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mando in lista 2 documenti -differenti tra loro- per conoscenza degli iscritti
alla lista.
1) articolo di oggi sul Manifesto, a firma Raffaella Bolini (presidenza ARCI)
sul significato di essere a milano il 18 novembre
2) lettera aperta di Franco giordano, segretario prc, sull'adesione di Prc
alla manifestazione milanese del 18.

Segnalo infine che chi è interessato a partire per milano con Arci genova
può scrivere a me (testoni@???) o telefonare all'arci 010-2467506.
grazie per l'attenzione
laura testoni :: arci genova


---articolo raffaella bolini sul Manifesto----
Milano, 18 novembre. Noi saremo lì, per il Medio Oriente.
I massacri quotidiani a Gaza vanno fermati subito. La vita
di un popolo occupato e chiuso in gabbia va difesa. Lo
impone il diritto internazionale e l?etica. Lo impone
l?interesse per il futuro comune.

Il rischio che in Palestina si arrivi a una guerra civile
è alto. Anni di sofferenze e umiliazioni, nel silenzio
assordante della comunità internazionale, hanno scavato
nel profondo. Molti che avevano creduto nel negoziato hanno
perso ogni speranza.

Se la questione nazionale palestinese si perderà nel mare
del radicalismo islamico, la pace con Israele diventerà
impossibile. La leadership israeliana in questi anni ha
prodotto il piu? grave pericolo per la sicurezza dello
stato e per la sua gente.

Le possibilità che da entrambe le parti la situazione si
sblocchi per dinamiche interne non esiste. Securitarismo e
militarismo da un lato, impotenza e isolamento
dall?altro hanno ammalato profondamente le due
società.

Solo un intervento deciso della comunità internazionale
può rimettere la crisi su un binario che porti fuori
dall?inferno. Va smontato il laboratorio di guerra
permanente creato in questi anni, in cui a Israele è stato
concesso, in nome della guerra al terrorismo, qualsiasi
arbitrio. Lo stato palestinese, che viva in pace a fianco di
Israele, deve diventare realtà in tempi certi e brevi.

Il tempo è ora. Prima che sia troppo tardi. Tutto il
contesto mediorientale è appeso a un filo fragilissimo. La
tregua in Libano ha segnato un primo spiraglio di
discontinuità rispetto all?ultimo decennio. Fondata
sull?accordo fra le parti, ha rimesso in campo il
diritto internazionale e le sue istituzioni. Ma lo spazio
aperto alla politica ad agosto può chiudersi in un minuto.

Dalla parte della pace, c?è la sonora sconfitta di
Bush, che favorisce le condizioni per una diversa politica.
Ma c?è bisogno che scendano in campo soggetti
determinati a inserirsi in questo nuovo scenario, e a porsi
come riferimento per una alternativa.

L'Italia ha una grande responsabilità. La
tradizionale vocazione mediorientale consente al nostro
paese di ripresentarsi autorevolmente sulla scena, chiudendo
definitivamente l'era Berlusconi. Stiamo per entrare
nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Durante la crisi
libanese si è dimostrato che l'Europa si può
spostare.

La protezione internazionale della popolazione civile oggi
è un passo fattibile. Subito. Per aprire una nuova fase,
che imponga a tutti il rispetto del diritto internazionale e
il negoziato su basi di giustizia.

Abbiamo passato anni a testimoniare, per come siamo stati
capaci, la possibilità di un'altra via per il Medio
Oriente. E' stato un tempo di solitudine. Sabato
prossimo lo schieramento è ampio, la piattaforma chiara e
impegnativa. Ci sono le condizioni per incidere sulla
politica italiana in Medio Oriente.

Non vogliamo lasciarci sfuggire questa occasione. La
sentiamo come una responsabilità che ci riguarda. Chiunque
la sente, faccia un passo, e venga a Milano sabato prossimo.


---lettera giordano----
Da Liberazione del 10-11-06, pag. 12
Il segretario di Rifondazione scrive ai coordinatori della
Tavola della Pace: "Saremo a Milano contro il silenzio che
ha avvolto la questione palestinese"

Ai Coordinatori Nazionali della Tavola della Pace
Flavio Lotti e Grazia Bellini

Caro Flavio, Cara Grazia, è con convinzione che vi
comunico l?adesione del Partito della Rifondazione
Comunista alla manifestazione per la pace in Medio Oriente
che si terrà a Milano il prossimo 18 novembre.
La drammatica situazione nei territori occupati palestinesi
è stata in questi anni colpevolmente espunta
dall?agenda politica internazionale. La intollerabile
crescente contabilità dei morti palestinesi,
l?affacciarsi nel governo di Tel Aviv di forze
apertamente razziste e che predicano la deportazione della
popolazione araba, il rischio di una guerra civile tra
palestinesi, impongono la ripresa di una forte iniziativa
unitaria per fermare il massacro e porre le fondamenta di
una politica di pace. Una politica che si fondi sul rispetto
della legalità internazionale, a partire dalla fine
dell?occupazione e dall?abbattimento del muro
dell?apartheid.
In questi anni alla diplomazia e al dialogo si è
sostituita la logica della guerra permanente che ha reso
questo nostro mondo più ingiusto ed insicuro.

In Medio Oriente questa dottrina di morte continua a negare
giustizia e pace ai popoli della Regione: regione oggi
dilaniata dalla violenza, dai fondamentalismi e dalle azioni
unilaterali fuori dal diritto internazionale, dal cui
rispetto dipende invece la sicurezza di tutti gli stati
della regione, incluso Israele.
Per questo è fondamentale che il popolo della Pace
riprenda a marciare per richiedere una nuova politica estera
e un nuovo ruolo dell?Italia e dell?Europa a
favore del negoziato, del disarmo, del riconoscimento dei
diritti dei popoli.

Il governo italiano ha cominciato, con la vicenda libanese,
ad aprire una nuova prospettiva non più prigioniera
dell?unilateralismo statunitense. Grandi sono le
aspettative di cambiamento ma ancora troppo forti sono i
silenzi e le reticenze sulla questione palestinese. E?
bene che l?Italia dimostri anche in questo campo la
propria discontinuità dalla politica estera del governo
Berlusconi.
Due Popoli per Due Stati con Gerusalemme capitale condivisa
di entrambi può apparire oggi un sogno, ma è invece una
impellente necessità di cui hanno bisogno tutti i popoli
che si affacciano sul Mediterraneo.

Ci saremo dunque il 18 a Milano e mettiamo a disposizione le
strutture della nostra organizzazione per il pieno successo
dell?iniziativa.
Un caro saluto
Franco Giordano