[Badgirlz-list] Pasolini: la prima volta

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Autore: Errata
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To: badgirlz-list
Oggetto: [Badgirlz-list] Pasolini: la prima volta
TNX TO MASSIMO
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Roma, 26 ottobre 2006, giovedi'



Il 30 Ottobre del 1976, un sabato, per ricordare Pier
Paolo Pasolini
nel
primo anniversario della scomparsa, organizzai una
manifestazione, la
prima
di quella serie ormai istituzionalizzata da 31 anni.

In pratica, l'avevo pensata fin dal giorno
immediatamente successivo
alla
sua morte e l'avevo pubblicizzata dovunque fosse
possibile.

Il Fuori di Roma era contrario, con la motivazione che
Pasolini "era
uno
zozzo borghese che rimorchiava i ragazzi con la GT
metallizzata, e li
pagava...".

Il Partito Radicale non aderiva, spiegando che la cosa
era organizzata
da un
un gruppo che loro non (ri)conoscevano. Ed era
un'affermazione quanto
meno
curiosa visto che per un lungo periodo ci eravamo
riuniti... nella sede
del
Partito Radicale! E non c'erano mai stati motivi di
frizione.

Alla fine, visto che l'iniziativa stava riscuotendo un
buon successo,
il
Fuori di Roma decise di aderire, proprio all'ultimo
momento.

Ricordo che avevo pagato tutto di tasca mia (come al
solito), dai
pennarelli
ai manifesti che i dimostranti indossavano fino ai
numerosi comunicati
stampa ed ai francobolli. Piu' tardi scoprii che il
Fuori aveva
telefonato a
mezzo mondo chiedendo anche un sostegno economico, che
si misero in
cassa
loro...

Il giorno stabilito, Marco Pannella si fece
intravedere all'inizio di
via
Nazionale, di fronte alla Stazione Termini. Si fece
fare un po' di
fotografie dai reporter, rilasciando qualche
dichiarazione per i
giornalisti
e scomparve subito dicendo ch'era occupato altrove...

La "sfilata" per le vie di Roma ebbe un enorme
successo: io mi beccai
due
denunce, una per averla organizzata nonostante mi
fosse stato
espressamente
vietato dal Prefetto, e un'altra per non avere
obbedito all'ordine di
scioglimento (davanti a Palazzo Chigi, e mi sembra che
suonassero pure
le
trombe regolamentari...). Se ricordo bene, anche
Claudio Mori venne
denunciato per gli stessi motivi, ma chiedo a lui di
confermarlo.

Davanti a Botteghe Oscure, allora sede nazionale del
Partito Comunista,
lanciai lo slogan, «Che cosa fa il PCI?», ripetuto da
tutti i
manifestanti
per una lunga decina di minuti. Molti poliziotti ci
separavano
dall'ingresso.
Oggi so con certezza che fu in quell'occasione che il
PCI decise di
prendere
atto dell'esistenza di una "questione omosessuale" e
mise in moto un
meccanismo che, alla fine, ha portato alla nascita
dell'Arcigay.

Quella marcia e' stata filmata in Super8. Purtroppo,
visto che io ero
occupato a "dirigere" la manifestazione, consegnai la
mia cinepresa ad
un
ragazzo che non aspirava di certo a diventare regista
cinematografico... Di
conseguenza, non e' un documento artistico, ma
comunque importantissimo
dal
punto di vista storico. Si vedono una trentina di
militanti che vagano
per
la citta', prima sotto il sole, poi sotto la pioggia,
poliziotti,
questori,
manette, striscioni... Piero Montana di Palermo,
Agostino Raff, Marco
Pannella, Marco Bianchini del Fuori di Roma, Claudio
Mori, Ascanio De
Angelis, ed altri dei quali non ricordo il nome.
Gabriella Mercadini
fece un
lungo servizio fotografico con immagini che ho visto
pubblicate
dappertutto,
nel corso degli anni, e per i motivi piu' impensati.
Addirittura, nel
1982,
quando il Comune di Bologna dette il Cassero al
circolo XXVIII giugno,
la
foto che avrebbe dovuto rappresentare i gay bolognesi
in festa per
l'avvenuta
concessione, in realta' raffigurava... Massimo Consoli
davanti a
Termini con
lo striscione "Sono omosessuale e non voglio morire
ammazzato per
questo"!

Il ragazzo che giro' il filmato e' uno dei miei motivi
di orgoglio. Lui
non
appare mai e non diro' come si chiamava. Diro' solo
che, prima di
conoscere
me, faceva parte di una banda con base al Colosseo. Di
notte, gli altri
due
o tre del gruppo aspettavano che il ragazzo, ch'era
molto bello,
venisse
rimorchiato da qualche gay sprovveduto, lo seguivano
in macchina, lo
fermavano, lo riempivano di botte e si facevano dare
tutti i soldi.

Riuscii a recuperarlo. In poco tempo acquisi' una
coscienza politica,
si
affeziono' a me, ando' a vivere con un ex-attore della
televisione
molto
famoso e che si occupava di doppiaggio e divento' un
bravo ragazzo.

Il clamore suscitato dalla manifestazione fece
intervenire il Partito
Radicale, che dopo pochi giorni ripropose la stessa
manifestazione (per
il
13 novembre).

Anche per questa seconda manifestazione mi diedi da
fare. Il Partito
Radicale stampo' un manifesto dove c'era l'immancabile
Marco Pannella,
Dario
Bellezza, Marco Bianchini, Giuseppe Caputo.... ed io?
Io non c'ero, Un
imbarazzatissimo Marco Bianchini mi disse che era un
errore della
tipografia... Durante la manifestazione mi trovai
accanto un insistente
Angelo Foschi che mi "proibiva" di urlare certi slogan
(ad esempio:
"Nove
nove nove, novembre nero, Pelosi lo vogliamo al
cimitero"), dicendomi
ch'era
stato espressamente incaricato dal Partito di "tenermi
sotto
controllo".

La manifestazione si concluse al Teatro Alberigo dove,
con mia grande
sorpresa, al momento di salire sul palco, trovai un
Giuseppe Caputo che
mi
disse: "No, Massimo, tu non puoi stare qui insieme a
noi, perche' il
tuo
nome non e' sul manifesto".

Ormai cominciavo a capire come andavano le cose. Presi
una sedia e mi
misi
ad un lato del tavolo della presidenza dicendo: "Sono
io che ho voluto
questa manifestazione contro di voi che fino
all'ultimo me l'avete
boicottata e ostacolata. Adesso io qui sto e da qui
non mi muovo".

Ebbi la soddisfazione, facilmente comprensibile in una
situazione del
genere, che i loro interventi vennero applauditi una
sola volta, alla
fine,
mentre il mio venne continuamente interrotto dagli
applausi e da urla
di
partecipazione. Ho la cassetta registrata a
dimostrarlo.

Qualche giorno piu' tardi dovetti telefonare ad un
dirigente nazionale
del
Fuori, a Torino, per dirgli, grosso modo, quanto
segue: "Mi dicono
continuamente, qui a Roma, che tu non volevi che io
partecipassi alla
manifestazione pere Pasolini. Posso sapere il
perche'?"

E lui mi rispose che, visto che l'Ompo's, che era la
struttura (insieme
al
mensile Ompo) che aveva organizzato ufficialmente la
commemorazione di
Pasolini, non era un organismo politico, non gli
sembrava giusta la
sua/mia
partecipazione a qualcosa organizzato dal Fuori di
Roma.

Gli spiegai che quella manifestazione l'avevo voluta
io, ed io solo, ed
io
solo l'avevo perfino finanziata completamente, contro
il Fuori ed il
Partito
Radicale che vi si erano opposti fino all'ultimo, ne
avevano
sconsigliato la
partecipazione e l'avevano boicottata fino a quando si
erano accorti
che
sarebbe andata avanti lo stesso, anche senza di loro e
che avrebbe
avuto un
grosso successo. E che a quel punto avevano fatto di
tutto per
tagliarmi
fuori dal mio lavoro.

E poi, sull'osservazione della non-politicizzazione
dell'Ompo's, lascio
parlare la storia...

A proposito: Marco Pannella, ovviamente, non venne al
Teatro
Alberigo...



Ora, questo filmato (in una cassetta VHS) del quale
parlavo piu' sopra
e' a
disposizione del primo gruppo che me lo chiede, per
poterlo riprodurre
su
dischetto e che mi dia alcune precise garanzie. Ci
sono anche alcune
immagini di dove Pasolini venne massacrato,
all'Idroscalo di Ostia,
dove si
vedono ancora tutte le casupole che circondavano quel
terrapieno (oggi
abbattute). C'e' anche qualche sequenza del Teatro
Alberigo che, sia
detto
per inciso, era pieno con centinaia e centinaia di
persone. Si tratta
di
diverse bobine in super8 che a suo tempo prestai a
Laura Betti e che
lei,
gentilmente, fece riversare su due cassette, una per
lei e una per me.

Chi vuole questa cassetta deve venire a casa mia a
prenderla, perche'
devo
spiegare i contenuti, le persone che vi sono, ecc.

Ho cercato di essere il piu' succinto possibile, anche
perche' sto
scrivendo
con la febbre che supera i 38 gradi, condizione ormai
quotidiana, per
me.
Pero', fra pochi giorni e' il 2 novembre, ed
abbiamo l'appuntamento all'Idroscalo
di Ostia, e questo ve lo dovevo. Certo, ci fosse un
volenteroso con un
po'
di tempo a disposizione, su questa storia ci si
potrebbe scrivere un
libro
(un altro!), come ha fatto Daniele Priori, che per
mesi mi e' venuto ad
intervistare su Dario, con un registratore in mano, e
poi ha
pubblicato
quell'opera meritoria intitolata "Diario di un mostro:
omaggio insolito
a
Dario Bellezza".

Io, sinceramente, non ne ho la forza.

Grazie,

Massimo Consoli



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