[NuovoLab] com stampa nazionale Con COBAS su sciopero 17 nov

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Autor: cobas comunege
Data:  
A: Mailing list del Forum sociale di Genova, liguria ambiente, yabasta genova
Assumpte: [NuovoLab] com stampa nazionale Con COBAS su sciopero 17 nov


cari amici,
vi giro il comunicato stampa nazionale della Confederazione COBAS sullo sciopero generale di ieri promosso dal sindacalismo di base.

saluti.
Andrea Tosa
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                              CONFEDERAZIONE COBAS  
          Roma, viale Manzoni 55 - Tel. 0670452452 - Fax 0677206060 email cobas@???


Piazza Diaz ore 9,30

Comunicato-stampa


UN MILIONE E MEZZO IN SCIOPERO, TRECENTOMILA IN PIAZZA

Almeno un milione e mezzo di lavoratori/trici in sciopero e più di trecentomila in piazza in 27 città (con punte di particolare rilievo a Roma, Milano, Napoli e Torino) insieme a studenti, giovani precari, immigrati e centri sociali: questo il risultato, superiore ad ogni aspettativa, dello sciopero convocato oggi dai COBAS, dalla CUB/RdB e da altri sindacati alternativi a Cgil-Cisl-Uil.
Dopo il grande successo della manifestazione anti-precarietà del 4 novembre e la forte contestazione alla Finanziaria e alla politica economica e sociale del governo Prodi e dei ministri Padoa Schioppa e Damiano (che li ha visti precipitare nel “gradimento” degli italiani secondo il sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano “La Repubblica”: Damiano è addirittura il ministro più “sgradito”), abbiamo avuto oggi un’altra dimostrazione della diffusa opposizione dei lavoratori/trici e di vasti settori popolari ad una Finanziaria, che premia solo i padroni di Confindustria e le missioni di guerra, e ad una politica economica e sociale che non rompe affatto con il “berlusconismo”.
Allo sciopero di oggi hanno partecipato anche tantissimi lavoratori/trici di Cgil-Cisl-Uil, in dissenso con i loro sindacati che si comportano come se fossero un partito al governo, per protestare contro una Finanziaria che taglia i servizi pubblici (scuola e sanità in primo luogo) e i fondi ai Comuni, che impedisce il rinnovo dei contratti del pubblico impiego nel biennio 2006-2007, che stabilizza solo 8 mila dei 350 mila precari della Pubblica amministrazione, che aumenta le spese militari (che per la prima volta pareggiano la spesa sociale) e per le missioni di guerra, nonché i finanziamenti alle scuole private.
Oggi in piazza striscioni, slogan e discorsi hanno chiesto la fine delle politiche liberiste, l’abrogazione della Legge 30, del pacchetto Treu, delle leggi Moratti e della Bossi/Fini (e la chiusura dei CPT), la stabilizzazione dei lavoratori precari ed esternalizzati, la garanzia del lavoro e della continuità del reddito, il ripristino della scala mobile, la difesa delle pensioni e del TFR contro ogni scippo, il taglio delle spese militari e la loro riconversione in spese sociali, il ritiro delle truppe da tutti i fronti di guerra, la fine del monopolio di Cgil-Cisl-Uil sui diritti sindacali e la restituzione del diritto di assemblea nei luoghi di lavoro a tutti i lavoratori/trici.
Particolarmente rilevante è stata la presenza della scuola, che per la prima volta ha scioperato tutta (con circa il 50% delle scuole rimaste chiuse), dalla materna all’Università, per l’abrogazione delle leggi Moratti, contro i tagli della Finanziaria, per massicci investimenti, l’assunzione dei precari, il rinnovo immediato dei contratti verso salari europei, la fine dei finanziamenti alle scuole private.
Non abbiamo governi amici, si è ripetuto in 27 piazze: e l’opposizione diverrà sempre più dura in coincidenza dell’apertura a gennaio-febbraio del “tavolo di concertazione” tra governo e Cgil-Cisl-Uil su pensioni, TFR, contratti e precarietà, a meno di una drastica, e per ora improbabile, virata di rotta del governo Prodi.



Confederazione COBAS

  Roma, 17/11/06                             


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