Lähettäjä: massimiliano.piacentini@tin.it Päiväys: Vastaanottaja: forumlucca Aihe: [Forumlucca] Don Barbero:"So di 2000 preti gay"
"SO DI 2 MILA PRETI GAY"
Non la manda certo a dire, don Franco
Barbero, ed è anche per questo (e le sue battaglie contro l'omofobia)
che la chiesa lo ha ridotto allo stato laicale
da Il Manifesto
di Paola Bonatelli
Verona - «Continuo a celebrare matrimoni, anche fra
gay e lesbiche, e so di almeno duemila preti omosessuali che hanno
paura a dichiararsi tali». Non la manda certo a dire, don Franco
Barbero, ed è anche per questo (e le sue battaglie contro l'omofobia)
che la chiesa lo ha ridotto allo stato laicale. Insomma, lo ha
cacciato. Il sacerdote della comunità cristiana di base «Viottoli» di
Pinerolo, in Piemonte, è a Verona per il «contromeeting» del circolo
Pink, dove ha parlato di «Una chiesa "altra" che sa ascoltare e
accompagnare». Dopo il suo intervento e l'intenso dibattito che ne è
seguito, gli abbiamo rivolto alcune domande.
Don Franco, lei continua
a celebrare messe e matrimoni?
La Chiesa mi ha dispensato dai miei
obblighi di sacerdote ma la dottrina ufficiale dice che chi è prete lo
rimane per sempre. Io per il Vaticano esercito illecitamente. Mai come
adesso ho fatto il prete. Mi occupo di scienze bibliche, seguo una
comunità di duecento persone, tra cui moltissimi preti e suore, dico
messa in una cappella concessa dal Comune. E continuo a celebrare
matrimoni. Anche fra persone omosessuali e transessuali.
Lei è un
prete scomodo. Ma quanti ce ne sono come lei?
Pochissimi visibili ma
tra gli indirizzi della mia posta elettronica ci saranno almeno 5000
preti e più di 2000 sono gay. Cose che non si sanno perché l'Italia è
poco laica, le notizie che riguardano la fede vengono filtrate da
giornalisti interni al mondo cattolico. E poi, la prima cosa che ti
toglie la Chiesa è lo stipendio. E per molti preti, se gli togli la
parrocchia, cosa mangiano?
Il convegno di Verona parla di speranza.
Lei ne ha?
Molta. Noi siamo una regione dell'impero vaticano ma i
processi di laicità avanzano perché la realtà sopravanza le pratiche
politiche. La speranza la vedo nella gente, nei movimenti, nei gruppi.
Io seguo un gruppetto di suore lesbiche, che ovviamente sono uscite dal
convento. Hanno ritrovato il loro equilibrio, un po' di serenità. Io
credo che ogni uomo ed ogni donna abbiano qualcosa da dire. Dobbiamo
vincere la paura, abituarci al confronto. Nessuno ha la verità, nemmeno
il papa e quelli che lo idolatrano. Ma abbiamo il diritto di
manifestare delle opinioni. Anche di fronte ai dogmi.