Autor: massimiliano.piacentini@tin.it Data: A: forumlucca Assumpte: [Forumlucca] servizio pubblico
Un attore (di destra) tratta in una fiction un tema che dovrebbe essere
un cavallo di battaglia della sinistra, ma che spesso non lo è...
Piovono critiche feroci (dal centrodestra e dal centrosinistra) su Lino
Banfi, ma "il padre delle spose", trasmessa da Rai uno, registra un
ascolto record...
massimiliano
FA DISCUTERE «IL PADRE DELLE SPOSE»
IN ONDA SU RAIUNO
La fiction sulle nozze lesbiche divide anche
l'Unione Binetti: inopportuna. Pollastrini: atto di sensibilità
martedì 21 novembre 2006 , di Corriere.it
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Guai a parlare di
omosessualità su Raiuno. E non importa che lo faccia un attore molto
vicino alla Chiesa come Lino Banfi (ricevuto da Wojtyla più volte, ha
conosciuto anche Papa Ratzinger). Al centro della polemica, «Il padre
delle spose», la fiction in onda ieri sera su Raiuno. Polemica che si è
accesa ben prima che la fiction venisse trasmessa, ma la trama era
nota: Riccardo (Lino Banfi) agricoltore del sud «di sani principi» va a
trovare la figlia in Spagna e scopre che è lesbica. Non solo: è sposata
con la sua compagna. Apriti cielo. Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc,
premette di non aver visto il film, ma non ci sta e accusa: la fiction
che mette in scena due ragazze lesbiche che si sposano veicola l'idea
di «una parodia di matrimonio» che mette a rischio «il futuro della
nostra società». Difende la scelta Agostino Saccà, direttore di Rai
Fiction: «La Rai è una grande azienda laica, non può avere paura di
raccontare la verità e di provare a rispondere alle domande che il
Paese si pone. Dei Pacs, dell'unione tra omosessuali, si discute nelle
famiglie, non ci si può girare dall'altra parte». La polemica è tutta
politica e, come spesso accade, anche trasversale. Paola Binetti,
senatrice della Margherita, non gradisce: «È altamente inopportuna una
trasmissione che tocca un problema su cui ancora non si è discusso
adeguatamente e che comunque non fa parte del programma di governo».
Le fa notare a stretto giro di posta Anna Paola Concia (Ds GayLeft):
«Per fortuna la Rai non è uno dei partiti della maggioranza di governo,
e quindi non è vincolata al programma dell'Unione». Per il cda Rai
parlano Rizzo Nervo, vicino alla Margherita — «Non ci sono temi che il
servizio pubblico non può trattare » — e Giovanna Bianchi Clerici, in
quota Lega, che dice: «Quello dell'omosessualità è un problema che c'è,
e credo che crei drammi anche molto forti alle famiglie, e allora va
trattato con sensibilità, intelligenza e buongusto». Poi comunque
chiarisce che il via libera a «Il padre delle spose» non è arrivato
dall'attuale cda. Si è mossa anche Barbara Pollastrini, ministra per i
Diritti e le Pari Opportunità, che ha sentito Banfi per telefono a
poche ore dalla messa in onda: «Vedrò con grande interesse il suo film
che considero un atto di sensibilità, di amore e di rispetto verso le
persone». L'attore ha chiesto di poter risentire la ministra oggi per
poter discutere con lei del film. Applaudono la fiction Sergio Lo
Giudice (Arcigay): «Viva la Rai quando assolve con coraggio il suo
ruolo di servizio pubblico» e Beatriz Gimeno (Associazione Spagnola
Lesbiche Gay e Transessuali): «Mi rallegro del fatto che inizino ad
esistere fiction come "Il padre delle spose", perché in Spagna hanno
rappresentato il principio del cammino». Il cardinale Ersilio Tonini
invece è uno che non ha dubbi: «È un'opera diseducativa e poco
salubre».
Renato Franco
BANFI: TRATTATO COME SE AVESSI FATTO
UN PORNO, MA NON MI PENTO
Attacchi da ogni parte per alla fiction con
due donne lesbiche
mercoledì 22 novembre 2006 , di il Corriere della
Sera
zoom A A A Scrivi a Gaynews Invia ad un amico Stampa
Si gode il successo con la saggezza della sua età, senza
esultare. Ma sa bene, Lino Banfi, che i buoni ascolti della sua fiction
Il padre delle spose (lunedì sera su Raiuno, oltre sette milioni di
telespettatori con uno share del 26,7%) è una vittoria che va oltre
l'Auditel. Perché ancora prima della messa in onda si è scatenato il
putiferio. Attacchi da ogni parte per il tema della fiction: due donne
lesbiche che si sposano in Spagna e poi tornano a vivere in Puglia,
sfidando pregiudizi e cattiverie.
Banfi, lei è il papà di una delle
due ragazze, un ruolo per cui diventerà un'icona della sinistra per i
diritti civili. Lo sa?
«Non credo che i diritti civili appartengano
solo alla sinistra. Sono trasversali. Del resto, quando ho presentato
il progetto a Saccà si è mostrato subito entusiasta. Tanti del
centrodestra combattono per questi diritti. L'ex ministro Urbani ha
apprezzato la mia fiction».
Si aspettava tutte queste polemiche?
«No, assolutamente. Soprattutto quelle prima della messa in onda. Ieri
erano già scatenati (Giovanardi e la Binetti, ndr) ».
L'attacco
politico più assurdo?
«Chi ha parlato di "farsa" riferendosi al
matrimonio tra due donne. C'è pure chi ha tuonato: "Non farò vedere ai
miei figli due donne che fanno l'amore". Potevano mai pensare che io
facessi una cosa del genere, proprio su Raiuno?».
Proprio lei
Ambasciatore Unicef e sposato in Chiesa da 45 anni con la stessa
donna...
«Esatto, io sono così. E non tradisco i miei ideali. Penso
solo sia giusto consentire a due persone di vivere sotto lo stesso
tetto, con dei diritti».
La critica che le ha fatto più male?
«L'annunciatrice di Raiuno che presentando la fiction ha detto: "Si
consiglia, per la visione, la presenza di un adulto". Ha fatto venire
il patema d'animo, manco fosse un film porno. Davvero brutto».
Chi può
aver dato un ordine del genere all'annunciatrice?
«Non ne ho idea. Mi
piacerebbe saperlo».
Chi l'ha chiamata dei dirigenti Rai?
«Il
presidente Petruccioli, mi ha ringraziato da parte di tutta l'azienda.
Ha detto che era una fiction coraggiosa, che non si sarebbe potuta
realizzare se non ci fosse stato uno come me, così credibile. Davvero
belle parole».
Pensa che questa fiction aiuterà davvero il percorso
dei Pacs in questo Paese?
«Mi farebbe piacere sapere che ha smosso le
acque. Tanti ragazzi mi hanno scritto: "Meno male che l'hai fatto tu,
nelle scuole non ci spiegano niente". Insomma l'Italia è un po' lenta
si sa, ma ci arriverà. L'ho detto a Grillini: non mettere troppa carne
al fuoco, un problema alla volta e si risolve tutto».
BANFI:
TRATTATO COME SE AVESSI FATTO UN PORNO, MA NON MI PENTO
Attacchi da
ogni parte per alla fiction con due donne lesbiche
mercoledì 22
novembre 2006 , di il Corriere della Sera
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Si gode il successo con
la saggezza della sua età, senza esultare. Ma sa bene, Lino Banfi, che
i buoni ascolti della sua fiction Il padre delle spose (lunedì sera su
Raiuno, oltre sette milioni di telespettatori con uno share del 26,7%)
è una vittoria che va oltre l'Auditel. Perché ancora prima della messa
in onda si è scatenato il putiferio. Attacchi da ogni parte per il tema
della fiction: due donne lesbiche che si sposano in Spagna e poi
tornano a vivere in Puglia, sfidando pregiudizi e cattiverie.
Banfi,
lei è il papà di una delle due ragazze, un ruolo per cui diventerà
un'icona della sinistra per i diritti civili. Lo sa?
«Non credo che i
diritti civili appartengano solo alla sinistra. Sono trasversali. Del
resto, quando ho presentato il progetto a Saccà si è mostrato subito
entusiasta. Tanti del centrodestra combattono per questi diritti. L'ex
ministro Urbani ha apprezzato la mia fiction».
Si aspettava tutte
queste polemiche?
«No, assolutamente. Soprattutto quelle prima della
messa in onda. Ieri erano già scatenati (Giovanardi e la Binetti, ndr)
».
L'attacco politico più assurdo?
«Chi ha parlato di "farsa"
riferendosi al matrimonio tra due donne. C'è pure chi ha tuonato: "Non
farò vedere ai miei figli due donne che fanno l'amore". Potevano mai
pensare che io facessi una cosa del genere, proprio su Raiuno?».
Proprio lei Ambasciatore Unicef e sposato in Chiesa da 45 anni con la
stessa donna...
«Esatto, io sono così. E non tradisco i miei ideali.
Penso solo sia giusto consentire a due persone di vivere sotto lo
stesso tetto, con dei diritti».
La critica che le ha fatto più male?
«L'annunciatrice di Raiuno che presentando la fiction ha detto: "Si
consiglia, per la visione, la presenza di un adulto". Ha fatto venire
il patema d'animo, manco fosse un film porno. Davvero brutto».
Chi può
aver dato un ordine del genere all'annunciatrice?
«Non ne ho idea. Mi
piacerebbe saperlo».
Chi l'ha chiamata dei dirigenti Rai?
«Il
presidente Petruccioli, mi ha ringraziato da parte di tutta l'azienda.
Ha detto che era una fiction coraggiosa, che non si sarebbe potuta
realizzare se non ci fosse stato uno come me, così credibile. Davvero
belle parole».
Pensa che questa fiction aiuterà davvero il percorso
dei Pacs in questo Paese?
«Mi farebbe piacere sapere che ha smosso le
acque. Tanti ragazzi mi hanno scritto: "Meno male che l'hai fatto tu,
nelle scuole non ci spiegano niente". Insomma l'Italia è un po' lenta
si sa, ma ci arriverà. L'ho detto a Grillini: non mettere troppa carne
al fuoco, un problema alla volta e si risolve tutto».