia etnica. Baghdad si appresta a diventare una città divisa in due, tra un est sciita e un ovest sunnita. Ma omicidi di massa e rappresaglie avvengono anche in altre parti del Paese, dimenticate dai media. Un disastro di cui gli stessi Stati Uniti portano la responsabilità, per le politiche coloniali di "divide et impera" che hanno promosso dopo avere occupato l'Iraq. In questo scenario di morte si affacciano, anche se con difficoltà, gli appelli alla pace e alla convivenza dei religiosi e della società civile.



La violenza crescente ingrossa le fila delle milizie irachene

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3607

Solomon Moore - Los Angeles Times



La violenza confessionale lacera in due Baghdad

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3684

IRIN



Gli orrori della guerra civile nascosta che si svolge nella terra di nessuno

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3712

Jonathan Steele - Guardian



I religiosi iracheni chiedono la cessazione delle ostilità

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3609

Solomon Moore - Los Angeles Times



Attiviste sfidano gli estremisti invitando alla tolleranza

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Haider al Musawi - Iraq Crisis Report



La violenza di massa in Iraq è il risultato delle politiche Usa di "divide et impera"

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Salim Lone - CommonDreams.org









Palestina, prove di guerra civile?



L'annuncio di elezioni anticipate da parte del presidente dell'Anp Abu Mazen ha infiammato il conflitto tra le fazioni palestinesi di Fatah e Hamas. Un clima di guerriglia che non può che inasprire le precarie condizioni di vita del popolo palestinese, schiacciato tra occupazione israeliana ed embargo della comunità internazionale



La gabbia palestinese

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Bernardo Valli - La Repubblica



Elezioni anticipate, una scommessa per Abbas e Fatah

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3717

Wafa Amr - Reuters



Palestina vicina al collasso, Amnesty chiede l'intervento dell'UE

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Carlo M. Miele - Osservatorio Iraq



L'inferno nelle strade di Gaza, chi può ormai si rifugia all'estero

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3659

Michele Giorgio - Il Manifesto



Generazione checkpoint

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Amira Hass - Counterpunch











Con la fine della missione "Antica Babilonia", l'Iraq rischia di perdere l'attenzione dell'opinione pubblica italiana. Riportiamo l'appello di alcune associazioni del nostro paese e una petizione internazionale, lanciata da eminenti intellettuali fra cui Noam Chomsky, che chiede l'immediato ritiro delle truppe Usa



Non abbandoniamo il popolo iracheno

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3603



Via subito tutte le truppe Usa dall'Iraq - Petizione internazionale

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=3715







Con questo numero si chiude la serie del 2006. La redazione di Osservatorio Iraq augura a tutti Buone Feste e dà appuntamento al 10 gennaio 2007 per la prossima Newsletter







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