> percio' molto spesso anche i messaggi radicali o con contenuto forte non > servono a niente se non a ribadire a chi li produce un odio, ma non
> arrivano alle persone che osservano, a prescindere dai giochi mediatici
> che il potere ovviamente attua. il problema di questa comunicazione e'
> che non rende giustizia del sistema di valori che si vuole promuovere,
> ma risponde con lo stesso linguaggio violento che appartiene all'altra
> sponda, o che si vorrebbe imputare principalmente all'altra sponda, la
> destra.
> i miei due centesimi presi in prestito da lakoff,
> bombo
>
Forse lo sdegno dei politici non era poi così immotivato.
Mi spiego prima di essere linciato.
Mentre a me personalmente non me ne frega niente se vengono bruciate
bandiere o manichini in manifestazione, quello che interessa ai
politici è il loro coinvolgimento nella questione.
Obiettivo della protesta non sono tanto Israele o gli Stati Uniti ma
chi di fatto appoggia le loro politiche direttamente o implicitamente
e quindi tutta o quasi la nostra classe politica.
E così si spiega anche perchè ha dato fastidio anche ai media.
L'imperialismo si fa ma non se ne deve parlare.
Ma resta il fatto che io però non sono sicuro di aver capito il
sistema di valori che vogliono promuovere gli antimperialisti (quelli
della manifestazione intendo).
Infine la questione della violenza simbolica.
Nonostante tutto non riesco a vedere un possibile collegamento fra gli
avvenimenti della manifestazione e il linguaggio della destra.
Bruciare bandiere o manichini o inneggiare alla morte di soldati può
darci fastidio ma contiene ancora un messaggio contro la guerra e
l'imperialismo che molti possono condividere, mentre non ho mai
trovato nel "messaggio" della destra qualcosa che non presupponga
"l'esclusione" di una parte dell'umanità vicina o lontana che sia.