Autor: Zeppe Data: Para: autorgstudbo Asunto: [autorgstudbo] Lettera aperta di Harambe sulla situazione dei rom di
via Malvezza
Inoltro da lista VAG, credendo sia importante diffondere questa
testimonianza diretta da chi da tempo lavora 'sul campo'. Che
un'associazione da sempre incentrata sul volontariato produca un
documento così 'politico', credo sia una conferma dei disastri che sta
producendo quest'amministrazione iperlegalitaria
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Bologna, 8 dicembre 2006
LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI BOLOGNESI
Al Sindaco di Bologna
Alla Vice Sindaco di Bologna
Al Direttore Settore Servizi Sociali
La suddetta lettera nasce dall'esigenza dell’Associazione Harambe di
informarVi della situazione che si è creata in seguito allo sgombero
ordinato dal Comune di Bologna il 16 Novembre 2006, presso il campo rom
situato in via Gobetti.
Lo sgombero ha coinvolto 123 persone -in base ai dati forniti dalla
Questura-, di cuicirca 80 sono state rimpatriate nell'arco di poche
ore e circa 20 sono state accompagnate nel CPT. Le persone hanno perso
tuttociòche possedevano (vestiti, arredi, giocattoli, effetti
personali), schiacciato nelle roulotte e nelle baracche abbattute.
Con la presente, l'associazione Harambe intende raccontare quanto
accadutoallepersone che sono state sgomberate, private della
sistemazione che si erano precedentemente creati (il campo di via
Gobetti) e lasciati senza alcuna alternativa di sopravvivenza da chi li
ha allontanati.
Il gruppo di persone che si trovavano in questa circostanza era
costituito da circa 70 soggetti (per di più riuniti in nuclei familiari,
con la prevalenza di donne e bambini), dato che induce a ritenere
sottostimato il numero dichiarato dalla Questura di sgomberati da via
Gobetti.
Di essi, 35 si sono recati presso la sede del quartiere S. Vitale, dove
le trattative con la vicesindaco Adriana Scaramuzzino hanno portato
all'individuazionedeldeposito della polizia municipale di via
dell'Industria come riparo temporaneo per 27 persone; altre 7 sono state
accolte in un albergo popolare di via del Pallone. La sorte di quel
nucleo di persone è nota grazie all'attenzione mediatica ricevuta