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Aihe: [Cm-milano] [Fwd: libera TAZ (temporary ashram zone) degli illuminati di san lazzaro]


in risposta a delucidazioni su funghi e/o ganja
inizio a passarvi le illuminazioni, sono solo bozze, un po' scopiazzate,
un po' plagiate, alcune addirittura originali ammesso che posso esistere
un pensiero originale...
cmq poche chiacchiere, famo shacktipat...serve solo un po' di delirio
mentale ma quello ce l'abbiamo sempre avuto, e vedo che si sta riattivando
e beh se poi qualcuno mi aiuta a fare questa trasmissione saro' grato, che
non ho tutta st'energia, e poi cosi' divento molto piu'
condivisionevolmente illuminante...
ah se avete suggerimenti, o proposte...
tipo, come colore userei il bianco, o alcune sfumature di rosso india,
oppure il blu cobalto, ma credo costi un po'...
beh poi se qualcuno riesce ad accedere ai pigmenti...tutto mooooolto mejo ;)

16 dicembre dell'anno di un imprecisato signore 006 nasce la libera TAZ
degli illuminati di san lazzaro



shaktipat, un'iniziazione che risveglia la sua energia spirituale
(kundalini) e lo conduce in un profondo stato di meditazione.

La ruota della bicicletta e' la sua circolarita' mandalica



San Lazzaro e la via dell'illuminazione ciclica: Prima della partenza
sara' possibile, ricevere lo shacktipat del critico illuminato: verra'
disegnata sulla fronte del ricevente un cerchio con un punto in mezzo, che
raffigurera' la ruota di una bicicletta, ma anche il mondo, l'esistenza
tutta, e la possibilita' della centratura al suo interno. Una sorta di
mandala... Mandala è un termine sanscrito che ha molti significati, tutti
connessi con l'essenza della vita."Manda" significa "essenza"." La"
letteralmente vuol dire "ciò che tiene assieme". L'equivalente tibetano
"Kyil Khar" significa "centro - circonferenza". Potremmo riassumere il
significato di Mandala in ciò che contiene lo schema essenziale
dell'esperienza, cioè sia il centro che la periferia. Il Mandala è
un'immagine sintetica e dinamica che raffigura la ricerca del sé, cioè di
un centro che aggrega ed integra intorno all'essenza che lo compone un
sistema complesso di relazioni in evoluzione, dove attraverso il rapporto
che ciascuno elemento mantiene con il centro, tutto è connesso con tutto e
l'azione di uno degli elementi si riflette su tutto l'insieme e su ciascun
suo componente. In senso proprio, i mandala sono psicocosmogrammi, ovvero
modelli spirituali che rivelano l'arcano gioco delle forze che operano
nell'universo e in noi stessi e che pertanto indicano la via della
reintegrazione della coscienza. "Lo stimolo spirituale è quello di
tracciare una strada dal tempo all'eternità, è l'ansia di aiutare la
coscienza primordiale, che è fondamentalmente una, a ritrovare la sua
integrità.. Sara' quindi una sorta di mandala ciclico zen quello disegnato
sulla fronte del ciclico illuminato. Un mandala aperto, alla societa' e
alle perturbazioni, ma che nel centro, il punto disegnato, trova la sua
integrita'. Il ciclico illuminato, attraversa le citta' invase dagli
autosauri, ma riesce a mantenere la sua integrita' rivolgendo la sua
energia verso l'interno, verso il suo corpo e verso il suo mezzo. Basta
guardarlo, impavido va come se fosse solo in mezzo a una folla ostile e
minacciosa. Non si chiude all'esperienza (il viaggio psico-urbano) ma
l'attraversa.

" ogni mattina schizzavo in un taccuino un piccolo mandala di segno
circolare, un mandala, che sembrava corrispondere alla mia condizione
intima di quel periodo...solo un po' per volta scoprii che cosa e'
veramente il mandala...il SE', la personalita' nella sua interezza" (Jung)
L'energia del punto centrale si manifesta in una coazione pressoche'
irresisitibile, in un impulso a divenire cio' che si e'.
Secondo Jung, e' dalla forma mandalica che nasce l'illuminazione
individuale, i sacerdoti che riunivano ottorno a se in forma circolare le
proprie comunita' facevano da tramite col il dio solare, incaranzione del
dio solare che divenne vera individualizzazione. Per la prima volta,
probabilmente, un sacerdote ebbe l'intuizione, che lo spazio occupato, non
fosse piu' il sole, m a il suo spazio, l'io.
Il disegno del mandala, crea un centro protettivo che esercita anche
un'azione sull'autore del disegno perché in questo simbolo si nasconde un
effetto magico molto antico: l'immagine ha lo scopo di tracciare un magico
solco intorno al centro, un recinto sacro della personalità più intima, un
cerchio protettivo che evita la "dispersione" e tiene lontane le
perturbazioni provocate dall'esterno.


Ma c'è di più; oltre ad operare al fine di restaurare un ordinamento
precedentemente in vigore, un mandala persegue anche la finalità creativa
di dare espressione e forma a qualche cosa che tuttora non esiste, a
qualcosa di nuovo e di unico. Come afferma Marie-Luise Von Franz (allieva
di Jung), il secondo aspetto è ancora più importante del primo ma non lo
contraddice poiché, nella maggior parte dei casi, ciò che vale a
restaurare il vecchio ordine, comporta simultaneamente qualche nuovo
elemento creativo.



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Il percorso complesso
del soggetto in liberazione
passa altrove, non dentro
al ciclo comprensibile
delle mozioni-assemblee.