E' in corso una campagna per chiedere al Presidente della Repubblica che Giovanni Pesce (vedi di seguito la biografia), sia nominato senatore a vita.
E' possibile firmare l'appello a Napolitano collegandosi alla seguente pagina:
http://visonesenatore.net/index.php
A Milano, in piazza Duomo, Giovanni Pesce riceve la Medaglia d'Oro al Valor Militare da Umberto Terracini, Presidente dell'Assemblea Costituente. Giovanni Pesce veste la divisa di Comandante del 3° Gap.
La Resistenza. I GAP a Torino e a Milano.
Nel settembre del 1943 è tra gli organizzatori dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP) a Torino. Nel maggio successivo è a Milano - dove conosce la partigiana Onorina «Sandra» Brambilla, sua futura moglie - e assume sino alla Liberazione il comando del 3° Gap «Rubini». Protagonista della Liberazione a Milano, il Comandante «Visone» (questo il suo leggendario nome di battaglia) si distingue per la determinazione e l’audacia con la quale combatte il nemico nazi-fascista. Il 25 aprile 1947 viene insignito della Medaglia d’oro al Valor Militare.
Dopo la Liberazione. L’attività politica e istituzionale.
Dopo la guerra, Giovanni Pesce continua la sua dedizione alla costruzione della democrazia in Italia attraverso diversi impegni politici, civili, istituzionali. È membro del Consiglio nazionale dell’A.N.P.I. fin dalla sua costituzione; presidente dell’Associazione dei combattenti volontari antifascisti di Spagna; consigliere di amministrazione della casa di cura «Macedonio Melloni». Dopo l’attentato a Togliatti del 1948 è responsabile della Commissione di vigilanza dei maggiori dirigenti comunisti. Dal 1953 è consigliere comunale a Milano per oltre un decennio.
L’impegno continua.
Oggi, nonostante l’età avanzata, continua la sua attività politica con la stessa determinazione. Scrive libri di memoria, saggi, articoli per giornali. È iscritto al Partito della Rifondazione Comunista, dove partecipa all’attività e al dibattito con la sua saggezza e esperienza.
Concludiamo questa biografia citando l’incarico che la Repubblica italiana dovrebbe conferire ad un uomo che più di ogni altro ne ha permesso la nascita e la crescita: Senatore a Vita della Repubblica.