[NuovoLab] sulla manifestaz del 4 nov

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Autor: cobas comunege
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A: Mailing list del Forum sociale di Genova, ambiente_liguria
CC: forumgenova, forumsociale-ponge
Assumptes vells: [NuovoLab] Il parroco "scomunica" i leghisti
Assumpte: [NuovoLab] sulla manifestaz del 4 nov
cari amici,
  sulla manifestazione del 4 novembre a Roma promossa dal cartello "Stop precarietà" si sta scatenando un inverecondo casino che "pare" provocato" dalla manchette pubblicata dalla Confederazione Coba nei giorni scorsi sul Manifesto. A me pare che il contenuto, su cui è peraltro legittimo il disaccordo, non sia nulla di "scandaloso"! Ma apriti cielo: prese di posizioni furibonde da segr naz cgil , da pezzi della stessa o.s. che pure avevano promosso l'iniziativa (ma altri - Fiom e Rete 28 aprile - confermano la presenza... ), 7 articoli -anche con insulti gratuiti- del Manifesto in 3 giorni e via dicendo. Risultato: non si può più criticare il governo e i suoi ministri o la cgil scuola altrimenti si diventa stupidi e irresponsabili ! INCREDIBILE ! 
  Credo che invece sia basilare da parte di tutti coloro che pensano la questione della precarietà sia centrale nella battaglia politica e sindacale (oltrechè non affrontata minimamente dal governo Prodi anzi...) fare un grande sforzo affinchè l'iniziativa di Roma del 4 novembre abbia il massimo di successo possibile con ua grande partecipazione anche da genova e Liguria.
  Comunque per chi avessse perso i passaggi di questi giorni allego qui sotto:
  a) il testo della manchette "scandalo" della Confederazione Cobas
  b) il comunicato stampa di ieri 28.10 "Un osceno linciaggio" della ConfCobas
  Saluti. Andrea Tosa
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     Testo della manchette “scandalo”


NO ALLA FINANZIARIA AMMAZZA PRECARI
DAMIANO, AMICO DEI PADRONI, VATTENE

L'assemblea del Brancaccio ha lanciato la manifestazione del 4 Novembre con una piattaforma centrata sulla abrogazione delle tre leggi-vergogna (Moratti, 30 e Bossi-Fini, oltreche sul no al pacchetto Treu) e sulle richieste della stabilizzazione dei precari, della centralità del contratto a tempo indeterminato, del riassorbimento del lavoro esternalizzato e di forme di garanzia del reddito, inviando un monito al governo di centrosinistra affinché rompesse con il berlusconismo, il liberismo e con il dilagare della precarietà nel lavoro, nel reddito, nella vita.
La risposta del governo Prodi è stata totalmente negativa. Non solo le leggi-vergogna sono operanti, ma per alcuni aspetti (accordi governativi con i call center, intensificazione della distruttiva “autonomia scolastica", creazione di muri e simil-CPT clandestini) in forma persino più devastante.

Nel contempo la Finanziaria di centrosinistra, lievitata a 40 miliardi, invece di "far piangere i ricchi", in cambio di incerti spiccioli di sgravi fiscali, aumenta i ticket sanitari e elimina servizi pubblici cruciali per il diritto alla salute; taglia più di 2 miliardi ai Comuni; non stanzia per i contratti pubblici nulla per il 2006 e per il 2007-8 addirittura meno dell’inflazione programmata; taglia 50 mila posti di
lavoro nella scuola pubblica, aumenta i finanziamenti a quella privata e sottrae fondi ad Università e Ricerca; prevede di stabilizzare solo 8 mila dei 350 mila precari della Pubblica Amministrazione; regala ai padroni miliardi con il cuneo fiscale, e destina alle distruttive "grandi opere" (TAV,Mose) il TFR dei lavoratori.

E una vergogna particolarmente rivoltante per i precari riguarda la politica del ministro "padronale" Damiano, a partire dalla vertenza Atesia. Dopo due anni di coraggiosa lotta dei precari Atesia,
l'ispettorato del Lavoro aveva accertato che i dipendenti sono lavoratori subordinati, disponendone l'assunzione a tempo indeterminato (con il pagamento degli arretrati) e scoperchiando il verminaio del lavoro paraschiavistico dei call center e di migliaia di posti analoghi. Damiano ha steso una pietra tombale sulla vicenda con l'art.178 della Finanziaria che regala il condono fiscale a Tripi ed agli altri "padroni delle ferriere" e continua a dividere i lavoratori in subordinati e "autonomi", con l'aiuto di Cgil-Cisl-Uil, firmatari di un accordo peggiorativo della legge 30. E' lo stesso ministro che prepara un decreto per anticipare al 1° Gennaio 2007 lo scippo del TFR da regalare ai fondi pensione cogestiti tra Confindustria e Cgil-Cisl-Uil e che stà per aprire una trattativa catastrofica per ulteriori tagli delle pensioni.
A livello regionale dilaga l'ostilità del centrosinistra verso i precari: ad esempio nel Lazio l'assessore alla Sanità Battaglia, per favorire ditte private, ignora le lotte dei lavoratori precari ed esternalizzati del Sant'Andrea e altri ospedali, da più di un anno mobilitati per la stabilità del lavoro, la garanzia del salario, la salvaguardia delle strutture pubbliche e del diritto alla salute. Persino sul piano della democrazia il governo è impresentabile, con il gattopardo Fioroni che, sotto la pressione di Cgil-Cisl-Uil, riconferma il furto di democrazia ai danni dei lavoratori della scuola e non restituisce il diritto di
assemblea; e con Amato che, oltre a ribadire il neoschiavismo della Bossi-Fini e i lager CPT (di cui il 4 chiederemo la chiusura) permette che amministrazioni di centrosinistra innalzino muri per ghettizzare gli immigrati (Padova) o si inventino simil-CPT clandestini (Roma).

IL 4 NOVEMBRE TUTTE/I A ROMA PIAZZA DELLA REPUBBLICA ore 14,30

PER DIRE BASTA CON LA PRECARIETA' E NO ALLA FINANZIARIA TRUFFALDINA E
AL MINISTRO DAMIANO, AMICO DEI PADRONI


CONFEDERAZIONE COBAS
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Comunicato-stampa

UN OSCENO LINCIAGGIO
A proposito della manifestazione del 4 novembre

Un osceno linciaggio è in atto da parte degli “amici del governo amico” nei confronti dei COBAS a proposito della manifestazione del 4 novembre contro la precarietà e per l’abrogazione delle leggi Moratti, 30 e Bossi-Fini. Pretesto dell’aggressione, sostenuta con una “potenza di fuoco” senza precedenti dai tre quotidiani “amici del governo amico” Liberazione, Manifesto e Unità, una nostra manchette in vista della manifestazione del 4 novembre che ci vede tra i promotori.
Ad essa viene addebitata la rottura del “cartello” unitario e del ritiro di Cgil Funzione pubblica, Cgil scuola (FLC) e sinistra DS. Ma cosa abbiamo scritto di tanto terribile da provocare la fuga di sindacati e partiti così potenti, una valanga di insultanti ed aggressivi articoli contro di noi (il record al Manifesto con ben 7 articoli in due giorni, in cui, come un mantra, si ripete “COBAS cattivi o stupidi o irresponsabili”) e un profluvio di scomuniche provenienti dall’intera galassia degli “amici del governo amico”? E perché non ci viene data nemmeno la possibilità di replicare a “pagamento”, visto il blocco delle nostre manchette deciso dai direttori?
Perché abbiamo detto forte quello che, nonostante la copertura dei massmedia di governo, oramai è sotto gli occhi di tutti. Che la Finanziaria, invece di “far piangere i ricchi”, è la più pesante di tutta la storia della Repubblica (dopo quella del primo governo Amato), che aumenta i ticket sanitari ed elimina servizi pubblici fondamentali, taglia 50 mila posti di lavoro nella scuola pubblica ed aumenta i finanziamenti a quella privata, rinvia di fatto il rinnovo dei contratti pubblici (scaduti da dieci mesi) al 2008, sottrae più di 2 miliardi ai Comuni, che ora aumenteranno le tasse locali, e ulteriori fondi ad Università e ricerca, stabilizza solo 8 mila dei 350 mila precari della Pubblica Amministrazione e regala con il cuneo fiscale miliardi ai padroni della Confindustria, i veri beneficiari della Finanziaria, mentre si preparano tagli alle pensioni e il furto del TFR.
Poi – ed è la cosa che più ha agitato gli amici del governo – segnaliamo come il ministro del Lavoro Damiano si sia rivelato un “amico dei padroni”, salvando tutti i boss dei paraschiavistici callcenter italiani (e tanti altri in analoghe condizioni) le cui schifezze (l’uso del precariato più indifeso e sottopagato per anni, o per decenni, senza che esso venga mai stabilizzato) erano state scoperchiate da un ispettore del Lavoro che aveva imposto, dopo una coraggiosa lotta dei precari, ad Atesia (il più grande callcenter d’Italia) assunzioni stabili e pagamento degli arretrati. Damiano ha regalato a Tripi, padrone di Atesia, e a tutti i boss che super-sfruttano i precari, la sanatoria con l’art.178 della Finanziaria che colpisce ulteriormente i precari.
La nostra denuncia è stata considerata da Cgil e DS “una intollerabile criminalizzazione” del ministro. Chi avrebbe parlato di “criminalizzazione” se il ministro fosse stato Maroni? Gli “amici del governo amico”, che hanno smesso di lottare contro la guerra appena le missioni militari (Afghanistan, Libano) sono state promosse da Prodi, vorrebbero manifestare il 4 come se fossimo nel 2005, ignorando le malefatte anti-precari del governo e l’inaccettabilità della Finanziaria.
Addebitare a noi la fuga della Cgil e dei DS è grottesco: si erano già defilati perchè oggi essi sono impegnati a puntellare il traballante governo Prodi. In particolare la Cgil scuola (FLC) è dedita a reprimere i COBAS, a impedire che il ministro Fioroni o i capi di istituto restituiscano nella scuola il diritto di parola che i sindacati di governo hanno sottratto ai lavoratori fin dal 1999 e a rendere del tutto truffaldina la campagna elettorale RSU in corso. Nulla hanno fatto, esattamente come la Cgil FP, per preparare la manifestazione del 4, di cui non sono mai stati promotori e alla quale non hanno mai aderito, se non tramite la presenza puramente individuale dei due segretari Podda e Panini che ora annunciano il ritiro di “truppe” mai messe in campo.
Quindi, tutto ciò non leva alcuna forza alla manifestazione, anzi. Il ritiro di qualche amico del governo favorirà la presenza di tanti/e che non volevano stare in piazza con chi con una mano sostiene Prodi e con l’altra finge di agitare le ragioni dei precari. E noi ci saremo per manifestare la più decisa opposizione, che sarà maggioritaria in piazza, non solo alla precarizzazione e alle tre leggi-vergogna ma anche alla Finanziaria, alle politiche del ministro “padronale” Damiano e al furto di democrazia perpetrato nei posti di lavoro dal monopolio dittatoriale Cgil-Cisl-Uil sui diritti sindacali.

CONFEDERAZIONE COBAS
28/10/06



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