COMUNICATO STAMPA
15 DICEMBRE 2006 SCIOPERO REGIONALE DEI PRECARI:
PER CHIUDERE CON IL PRECARIATO SUBITO
PER LA DIFESA DELLA SANITA' PUBBLICA E DEL WELFARE REGIONALE
Presidio di protesta ore 10:30 di fronte alla Giunta Regionale
Roma, via Rosa Raimondi Garibaldi 7
Il 15 dicembre le RdB-CUB hanno proclamato lo sciopero regionale di tutti i precari del Lazio, delle società appaltatrici delle ASL e della Regione. In concomitanza con l'approvazione del Bilancio regionale, i precari LSU, Enti strumentali e sanità del Lazio manifesteranno a Roma sotto la sede della Giunta Regionale.
Nel Lazio i precari sono ormai oltre 20.000 e l'Amministrazione Regionale ha grandi responsabilità nel decidere ed attuare politiche di vera stabilizzazione di tutti i precari.
I protocolli d'intesa siglati dall'Assessore alla Sanità Battaglia e dall'Assessore al Lavoro Tibaldi insieme a CGIL CISL e UIL, rappresentano l'ennesima operazione mediatica della Giunta Marrazzo sulla pelle di precari e LSU: in sintonia con la Finanziaria del Governo Prodi e in continuità con il precedente Governo Berlusconi, la Regione dimostra di non voler mettere fine né al lavoro precario, né alle esternalizzazioni.
L'accordo sulla Sanità prevede la partecipazione dei lavoratori precari in servizio alla data della Finanziaria Regionale (aprile 2006) a concorsi e selezioni pubbliche con la riserva dei posti previsti dalla legge (attualmente non superiore al 30%), sulla base della compatibilità con le dotazioni organiche e con i budget concordati dalle aziende, che consentirà la stabilizzazione di una bassissima percentuale dei 3.500 lavoratori con contratto a tempo determinato, interinale e co.co.co/pro, di cui oltre mille medici e dirigenti.
Così, mentre la Giunta Marrazzo vara il piano di rientro dal deficit di 10 miliardi con il taglio di oltre 3000 posti letto e la chiusura di numerosi ospedali del territorio, non realizza nessun reale intervento sugli appalti facili e le esternalizzazioni, che sono la vera causa della maggiore spesa sanitaria e dell'introduzione selvaggia del precariato nella sanità pubblica.
Il destino dei dipendenti delle ditte e cooperative dei servizi esternalizzati è ancora più incerto, poiché viene demandata a Regione e sindacati confederali la decisione sui servizi da reinternalizzare, i cui lavoratori dovranno comunque sostenere concorsi e selezioni pubbliche.
Sugli LSU la Regione non stanzia risorse sufficienti per accompagnare le stabilizzazioni, non prevede nessuna forma di contrattualizzazione dopo anni di lavoro nero, limitandosi a dichiarazioni di principio alle quali i lavoratori, dopo anni di lotta, non credono più.
Ai lavoratori precari sottopagati, ricattati e che - in alcuni casi da oltre dieci anni - consentono il funzionamento di molti servizi pubblici regionali e locali, la Giunta prospetta soluzioni parziali, ingiuste e false, con il rischio della perdita del posto di lavoro per chi non verrà stabilizzato.
Per questo le RdB-CUB, che da anni si battono contro la precarietà, e che il 6 ottobre scorso hanno portato in piazza oltre 35.000 lavoratori per il primo sciopero nazionale dei precari del Pubblico Impiego, hanno presentato alla Regione emendamenti al Bilancio, proporranno una Legge Regionale per l'assunzione di tutti i precari, e indicono la manifestazione anche per imporre alla Giunta il confronto con chi rappresenta davvero i lavoratori.
Roma, 11 dicembre 2006
Ufficio Stampa
Rossella Lamina
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