lavoro repubblica
Il consiglio delle Fs conferma la drastica decisione: chiusura del cantiere
e rinvio del problema al 2011
Terzo Valico, pietra tombale
Solo un guardiano a vegliare la galleria murata a Voltaggio
"chiusura soft", morbida, perché lascia intendere che in un futuro non
meglio precisato se ne potrà riparlare. Ma il verdetto è amarissimo, e
riguarda la chiusura dei cantieri del terzo valico. La decisione è stata
presa ieri dal consiglio di amministrazione della Tav, la società che fa
capo a Rfi-Fs, a cui compete la realizzazione della linea ad alta velocità
sul territorio italiano, e che verrà trasferita all´interno della stessa
Rfi. Ora è finalmente chiaro che di terzo valico, per qualche anno, non se
ne parlerà più. I cantieri di Fraconalto e di Voltaggio, che avrebbero
dovuto dare lavoro a ottocento persone, verranno chiusi e i "fori pilota"
verranno "tappati". Sarà, appunto, una chiusura "soft", perché quella
"hard" avrebbe comportato il riempimento di 1.200 metri di galleria e
l´inizio di una costosissima battaglia legale con il costruttore, il Co. Civ.
Il consiglio di amministrazione conferma le anticipazioni di Repubblica: il
progetto slitta al 2011
Alta velocità, cantieri chiusi il terzo valico può attendere
1.200
Doppio verdetto della Tav: le priorità sono altre
E ora in Finanziaria potrebbero sparire anche gli ultimi finanziamenti
Al momento non ci sono i soldi necessari per costruire l´opera se ne
parlerà più avanti
MASSIMO MINELLA
Si chiama "chiusura soft", morbida, perché lascia intendere che in un
futuro non meglio precisato se ne potrà riparlare. Ma addolcisce di poco un
verdetto amarissimo, quello appunto della chiusura dei cantieri del terzo
valico. La decisione è stata presa ieri dal consiglio di amministrazione
della Tav, la società che fa capo a Rfi-Fs, a cui compete la realizzazione
della linea ad alta velocità sul territorio italiano, e che verrà
trasferita all´interno della stessa Rfi. Nessun comunicato ufficiale sulle
decisioni prese, silenzio assoluto su una vicenda che ha già suscitato fin
troppe polemiche. Ma da Roma le notizie rimbalzano rapidamente a Genova,
cancellando anche le residue speranze di un´inversione di rotta. In
sostanza, sui cantieri per il momento possiamo pure metterci una pietra
sopra. E questo vale anche per la sede di Genova della Tav. Stesso destino
per la sede centrale di Roma, in via Mantova, che verrà venduta. I suoi
dipendenti transiteranno direttamente nella sede di Rfi, in piazza della
Croce Rossa. E le sedi regionali di Tav legate a cantieri non più
operativi, come quello di via Casoni, a Genova, verranno dismesse. Trovano
così totale conferma le anticipazioni della scorsa settimana di Repubblica,
che annunciavano appunto la doppia "chiusura": sede genovese di Tav e
cunicoli del terzo valico. Provvedimenti ratificati ieri dal consiglio di
Tav e che servono almeno a riportare un po´ di chiarezza su una partita su
cui tutti, bene o male, hanno speculato per un sacco di tempo, fra convegni
celebrativi e finte inaugurazioni. Ora è chiaro che di terzo valico, per
qualche anno, non se ne parlerà più. I cantieri di Fraconalto e di
Voltaggio, che avrebbero dovuto dare lavoro a ottocento persone, verranno
chiusi e i "fori pilota" fermati fin dal 99 dall´allora ministro
dell´Ambiente Edo Ronchi, poi riaperti a ottobre 2005 per pochi mesi
dall´allora ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, verranno
"tappati". Sarà, appunto, una chiusura "soft", perché quella "hard" avrebbe
comportato il riempimento di 1.200 metri di galleria e l´inizio di una
costosissima battaglia legale con il costruttore, il Co. Civ, che fa capo a
Impregilo. Resterà, a controllare che il cantiere non diventi una
discarica, un guardiano, ma niente di più. I soldi non ci sono, non ci sono
mai stati e senza creare ulteriori illusioni l´amministratore delegato di
Fs Mauro Moretti, forse il più sincero di tutti nell´affrontare la vicenda,
ha spiegato chiaramente come stanno le cose. Al momento le priorità sono
altre: ci sono da finire le tratte in costruzione. A meno di non trovare
nuove risorse prima, non se ne parlerà più fino al 2011. La Liguria si
consoli con opere importanti che le Fs stanno realizzando: il nodo di
Genova, il raddoppio della Genova-Ventimiglia, la Pontremolese. Così
infatti si può vedere anche dal piano industriale presentato da Moretti ai
sindacati la settimana scorsa, dove la tratta Genova-Milano non è nemmeno
contemplata. L´opera, di fatto, non è mai partita. Quando arriveranno i
soldi se ne potrà riparlare. Tanto vale, a questo punto, cancellare anche
quei finanziamenti al terzo valico previsti in Finanziaria. In serata,
infatti, si è diffusa la voce da Roma che un emendamento del governo
starebbe per cancellare i residui finanziamenti al progetto per circa 600
milioni di euro.
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