Lähettäjä: ugo Päiväys: Vastaanottaja: forumgenova Aihe: [NuovoLab] I«fantasmi» Elsag fanno le bustepaga
L'odissea dei lavoratori ex Finmeccanica addetti agli uffici amministrativi:
si occupano degli stipendi di Carrefour, Alenia, Ansaldo. Il gruppo a controllo
statale li aveva già ceduti per concentrarsi sul militare, ma ora la Elsag li
vuole trasferire a un'altra scatoletta, la Data Management. Mettendo a rischio
contratti e diritti. Tutto grazie alla legge 30
Francesca Pilla
Napoli
Chi ha mai sentito parlare della Elsag-Gest? Certamente i 75 mila dipendenti
che ogni mese ricevono le buste paga da loro confezionate, tra gli altri i
lavoratori dell'Alenia, dell'Ansaldo, della Carrefour e di Finmeccanica. Non
sono proprio dei fantasmi quindi i 270 impiegati che la stessa Finmeccanica
pretende di considerare tali. Dopo essere stati esternalizzati nel 1995 e
incorporati all'interno della Elsag (5 mila addetti, sempre una controllata
Finmeccanica) con la scusa di ampliare il pacchetto clienti e con le solite
rassicurazioni che per loro nulla sarebbe cambiato in quanto a garanzie e
tutele, ora l'azienda madre si è accorta che di quel lavoro «piatto» senza
picchi di guadagno, senza business da capogiro (ma in ogni caso con bilanci in
attivo) si può farne a meno. Zavorra. Finmeccanica, azienda parastatale,
preferisce puntare sul militare, missili, aerei e quant'altro. Così per
sbarazzarsi del «civile» non sembra porsi nessun tipo di scrupolo. La soluzione
migliore è stata trovare un compratore privato.
La nomination l'ha ottenuta la Data Management, circa 800 addetti e un nome
nel settore amministrativo. Non c'è che dire, per Finmeccanica una scappatoia
ottimale per sganciarsi anche da quei quadri che all'interno di Elsag-Gest sono
arrivati negli anni - per essere motivati a lavorare meglio - a guadagnare
mensilmente oltre 4 mila euro. I poveri amministrativi «semplici» - sparsi per
tutta Italia, ma in maggioranza presenti al Sud e in Campania - dopo 20-25 anni
di servizio professionale e qualificato, invece verrebbero travasati da una
società parastatale a una privata, perderebbero la categoria metalmeccanica e
per di più si troverebbero senza paracadute in caso di crisi in quanto ultimi
arrivati.
«In caso di tagli al personale tra me e un'impiegata di Data Managment con la
stessa qualifica - spiega Antonella Fiorenzano, Rsu Fiom - sarebbe naturale
fare fuori la sottoscritta. Mentre nel lavoro quotidiano è chiaro che l'altra
lavoratrice vorrebbe gestire il pacchetto clienti, mentre io potrei al massimo
spazzare gli uffici». Se questo non fosse abbastanza per essere contrari alla
fusione, c'è da dire che le Rsu hanno anche scoperto che la Data Management non
naviga in buone acque. Nello scorso mese di luglio i manager della società
hanno annunciato la mancanza di liquidità a causa di un calo delle commesse
nella pubblica amministrazione e chiamato i sindacati Filcam, Fisacat e
Uiltucs, per far firmare un simpatico accordo: 70 lavoratori da incentivare
alle dimissioni, slittamento del premio di produzione annuale nel 2008,
abbassamento del valore del ticket mensa, spostare il pagamento degli stipendi
dal 27 al 10 del mese successivo.
Ma allora se sono messi male perché tentare una fusione e accollarsi altri 270
dipendenti? «In questo modo - spiega la Fiorenzano - otterrebbero i clienti di
Finmeccanica e parliamo di numeri non da poco. Poi, dopo un paio d'anni,
potrebbero tranquillamente riorganizzare l'organico e buttarci fuori». A quanto
pare, però, non hanno liquidità economica: come possono «comprare» un'azienda
florida come la vostra? «Questo non lo so - continua l'esponente sindacale -
immagino che la Finmeccanica pur di sganciarci sia disposta ad "aspettare". La
nostra è una battaglia di Davide contro Golia».
I sindacati della Elsag-Gest hanno, infatti, aperto una vertenza e ritardato
la fusione che doveva avvenire già nell'estate del 2005. Si erano affidati
all'Antitrust, sperando in un'opposizione all'operazione ma, essendo questo
solo un organo di controllo e verifica delle situazioni di monopolio sul
mercato, ha dato l'ok. «Alle riunioni al ministero con le segreterie nazionali
- dice ancora la Fiorenzano - è sempre la solita solfa. Se la Fiom è a favore
dei lavoratori più deboli, la Fim appare più attendista e la Uilm più
filopadronale». Ora i lavoratori attendono la riunione del 4 dicembre nella
capitale, la Finmeccanica vorrebbe far firmare alle organizzazioni un documento
dove, premesso che i sindacati non sono d'accordo, si sottoscrive la proposta.
«Se firmiamo ci diamo la zappa sui piedi», conclude la Fiorenzano. L'ultima
possibilità sarebbe affidarsi a uno studio legale per dimostrare che la Data
Management è in crisi. Anche in questo caso non è detto che la spuntino: con la
legge 30 le aziende hanno carta bianca.