Autor: mainenti Datum: To: autoprod - muzak - no-copyright - etc. Betreff: (L) PLAGIA PLAGIA: questa discussione mi sta entusiasmando!!!
A parte l'entusiasmo, credo ci siano alcune divergenze fondamentali
sui "metodi di fare musica": in questo gruppo, forse la maggior parte
della gente che partecipa, viene da movimenti hardcore e punk,
viceversa ci sono pochissimi musicisti provenienti da "altre musiche".
Potrebbe apparire ovvio, per un musicista punk, odiare tutto ciò che
non sia distruzione della musica, quindi puro hardcore; per chi viene
da altre musiche, invece, esistono dei riferimenti di musicisti che
purtroppo con la siae ci hanno campato.
Io faccio parte di quelli che la musica tutta l'hanno ascoltata, sono
contrarissimo ai diritti d'autore in generale, ma il mio background è
pieno di musica rock, jazz, sperimentazione, musica classica e
contemporanea, canzoni d'autore….
Credo altresì che rifiutare tutta la musica e far diventare un
movimento puro e spontaneo (ai tempi) come il punk diventi quasi una
questione ideologica, paradossale e contraddittoria.
Bakunin diceva che intanto ci tocca di distruggere tutto, poi,
arriverà gente più fresca di noi per ricostruire; con la musica questo
è possibile come per la società: taglieremo sempre la testa di un re,
ma anche di un borghese, forse non riusciremo più a fare a meno di
internet, della chitarra elettrica o del computer. Voglio dire che i
progressi musicali che vanno dalle scale Greche fino a Bach, dal primo
strumento a corde con manico inventato dagli antichi Egizi fino
all'amplificatore a valvole, non sono certo da buttare.
Inoltre, la libertà di esprimersi come si vuole, sta alla base di
qualsiasi rivoluzione antiautoritaria; pensare che possa esistere
un'espressione musicale "giusta" mi sa di regime (la storia ha
insegnato). Io non nascondo di non riuscire ad ascoltare il grindcore,
l'hardcore, riesco a capire l'utilità di un concerto ma non uno che si
ascolta un CD di questa musica magari sdraiato sul divano: sarà pure
un mio limite ma non una verità assoluta.
L'unica critica che vorrei muovere al riguardo è quella dello stile.
Mi spiego: il punk nasce circa nel 1977, i riferimenti a gruppi della
fine dei '60 come gli Who erano palesi, nel corso degli '80 si arriva
all'hardcore: sono passati quasi trent'anni! Voglio dire che in questa
musica c'è uno stile ormai definito, per non dire vecchio;
bisognerebbe almeno ammettere che la nascita della cultura punk era
tutt'altra cosa: una vita estrema, rinunce radicali, militanza di base
esponendosi in prima persona, i compagni che li prendevano per nazi.
Il pubblico poi. Bisogna ammettere che questo genere ha un pubblico
ben definito, nessuno va a vedere un concerto punk dicendo "che palle,
come suonano male", c'è un rispetto di base notevole.
Chi invece considera la musica e/o il suono un linguaggio espressivo
in cui ricercare e sperimentare, si mette molto più in gioco: non ha
un pubblico che prevede già come andrà a finire, darà fastidio alle
orecchie di qualcuno e magari certi verranno pure a cacarti il cazzo
con la classica domanda "ma questo che genere è?" o "che cazzo è 'sto
rumore di merda" e spesso finisce pure a botte (almeno a me è successo
anni fa, durante una session con voce, laptop e macchina da scrivere
olivetti, uno di fronte a me inizia a rompere i coglioni, io scendo
dal palco e con molta discrezione lo invito fuori per risolvere la
questione: cioè almeno un paio di schiaffi e un calcio in culo!).
Un analogo esempio è quello del concerto in una piazza di paese. Dopo
un'ora e mezza di canzoni folk, interpretate da me con la chitarra
classica ho, "a sorpresa", invitato due miei amici a salire sul
palco per fare un po' di bordello. I vecchi e i giovani del paese,
comodamente seduti a mangiare le granite, sono impazziti: il sindaco
in persona va dall'organizzatore a dirgli "chi cazzo mi hai
portato!!!", solamente per mezz'ora di distorsioni, feedback e
registrazioni d'ambiente!
Questo scherzetto situazionista mi è costato caro: si è sparsa la voce
e non mi hanno più chiamato (si, sono un coglione ma è stato
bellissimo).
Premetto che anch' io in assoluto preferisco suonare tra i compagni,
negli spazi occupati; però è semplice: è ovvio che chi viene ad
ascoltarti viene per te o per una buona causa, nessuno si lamenta di
solito e tutti sono contenti. Quindi, provate anche voi a
"distruggere" le orecchie dei vecchietti di una piazza di paese, mica
è giusto che questi non hanno mai ascoltato l'hardcore!
E allora: rubate e plagiate tutti, scaricate intere discografie e
andate a rompere il culo a quei fighetti del MEI!
NTo