Re: [Hackmeeting] slogans indicibili e pupazzi bruciati.

このメッセージを削除

このメッセージに返信
著者: hektisch
日付:  
To: hackmeeting
題目: Re: [Hackmeeting] slogans indicibili e pupazzi bruciati.

premesso che: non me ne frega assolutamente un cazzo fare la morale ai
movimenti, cosa che non solo non mi sfiora neanche l'anticamera del
cervello, ma che eventualmente eserciterei presso assemblee pubbliche e
non in una lista - aggiungo quanto segue alle mie stronzate su questo
thread.

lesion wrote:
> ma scusate eh, ma se invece che far vedere immagini di alcuni ragazzi
> che incendiavano della stoffa colorata facevano un servizio su altri
> ragazzi che
> stanno "cercando di sabotare lo status quo di internet creando una
> rete anarchica e senza controlli da parte di alcuno chiamata
> netsukuku" quale sarebbe stata la reazione di questa lista? concordo
> sul serio con jaytee quando dice che c'e' forte autocensura se anche
> noi diamo cosi' peso ai vari servizi dei telegiornali.
> se l'azione fosse stata la distribuzione di materiale protetto da
> copyright ad un corteo contro la repressione in rete invece che
> bruciare bandierine ad un corteo pro-palestina che sarebbe cambiato?
> il servizio sarebbe stato leggermente differente perche' il reato di
> violazione di copyright e' socialmente piu' accettato, ma se
> storicamente non lo fosse stato l'italiano medio non avrebbe
> ugualmente etichettato come "delinquenti" i partecipanti
> all'iniziativa?


mai detto (almeno io) di dare peso ai telegiornali. semmai do importanza
al contesto (rubo questo termine dalla mail di bomboclat). intorno al
copyright e alle reti anarchiche c'è sì, indubbiamente, una copertura
mediatica specifica, un alone metainformativo di un certo tipo, che
afferma certe cose e ne nega altre, ad uso e consumo del potere (tm).
tutto questo però non è paragonabile all'impegno con cui da un po' di
tempo a questa parte i media stanno trasformando la questione palestinese
in un problema di terrorismo fondamentalista islamico, una difficoltà
tutta interna a quel povero paese civile che è israele, con i cattivoni di
hamas da una parte e i buoni dall'altra. se vogliamo, possiamo ignorare
tutto questo, e bruciare pupazzi e bandierine. però poi ci accolliamo
l'amplificazione del messaggio di stato. o no? cioè quello che fai in
piazza resta sempre e soltanto una questione di scelte politiche, e la
domanda che è stata fatta da più parti è: quanto ottenuto era parte di una
scelta politica? e se lo è stato: è possibile sapere quali erano gli
obiettivi che hanno fatto adottare una certa strategia?

> cioe' fino a quanto possiamo autocensurarci per fare
> bella figura all'interno dei media mainstream?


qualcuno ha parlato di bella figura? chi ha parlato di bella figura?
semmai si è parlato di calci nelle palle da soli.

> c'e' un limite
> soggettivo che non e' possibile varcare?


soggettivi ce ne sono molti, di limiti, almeno tanti quante sono le voci
del "movimento". un limite oggettivo direi che non c'è: quando si tratta
di un'azione/manifestazione pubblica - mi ripeto - tutto sta nella scelta
politica che si fa. possiamo pure incendiare macchine tutto il giorno per
protestare contro le pelliccie di ermellino: è una forma come un'altra, e
diremo tutt* la nostra sull'argomento - _compresa_ l'opinione pubblica,
ovvero l'opinione pubblicata dai giornali. la realtà continua a essere
_anche_ un prodotto di un lavoro attento e costante di
autorappresentazione. tra di noi possiamo raccontarci una storia, ma rai
mediaset bbc cnn al jazeera e così via racconteranno quel cazzo che gli
pare loro. e nessuno potrà urlare abbastanza forte da coprire le loro
cazzate.

> mostrare dissenso rispetto ad
> una politica estera X o ad una legge X viene giustamente demonizzato
> dai massmedia, non vedo perche' non dovrebbe essere cosi', quindi mi
> chiedo seriamente quanto puo' pagare a livello mediatico l'autocensura
> se comunque tutti i messaggi controcorrente che vuoi far passare
> verranno o demonizzati o comunque svuotati nei contenuti?


non pagherebbe per niente, siamo d'accordo. e tra l'altro non ho mai
voluto parlare di autocensura. mi piacerebbe che si autocensurassero idee
come "la gente prima o poi capirà da sola le cazzate che sparano i media",
ma per una questione di economia di energie.

in ogni caso: bruciare il fantoccio di un soldato israeliano quanto paga?
per me, assolutamente un cazzo. per quel che mi riguarda, non veicola
nessuno dei messaggi che mi piacerebbe far arrivare alle masse: non che
d'alema è un massone dimmerda; non che questo paese non ha una politica
estera autonoma e non l'ha mai avuta; non che abbiamo la comunità ebraica
più conservatrice e fascista d'europa; non che questo governo non farà
nulla per risolvere la questione palestinese. e allora? che cosa ho
comunicato?

aggiungo: se pensassi che uccidere tutti i militari israeliani fosse la
risposta, sarei una gran testa di cazzo a bruciare pupazzi. dovrei star lì
a fare arrivare gli strumenti necessari e a metterci la mia pelle. io - e
me ne vanto alla grande - non comunico con la retorica primitivista di un
qualsiasi partito finto-fondamentalista messo in piedi per avere carne da
mandare al macello in nome di dio, allah, stalin o gandhi. mi piacerebbe
andre oltre la mitologia del martirio. vero qualcosa come la costruzione
delle mie alternative reali.

> il media
> mainstream e' indubbiamente una trappola per queste cose, e imho non
> bisognerebbe neanche spendersi troppo rispetto a cercare di
> utilizzarlo per far passare le nostre preoccupazioni


consenso puro, su questo. ma allora -sfilate e +progetti. oppure anche
sfilate: ma che comunichino ciò che è sistematicamente taciuto: la
violenza, la censura, l'apartheid, il sostanziale fascismo israeliano e
non solo... e così via dicendo...

[cut]

> no, non sto insinuando che sia una mossa saggia bruciare bandierine
> davanti ai vari giornalisti (con o senza la coscienza di quanto questa
> cosa poi venga ingigantita), pero' mi preoccupa un pochino come anche
> qui si riesca ad etichettare cosi' facilmente delle bischerate
> solamente perche' qualcuno con i giusti mezzi ha ritenuto che
> l'accaduto meritava una forte rilevanza e ha creato un caso
> sull'accaduto.


per quanto mi riguarda non mi interessa etichettare nessuno. ci ho
scherzato sopra, soprattutto perché certe cose mi hanno fatto sorridere