[ForumGLBTQ]
antagonismogay e MIT movimento di identità
transessuale partecipano
con uno
SPEZZONE LGBTQ alla Manifestazione 'Libere dalla
violenza, libere di
scegliere'
sabato 25 novembre a Bologna
Giornata internazionale contro la violenza alle donne
dalle 19.30 organizzano
APERITIVO DI CONTROINFORMAZIONE
su violenza di genere, omofobia, lesbofobia,
transfobia
performance e letture
'Lo stupro' (di Franca Rame)
proiezioni video e frammenti audio
ricordo delle/dei trans vittima di violenza per il
transgender day of
remembrance 2006
atlantide - piazza di porta s.stefano 6 - bologna
info:
http://www.ecn.org/agaybologna/images/POSTER_251106_A4.jpg
TACCHI A SPILLO, PAILLETTES E CORPETTI: CONTRO LA
VIOLENZA NON CI SONO
GHETTI!
Gli episodi di aggressione e stupro a donne, lesbiche,
gay, trans,
talvolta
denunciati ma spesso taciuti, si moltiplicano in un
clima di
revanscismo
maschilista ed eterosessista che è trasversale alle
culture e alle
classi
sociali.
Padri di famiglia, padrini e papponi. uniti per
riaffermare le
prerogative
patriarcali e l'eterosessualità normativa, sono
sostenuti e
legittimati dai
discorsi delle destre, delle gerarchie vaticane,
dall'attivismo
neo-fascista
e dalle incertezze della sinistra.
Inoltre, le aggressioni e gli stupri di quest'estate a
Bologna e Torre
del
Lago sono avvenute in prossimità di spazi sociali,
culturali o
commerciali
segnati dalla visibilità LGBTQ: ci mandano a dire che
dobbiamo
starcene
chiuse nei ghetti, che non c'è spazio e agibilità
politica nelle
città.
Quando invece agiamo per riconquistarci le città ci
troviamo di fronte
ad
una violenza più marcatamente politica, come nel caso
dei gruppi
neofascisti
contro il Pride di Catania, altro gravissimo
precedente del giugno
2006.
E' quindi necessario e urgente combattere entrambe le
violenze: quella
politica diretta (con tempismo e fermezza, come
avvenuto a Catania il
16
settembre con la manifestazione 'Orgoglioso
Antifascismo') e quella
vigliacca e strisciante, a tutti i livelli in cui si
presentano (con
coraggio, in risposta ad ogni intimidazione omofoba,
come D.G. sta
facendo a
Mazzano-Brescia).
E' necessario riappropriarci della parola, delle
città, di pratiche
politiche che trasformino la società nel suo
complesso, lottando
apertamente
contro l'eterosessismo e le strutture patriarcali
dentro e fuori la
comunità
LGBTQ.
E' anche importante aprire una riflessione su come la
trasformazione
avvenuta a carico delle esperienze associative e
politiche LGBTQ abbia
portato a una errata percezione di libertà, mentre al
contrario la
desertificazione delle città ne andava omologandone il
tessuto
relazionale
in pochi spazi privatizzati. Dopo una brevissima
esperienza fuori dalle
case
e dai cessi pubblici lesbiche, trans, gay si sono già
rintanat* nei
locali!
Non possiamo più accontentarci di quel poco che ci è
stato concesso,
perché
non ci basta, non può sostituire la cittadinanza
sostanziale delle
persone
LGBTQ ovvero la loro piena autodeterminazione, con
pratiche che
includono
momenti di lotta e di denuncia come questo 25 novembre
2006, Giornata
internazionale contro la violenza alle donne e momento
di mobilitazione
contro la violenza di genere.
www.antagonismogay.org
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