RE: (L) PLAGIA PLAGIA: questa discussione mi sta entusiasman…

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著者: bedda matrix
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題目: RE: (L) PLAGIA PLAGIA: questa discussione mi sta entusiasmando!!!
... he he he.. voce laptop e macchina da scrivere.... mi hi fatto venire n
mente di una volta che siamo andati a registrare voce percussioni chitarra e
palloncini... abbiamo gonfiato tipo duemila palloncini, una mattinata... e
li abbiamo fatti scoppiare a tempo con dei tappi di sughero mniti di aghi...
il cantante faceva delle diplofonie tipo stratos e il percussionista aveva
tappi alle orecchie per non farsi influenzare dall eventuale ritmo inconscio
che ne sarebbe uscito fuori... e la tipa, il fonico, ci guardava come dei
pazzi e non sapeva se ridere o preoccuparsi...

credo che tu abbia un po centrato l argomento e vorrei avere piu tempo per
aggiungere delle cose solo che devo darmi una mossa che stasera suono al
paso... basi rapper rumeno chitarra basso e batteria...

bedda...




>From: mainenti <antoniomainenti@???>
>Reply-To: "autoprod - muzak - no-copyright - etc." <left@???>
>To: "autoprod - muzak - no-copyright - etc." <left@???>
>Subject: (L) PLAGIA PLAGIA: questa discussione mi sta entusiasmando!!!
>Date: Fri, 24 Nov 2006 17:30:43 +0100
>
>A parte l'entusiasmo, credo ci siano alcune divergenze fondamentali
>sui "metodi di fare musica": in questo gruppo, forse la maggior parte
>della gente che partecipa, viene da movimenti hardcore e punk,
>viceversa ci sono pochissimi musicisti provenienti da "altre musiche".
>Potrebbe apparire ovvio, per un musicista punk, odiare tutto ciò che
>non sia distruzione della musica, quindi puro hardcore; per chi viene
>da altre musiche, invece, esistono dei riferimenti di musicisti che
>purtroppo con la siae ci hanno campato.
>Io faccio parte di quelli che la musica tutta l'hanno ascoltata, sono
>contrarissimo ai diritti d'autore in generale, ma il mio background è
>pieno di musica rock, jazz, sperimentazione, musica classica e
>contemporanea, canzoni d'autore….
>Credo altresì che rifiutare tutta la musica e far diventare un
>movimento puro e spontaneo (ai tempi) come il punk diventi quasi una
>questione ideologica, paradossale e contraddittoria.
>
>Bakunin diceva che intanto ci tocca di distruggere tutto, poi,
>arriverà gente più fresca di noi per ricostruire; con la musica questo
>è possibile come per la società: taglieremo sempre la testa di un re,
>ma anche di un borghese, forse non riusciremo più a fare a meno di
>internet, della chitarra elettrica o del computer. Voglio dire che i
>progressi musicali che vanno dalle scale Greche fino a Bach, dal primo
>strumento a corde con manico inventato dagli antichi Egizi fino
>all'amplificatore a valvole, non sono certo da buttare.
>Inoltre, la libertà di esprimersi come si vuole, sta alla base di
>qualsiasi rivoluzione antiautoritaria; pensare che possa esistere
>un'espressione musicale "giusta" mi sa di regime (la storia ha
>insegnato). Io non nascondo di non riuscire ad ascoltare il grindcore,
>l'hardcore, riesco a capire l'utilità di un concerto ma non uno che si
>ascolta un CD di questa musica magari sdraiato sul divano: sarà pure
>un mio limite ma non una verità assoluta.
>L'unica critica che vorrei muovere al riguardo è quella dello stile.
>Mi spiego: il punk nasce circa nel 1977, i riferimenti a gruppi della
>fine dei '60 come gli Who erano palesi, nel corso degli '80 si arriva
>all'hardcore: sono passati quasi trent'anni! Voglio dire che in questa
>musica c'è uno stile ormai definito, per non dire vecchio;
>bisognerebbe almeno ammettere che la nascita della cultura punk era
>tutt'altra cosa: una vita estrema, rinunce radicali, militanza di base
>esponendosi in prima persona, i compagni che li prendevano per nazi.
>Il pubblico poi. Bisogna ammettere che questo genere ha un pubblico
>ben definito, nessuno va a vedere un concerto punk dicendo "che palle,
>come suonano male", c'è un rispetto di base notevole.
>Chi invece considera la musica e/o il suono un linguaggio espressivo
>in cui ricercare e sperimentare, si mette molto più in gioco: non ha
>un pubblico che prevede già come andrà a finire, darà fastidio alle
>orecchie di qualcuno e magari certi verranno pure a cacarti il cazzo
>con la classica domanda "ma questo che genere è?" o "che cazzo è 'sto
>rumore di merda" e spesso finisce pure a botte (almeno a me è successo
>anni fa, durante una session con voce, laptop e macchina da scrivere
>olivetti, uno di fronte a me inizia a rompere i coglioni, io scendo
>dal palco e con molta discrezione lo invito fuori per risolvere la
>questione: cioè almeno un paio di schiaffi e un calcio in culo!).
>Un analogo esempio è quello del concerto in una piazza di paese. Dopo
>un'ora e mezza di canzoni folk, interpretate da me con la chitarra
>classica ho, "a sorpresa", invitato due miei amici a salire sul
>palco per fare un po' di bordello. I vecchi e i giovani del paese,
>comodamente seduti a mangiare le granite, sono impazziti: il sindaco
>in persona va dall'organizzatore a dirgli "chi cazzo mi hai
>portato!!!", solamente per mezz'ora di distorsioni, feedback e
>registrazioni d'ambiente!
>Questo scherzetto situazionista mi è costato caro: si è sparsa la voce
>e non mi hanno più chiamato (si, sono un coglione ma è stato
>bellissimo).
>
>Premetto che anch' io in assoluto preferisco suonare tra i compagni,
>negli spazi occupati; però è semplice: è ovvio che chi viene ad
>ascoltarti viene per te o per una buona causa, nessuno si lamenta di
>solito e tutti sono contenti. Quindi, provate anche voi a
>"distruggere" le orecchie dei vecchietti di una piazza di paese, mica
>è giusto che questi non hanno mai ascoltato l'hardcore!
>
>E allora: rubate e plagiate tutti, scaricate intere discografie e
>andate a rompere il culo a quei fighetti del MEI!
>NTo



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