[movimenti.bicocca] PUNX. CREATIVITÀ E RABBIA [E. “Gomma” Gu…

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著者: Tommaso Vitale
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To: ML movimenti Bicocca
題目: [movimenti.bicocca] PUNX. CREATIVITÀ E RABBIA [E. “Gomma” Guarneri (a cura di) ]
E. “Gomma” Guarneri (a cura di)
PUNX. CREATIVITÀ E RABBIA
5 documentari + di due ore di immagini & musica
DVD+libro pp. 48, € 17,90 -20% 14,30


La storia del punk è da qualche anno all’attenzione dei media e del
grande pubblico, ma la ritrosia e il rifiuto dei punk a farsi filmare
e fotografare hanno generato un vuoto descrittivo.
La casa editrice ShaKe ha scovato questi materiali originali e
introvabili e li mette finalmente a disposizione dopo aver rigenerato
colori e audio.
Cinque inediti su dvd, con immagini mai viste sulle vicende del punk
italiano al suo culmine, tra il 1980 e il 1984.
Scorci della vita di una generazione che ha cambiato tutto il sistema
della comunicazione, e la testimonianza di una rabbia contro un mondo
fatto di guerre e ingiustizie.


CONTENUTI DEL DVD
1) Virus – il film (durata 28’) con video e audio rimasterizzati
Documentario del 1983 sul centro occupato punk di via Correggio 18 a
Milano

Immagini: Silvia Talamone e Italo Petriccione
Suono: Susanna Francalanci
Montaggio: Claudio Cormio e René Condolucci
Regia: Susanna Francalanci e Cecilia Pennacini

Una produzione del laboratorio teorico.pratico di cinematografia
dell’Albedo cinematografica, Milano 1981-1983

ed extra inediti dei materiali di lavorazione del film:
2) Intervista integrale al gruppo punk 5° Braccio – Torino 1983.
(durata 34’)
3) Sabato al Virus – Frequentatori discutono in un pomeriggio del
1983 (durata 13’)


4) Questo è il mio sangue
La contestazione ai sociologi del 1984 secondo Gomma e Atomo (durata
26’)
“Atomo” Tinelli e “Gomma” Guarneri, protagonisti in prima persona,
raccontano la vicenda del taglio del petto con le lamette al convegno
dei sociologi del 1984 (con corredo di immagini d’epoca assolutamente
inedite)

Intervista a cura di Raf Valvola Scelsi
Riprese del tagliuzzamento 1984: Alberto Carcangiu
Riprese 2006 e montaggio: Luciano Brancati
Audio remastering: Luigi Galmozzi

Una produzione ShaKe Edizioni, Milano 2006




5) Milano 1984: tra repressione e ribellione (durata 20’)
Tutto ciò che fecero i punk nell’anno della profezia di Orwell

Riprese: Betty23 Altomare
Montaggio 1984: Betty23 Altomare, Gomma, Philopat
Remix e restauro audio/video2005: Gomma

Parte del ricavato della vendita di questo dvd finanzierà il Film
Festival dedicato a Betty23



http://www.shake.it/punx.htm
Una storia sporca
Una nota del curatore, E. "Gomma" Guarneri, da leggere prima di
guardare il dvd

La ShaKe inaugura la sua produzione multimediale su dvd con questo
titolo. Sono immagini straordinarie, mai viste in alcuni casi, sulla
storia del punk italiano, in particolare milanese. La decisione di
riprodurre questi filmati non è stata una scelta causale per diverse
ragioni.
Per prima cosa, bisogna ricordare che tutti i componenti della ShaKe
hanno fatto parte a vario titolo del movimento. Un dato importante,
cioè una casa editrice formata al 100% da ex punk (o creature
simili), che credo rappresenti un caso unico non solo in Italia. La
scelta di fare questo dvd rimarca quindi una ragione identitaria e
“di cuore”.
Inoltre, la ShaKe ha il merito - culturale e non certo legato al
ricavo economico - di avere lanciato nel nostro paese, così
“predisposto” a dimenticare la storia politica, un dibattito serio su
cosa è stato il punk e quali i suoi esiti nel presente. Con questa
operazione di ricostruzione storica, pertanto, vogliamo confermare in
modo significativo la nostra presenza su questo tema.
Ma, come sempre accade per i movimenti - lo si sente dire anche dai
“sociologi contestati” in questo dvd - il “mercato”, che si incarna
nelle grandi società di comunicazione (editoriali, discografiche,
pubblicitarie, televisive), quando lo ritiene opportuno, ingurgita e
sputa ripuliti comportamenti, vissuti, utopie. Questo è un fatto
“normale”, un dato che talvolta può essere letto addirittura alla
stregua di un buon segnale, se diventa possibilità e stimolo per
cambiare qualche aspetto di un mondo così imperfetto.
Però è importante non perdere d’occhio la storia “vera”, e non
consolarsi con una visione romanzata, da amarcord, fatta di racconti
reducistici - davanti al caminetto - birretta - due canne - da cui
non può che filtrare solo il ricordo positivo di quella stagione
esistenziale.
Il punk, diversamente da come la si racconta in questi giorni, è
stato soprattutto una storia sporca, a volte persino maledetta.
Disperazione, morte, radicalità estrema e irrazionale, pazzia,
tradimenti, autodistruzione. In mezzo a tutto ciò solo pochi hanno
avuto la capacità e la fortuna di non soccombere. Bravi, anche perché
hanno costruito dei modelli benefici per sé, per chi stava loro
intorno e utili anche per le generazioni successive.
Non sono però stati gli unici attori su quel palco. Intorno a loro
molti più soggetti la cui storia non è stata ancora narrata e che
difficilmente lo sarà mai. Un aneddoto significativo: credo di essere
tra i pochi ad avere scattato una cinquantina di ritratti di punk tra
il 1979 e il 1982. Sono foto per certi versi preziose, a cui tengo
molto e che credo verrebbero apprezzate se viste in giro. Ma non ho
il coraggio di esporle poiché i tre quarti di quei ragazzi sono
morti. Le ragioni della loro scomparsa sono tutte drammatiche:
eroina, Aids, violenza, emarginazione, cattiva qualità della vita.
Forse ogni generazione paga un prezzo: ci sono le generazioni morte
per la fame, altre per la guerra, altre ancora per la politica. La
mia ha pagato per ragioni esistenziali e non è facile pertanto
cantarne le gesta.
E significativamente ci sono tanti ex punk che oggi non vogliono che
la loro storia sia narrata. Ci sono fratelli - musicisti incredibili
i cui dischi mi fanno venire ancora adesso i brividi, come mi
succedeva venticinque anni fa - che rifiutano di essere raccontati.
Loro, che rispetterò sempre per questa scelta così diversa dalla mia,
hanno chiuso la porta in faccia alla comunicazione. Ma sono un segno
tangibile dell’incredibile, inarrivabile duplicità del punk, “non
comunico / comunico alla massima potenza”. Sono la memoria
inconoscibile del dramma punk, sono il simbolo di ciò che non si può
dire.
Se i film sono uno specchio della nostra esistenza, questi video
stanno dall’altra parte del vetro. Il mio suggerimento è di guardare
senza paura e preconcetti questa incredibile “cosa” anarchica,
selvaggia e lucidamente folle che è stato il punk.