Marted? 12 dicembre ore 21.30
Prime visioni
LE SEDUTTRICI
(A Good Woman)
di Mike Barker, GB 2005 ? 93?
con Helen Hunt, Scarlett Johansson
Quando l'intrattenimento sa essere intelligente: l'attenzione per il grande
pubblico (con il racconto in costume, le star, il tono sorridente e garbato)
abbinata ad una derivazione letteraria, minore ma pur sempre pregevole.
Autore anche di documentari e serie televisive, Mike Barker ? alla quarta
direzione cinematografica (finora l'unica ad arrivare in sala in Italia),
tratta dalla piece teatrale Il ventaglio di Lady Windermere, a sua volta
prima commedia di Oscar Wilde (scritta nel periodo di maggior successo, cio?
nel 1891, e andata in scena trionfalmente a Londra l'anno dopo). Barker ne
mantiene il contesto salottiero della buona societ?, trasferito per? sulla
costiera amalfitana (per motivi logistici, dato che inizialmente era stato
scelto il sud della Francia). Laureato alla scuola di Cinema alla New York
University, sceneggiatore, aiuto regista - per Woody Allen, Sidney Lumet,
Herbert Ross - e regista lui stesso, Howard Himelstein invece si ? occupato
di produrre il film e curare la trasposizione dall'opera, adottandone il
titolo originale A Good Woman (alle solite, quello italiano occhieggia
ingannevole al mercato), facendo diventare statunitensi i protagonisti e
ambientando la scena nel 1930 (?sotto molti aspetti - ha detto - ? un
periodo che rispecchia quello attuale, con un solco profondo tra chi ha e
chi non ha?). Cacciatrici di dote, scapoli incalliti, ingenue sposine
idealiste e ricchi pragmaticamente saggi si muovono tra equivoci, orecchie
indiscrete e pettegolezzi.. In una danza delle infatuazioni che si snoda
leggiadra come una vacanza al mare, di una linearit? senza sorprese e
godibile grazie anche a personificazioni azzeccate e ben assortite (Federico
Raponi su
www.filmup.leonardo.it <
http://www.filmup.leonardo.it/> ).
Mercoled? 13 dicembre ore 21.30
Robert Bresson
IL PROCESSO DI GIOVANNA D?ARCO
(Proces de Jeanne d?Arc)
di Robert Bresson, Francia 1962 ? 90?
con Florence Carrez, Jean Darbaud
Il processo di Giovanna d?Arco nasce da una duplice filiazione nell?opera di
Bresson: Il diario di un curato di campagna (la santit?) e Un condannato a
morte ? fuggito (la prigionia). Come aveva fatto per quest?ultimo film,
Bresson ha voluto girare in ambienti naturali, nel parco e nei sotterranei
del castello di Meudon, cio? con pietre vere e volte autentiche il cui
aspetto massiccio rende un po? ridicola la disposizione del tribunale con la
piccola tribuna collocata in mezzo a questo spazio vuoto. Ma la verit? del
film non ? accessoria rispetto alla storia, e Bresson ha lasciato qualche
anacronismo (gli scarponi, un letto e gli abiti dei religiosi non sono del
1431) destinato a dare alla storia un respiro pi? ampio (Ren? Predal, Tutto
il cinema di Bresson, p. 173).
In precedenza Bresson aveva pensato gi? alla vita di un santo, Ignazio di
Loyola, per un film che avrebbe dovuto essere prodotto dalla Universalia, a
Roma, nel 1948. Di questa vicenda sconosciuta, si ? occupata Maria Carla
Cassarini che ne ha ricostruito il travagliato iter per il numero
monografico di ?Ciemme? (152-153) che questa sera verr? presentato alla
presenza dell?Autrice.
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