Re: [Hackmeeting] Tesseramento al Partito Hacker

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Auteur: Vittorio Bertola
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À: hackmeeting, mayhem
Nouveaux-sujets: [Hackmeeting] liberta' online e sicurezza informatica
Sujet: Re: [Hackmeeting] Tesseramento al Partito Hacker
Alessio L.R. Pennasilico ha scritto:
>>aggiungo solo che se il 99% delle persone usa uno strumento per fare
>>qualcosa che per me è nocivo, mi sembra legittimo iniziare a valutare
>>possibili modi per limitare la diffusione di tale strumento.
>
> gli strumenti non hanno etica.
> secondo il tuo ragionamento nmap e' illegale, nessus e' illegale,
> metasploit e' illegale, i coltelli sono illegali, e cosi' via.
>
> lo strumento non ha etica, gli strumenti non si vietano a parer mio: si
> modera l'utilizzo, si punisce l'utilizzo errato, e via dicendo.
>
> gli strumenti non hanno etica.


ti do assolutamente ragione per ciò che riguarda la tecnologia, ma
faccio notare che alcuni strumenti che hanno un uso più frequentemente
pericoloso o dannoso per gli altri possono venire messi sotto controllo
dalla società a buona ragione: l'esempio tipico sono le armi da fuoco.

come in tutte le cose, poi è difficile stabilire il giusto confine tra
autodifesa sociale (difesa della società dall'abuso di determinati
strumenti) e restrizione delle tue libertà personali, ma solo in una
visione distorta di libertà senza limiti si può pensare che non esista
un controllo sociale su strumenti pericolosi, cosa peraltro diversa dal
divieto tout court.

che poi mi sa che è quello che intendevate sia tu che la persona a cui
rispondi, quindi siamo tutti d'accordo.

p.s.: sul partito hacker ce ne sarebbe da dire, mi limito a segnalare 
che secondo me il problema dell'italia è sociale e culturale e parte da 
una necessità di ricambio generazionale e morale generalizzato, nella 
politica come nelle università e nelle aziende. i problemi 
sull'approccio alla tecnologia (che pure condannano l'italia ad essere 
arretrata e senza speranza, e quindi all'imminente ingresso nel terzo 
mondo socioeconomico) sono soltanto un sintomo, ma non sono la causa. 
per cui, specialmente in ambito partitico, non so se valga la pena di 
focalizzarsi su di essi, se non forse come questione simbolica (come i 
verdi alla loro nascita, prima che diventassero la lobby poltronara 
personale di pecoraro scanio e di tutti i suoi fidanzati). aggiungo 
anche che lo scenario politico italiano è talmente depravato a livello 
morale che vedo difficile interagire positivamente con esso in alcun 
modo, nel momento in cui ci si presenta come sua parte e non come 
interlocutore sociale, che è cosa ben diversa. sicuramente è difficile 
cambiarlo dall'interno, ma anche i partiti che hanno esordito come "di 
rottura" (vedi la lega nel '92, o la lista bonino alle europee del '99) 
sono stati poi ampiamente risucchiati nel blob.
-- 
vb.             [Vittorio Bertola - v.bertola [a] bertola.eu.org]<-----
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