Autore: franco Data: To: IO FASTWEB Oggetto: [Cm-crew] contestazioni a Mirafiori per Epifani e Angeletti
Epifani e Angeletti contestati a Mirafiori su Tfr e riforma delle pensioni
Aspramente. L'accusa principale: essere diventati la stampella del governo Prodi
I cancelli di Mirafiori sono stati la storia del sindacato italiano. Le grandi vittorie e le grandi sconfitte dell'organizzazione sono passate di qua. I fischi e gli applausi, i leader, le assemblee.
Dopo 26 anni c'è stato il ritorno dei suoi leader alla Fiat Mirafiori, Guglielmo Epifani e Luigi Angeletti la mattina, nel pomeriggio Raffaele Bonanni.
Tutti e tre investiti da una valanga di preoccupazioni sollevate dai lavoratori, i cui temi più gettonati sono stati previdenza e Tfr.
Il primo, il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha parlato alle Carrozzerie dello stabilimento torinese, mentre Luigi Angeletti si è recato alle Presse.
Entrambi a spiegare il 'senso' della Finanziaria, ma il tono si è alzato quando si è arrivati a previdenza e Tfr, e sono partiti anche dei fischi. D'altronde l'ordine del giorno con cui i leader sindacali dovevano confrontarsi era chiaro: "Noi lavoratori della Fiat Power Train Meccanica Mirafiori riteniamo questo silenzio del sindacato sulla Finanziaria incomprensibile e chiediamo che eventuali accordi sulla flessibilità, sulle pensioni o comunque accordi che ci riguardano vengano sottoposti al nostro giudizio"
Vincenzo Tripodi, delegato Fiom, ha dato voce al tutto: "Ritengo che ci sia un appiattimento di Cgil, Cisl e Uil sulle posizioni di questo Governo. Noi non abbiamo nessun Governo amico o nemico". E giù applausi. E un altro lavoratore, poi: "a forza di Governi amici gli unici che rimangono senza siamo noi lavoratori". Mentre qualcun altro rivolgeva ad Angeletti la seguente accusa: che il sindacato sta finendo per diventare "una stampella del Governo".
Epifani, ovviamente, ha risposto, raccogliendo anche qualche applauso. "E' stata una bella esperienza -ha detto nella conferenza stampa alla fine- questo è un luogo mitico che non appartiene solo più alla storia ma io spero al futuro di questo Paese. Una esperienza molto interessante, partecipata, in cui sono emerse le vere preoccupazioni. Il Paese reale è questo. Non è stato difficile spiegare nulla".
Sulla 'contiguità' tra sindacati e Governo anche il leader della Uil, Angeletti, ha replicato: "E' sbagliata l'idea che possa esistere un Governo 'amico' perchè un Governo deve guardare agli interessi di tutti quanti: il conflitto sociale è una cosa fondamentale e il sale della democrazia. Non siamo così stupidi da immaginare che un sindacato possa essere sostituito da un Governo". E sulle pensioni ha aggiunto: "Non sono state toccate perchè noi abbiamo detto che non eravamo d'accordo a parlare di pensioni nella Finanziaria. Non è stato necessario scioperare. Ne riparleremo a gennaio, ma siamo pronti a scendere in piazza se le pensioni venissero toccate".
Sul Tfr, poi, Angeletti ha ribadito che "sono soldi dei lavoratori. E' inaccettabile che il Governo possa disporne, che qualsiasi Governo tocchi i soldi dei cittadini". Ai lavoratori che lamentavano, infine, la mancata consultazione degli operai da parte del sindacato, Angeletti ha risposto che "sulle pensioni non faremo nessun accordo che non venga ratificato con un referendum da tutti i lavoratori italiani. Abbiamo fatto scioperi contro il governo Berlusconi così come li faremo, nel caso, contro questo governo se farà cose che confliggono con gli interessi dei lavoratori. Non siamo così stupidi da immaginare che un Sindacato possa essere sostituito da un Governo".
Non sono volati bulloni come ai tempi di D'Antoni. Il clima non è così caldo. Ma per la Cgil soprattutto, alle prese con la posizione interna dei metalmeccanici, l'incontro era un banco di prova importante. E il match è all'inizio. Novità verranno ancora, ma con l'anno nuovo. Quando si aprirà il capitolo pensioni. E lì non sarà una passeggiata.