Autor: Zeppe Data: A: autorgstudbo Assumpte: [autorgstudbo] (da c38) Appello dalla Rete per L'Autoformazione di
Roma
[Mi chiedono dal Collettivo di Lettere e Filosofia C38 di mettere in
newsletter questo appello]
«La conoscenza è soltanto conoscenza.
Ma il controllo della conoscenza ? questa è la politica»
(B. Sterling, Caos Usa)
Il lessico comune dei saperi e dell?'autoformazione
Le esperienze degli ultimi anni ci hanno consegnato rischi da evitare e
processi da continuare. Iniziamo dai rischi, uno in particolare:
soprattutto in fasi in cui le piazze non si riempiono per l?automatica
contrapposizione al centro-destra e i conflitti emergono a fatica, è
sempre in agguato la tentazione di costruire dei coordinamenti ?
chiamandoli reti per imposizione dei tempi ? tra tanti frammenti, spesso
incuranti di contenuti, posizioni e proposte. Come se il problema fosse
la quantità e non la qualità, o ancor peggio come se la prima generasse
necessariamente la seconda. Come se la diversità fosse garanzia e
custode di ricchezza politica, anche a costo del vacuo ecumenismo. Come
se la rete fosse uno spazio debole di comunicazione, e non invece una
forma organizzativa ancora da sperimentare e continuamente mettere a
verifica. Evitare coordinamenti o reti ?generaliste? non significa
rifiutare il processo di connessione di percorsi e conflitti; al
contrario, vuol dire
acquisire in potenza di pratiche e di discorso politico. Questo abbiamo
cominciato a fare all?assemblea di Bologna di fine settembre, mettendo a
valore la costruzione del lessico comune maturato nel confronto e nelle
lotte degli ultimi anni. Questa è la differenza che produce ricchezza.
Qui veniamo ai processi da continuare. A Bologna abbiamo individuato nei
saperi il terreno centrale. Nel passaggio da meccanismi di esclusione a
meccanismi di inclusione differenziale, infatti, la classica parola
d?ordine del diritto allo studio è superata dai conflitti e dai
mutamenti della struttura formativa; ancor di più, rischia di essere
strumento di compatibilità. Dunque, è sui saperi che si articolano i
processi di selezione e conflitto, di precarizzazione e trasformazione
nelle università oggi. La lotta sull?accesso è innanzitutto una lotta
sui saperi. Questi non sono un bene comune in quanto esistono in una
mitica natura, ma vengono prodotti dal lavoro vivo e dalla cooperazione
sociale. Attorno alla lotta sui saperi si determinano le linee di
autonomia e subordinazione del sapere vivo: il controllo della
conoscenza, questa è la politica!
A Bologna abbiamo quindi collettivamente deciso di costruire una ?rete
a progetto? sull?autoformazione, sostanziata da un sito che metta in
relazione e a verifica le esperienze territoriali; i tentativi non di
scavarsi delle nicchie all?interno della riforma, ma di inflazionare ?
in modi diversificati ? il meccanismo dei crediti; le pratiche di
autonome linee di fuga dalle gabbie dell?università esistente.
Cristalli di un nuovo ciclo
Del resto, questo è ciò che avevamo scritto l?anno passato nel
?manifesto dell?autoriforma dell?università?, dentro quella
straordinaria mobilitazione dell?autunno in cui gli studenti hanno
definitivamente cessato di essere considerati forza lavoro in
formazione, per affermare il loro essere precari nella ?fabbrica dei
saperi?. Dopo qualche mese abbiamo vissuto la primavera francese, in cui
la ricomposizione tra studenti e banlieuesard e la forza della barricata
metropolitana hanno sconfitto il governo. E poi ancora le lotte nelle
università dalla Grecia alla Danimarca, e fuori dall?Europa dalla Cina
al Cile. Non sappiamo se siamo di fronte a una nuova fase, sicuramente
questi sono i cristalli di un nuovo possibile ciclo, che ha nello
studente-precario e nell?università-metropoli gli assi del conflitto e
della trasformazione.
Rompere le compatibilità
Il problema che ci dobbiamo collettivamente porre è: come, a partire
dalla rete a progetto, costruire rete politica in senso forte, senza
tornare indietro all?ecumenismo che appiattisce e alla comunicazione che
non diventa mai processo di accumulo organizzativo? Il 17 novembre
abbiamo prodotto un primo importante passaggio di verifica in questa
direzione. A partire dalla comune determinazione di generalizzare lo
sciopero dei sindacati di base a livello metropolitano, le differenti
realtà universitarie hanno articolato occupazioni, mobilitazioni,
blocchi e cortei a Napoli, Roma, Torino, Padova, Milano, Bologna. A
differenza del 25 ottobre dell?anno passato, non c?erano ?al nostro
fianco? baroni e rettori illuminati: ma chi continua ad invocare
l?alleanza con il regime feudale, non ha capito che quello è il problema
e non la soluzione. Il nodo è accelerare sul processo del divenire
metropoli dell?università, e del divenire università della metropoli.
Abbattere, e non
permettere la ricostruzione della torre d?avorio. A picchettare i
cancelli della ?fabbrica del sapere? non c?erano nemmeno con noi chi ha
preferito alla gioia dello sciopero generale le passioni tristi della
critica co.co.co. (concordata collaborativa e compatibile), in nome di
uno studentismo metafisico, o magari della funzione di ?guardie del
corpo di Prodi?. Ai tempi del governo dell?Unione la governance si
configura come un processo di imbrigliamento dei movimenti: è questa
l?unica ricchezza che vogliono far piangere! Il problema è allora come ?
dentro e contro l?università-metropoli ? rompere le compatibilità, agire
sulla governance per inflazionare i meccanismi di gestione del potere,
rafforzare processi comuni di autorganizzazione del precariato della
conoscenza e di autonomia del sapere vivo.
A partire dalla condivisione del percorso di rete sull?autoformazione
cominciato a Bologna e della generalizzazione dello sciopero del 17
novembre, proponiamo quindi un incontro nazionale giovedì 14 e venerdì
15 dicembre all?Università ?La Sapienza? di Roma, articolato nel
seguente modo:
Giovedì 14 ore 15 facoltà di Scienze Politiche: discussione sulla rete
sull?autoformazione e costruzione del sito
Venerdì 15 ore 10 facoltà di Scienze Politiche: discussione su critica
del diritto allo studio e lotta sui saperi
Venerdì 15 ore 15 facoltà di Scienze Politiche: assemblea plenaria e
prossimi appuntamenti