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NASCE L'ASSOCIAZIONE SINISTRA CRITICA
Mozione
conclusiva del Seminario nazionale di Riccione, 6-8 ottobre 2006
La
situazione sociale e politica italiana continua a essere confusa e
incerta. Dopo un ciclo di lotte popolari, contro il liberismo e la
guerra, che ha permesso di battere il governo Berlusconi si è insediato
un nuovo governo di centrosinistra con al suo interno il Partito della
Rifondazione comunista.
Le prime misure di questo governo sono però
deludenti e contrarie alle attese generate. Non abbiamo mai nascosto le
nostre riserve e contrarietà all´ipotesi governativa, ma la realtà del
governo Prodi supera le previsioni più fosche. Dalla continuità nelle
missioni militari alla politica sociale improntata ai dettami del
liberismo temperato, come dimostra la Finanziaria per il 2007, il
governo Prodi si muove nelle coordinate disegnate dal multilateralismo
in politica estera, lo stesso degli anni '90 delle missioni in Somalia
e della guerra nel Kosovo, e del liberismo di Mastricht e del patto di
Stabilità.
Il ruolo di Rifondazione si ferma al tentativo di “ridurre
il danno”, emendando o addolcendo un corpo centrale della politica di
governo che non inverte nessuna rotta rispetto agli ultimi 15 anni.
Rifondazione rischia così di perdere il senso della propria storia e
identità, quello di una sinistra alternativa alla sinistra moderata,
fuori dai canali del bipolarismo e orientata a un solido progetto
anticapitalista.
Questo smarrimento è visibile nelle modalità e nelle
finalità del costituendo Partito della Sinistra Europea che si presenta
come la conclusione del ciclo della rifondazione comunista e come avvio
di un ciclo di ricomposizione della sinistra di governo. Un cambio di
passo che opera una cesura con quanto noi stessi abbiamo fin qui
realizzato. Una cesura che lascia irrisolto il nodo di una soggettività
politica anticapitalistica che non disperda il patrimonio di questi
quindici anni, che consolidi l´internità al conflitto sociale, che
mantenga salda una prospettiva di classe.
A questo nodo noi intendiamo
continuare a dare una risposta, valorizzando la nostra autonomia,
l'internità ai movimenti e, per questa via, la battaglia nel Prc.
Nella
fase in cui Rifondazione comunista si appresta a varare il percorso di
formazione del partito della Sinistra europea, percorso che non ci
trova concordi, riteniamo comunque di dare il nostro contributo dando
vita all´Associazione Sinistra Critica come soggetto interno ed esterno
al Prc che consenta alla IV mozione congressuale di continuare a
sviluppare la sua battaglia politica ma che permetta anche di offrire
uno strumento a quanti e quante intendono la loro militanza in forme
inedite.
Un´Associazione come percorso aperto da valorizzare in una
fase costituente di cui il Manifesto Programmatico costituisce l´asse
di riferimento e che vedrà la luce entro Gennaio 2007.
Un´Associazione
che permetta a una progettualità anticapitalistica di pesare nel
dibattito della sinistra italiana e di collegarsi a una dimensione
europea.
Un´Associazione che si sostanzi nell´attività politica e di
movimento a partire dalla priorità indicate dal nostro seminario di
Riccione:
a) la lotta alla guerra senza se e senza ma, che vuol dire
ricostruire un movimento unitario che metta al centro la questione
palestinese, il ritiro delle truppe dai teatri di guerra, a cominciare
dall'Afghanistan, la riduzione drastica delle spese militari, la
chiusura delle basi militari straniere. Noi ribadiamo la nostra
contrarietà all´attuale missione in Libano, ma crediamo che il
movimento per la pace debba padroneggiare le differenti posizioni
avviando una riflessione sulla valenza di quella missione, sulle sue
ambiguità e contraddizioni. Crediamo comunque che sulla guerra debba
realizzarsi un comportamento parlamentare conseguente, con il rifiuto
di avallare le missioni di guerra e con l´impegno di dare voce a un
movimento che in larga parte è da ricostruire;
b) il No alla
Finanziaria dei tagli sociali, a partire dalla manifestazione del 4
novembre, per la quale ci impegniamo a costituire comitati locali,
proseguendo per le iniziative sui luoghi di lavoro, nelle scuole e
università fino alle manifestazioni del 17 novembre. La finanziaria non
è di sinistra ma mantiene uno stampo neoliberista. La piccola
redistribuzione operata, con logica familista, a vantaggio dei redditi
medio-bassi è annullata dai tagli alla sanità, alla scuola e agli enti
locali; il Tfr, che appartiene ai lavoratori e non alle imprese, viene
utilizzato per finanziarie opere infrastrutturali tra cui l´Alta
velocità; nel pubblico impiego viene bloccato il turn-over; alle
aziende continuano ad affluire miliardi di incentivi mentre si scopre
la truffa del cuneo fiscale che non viene rigirato ai lavoratori nella
misura promessa ma che viene dato ai padroni fino all´ultimo euro. Non
è prevista né l´abolizione, né tanto meno la riscrittura della legge 30
o della Bossi-Fini mentre i sindacati confederali firmano un memorandum
che prevede il taglio dei coefficienti contributivi (cioè le pensioni
future) e l´allungamento dell´età pensionabile. Infine assistiamo a un
aumento vertiginoso delle spese militari. Per queste ragioni vanno
respinti i contenuti antisociali della Finanziaria, nelle lotte e in
Parlamento, per arrivare a risultati positivi per i lavoratori e le
lavoratrici. In caso contrario si apre il problema della partecipazione
del Prc al governo e dell´approvazione stessa della legge Finanziaria;
c) il contrasto all´attuale percorso della Sinistra Europea dentro
l´imminente conferenza organizzativa del Prc e nel dibattito pubblico
attraverso l´elaborazione di un nostro progetto. Il Pse si presenta
come percorso moderato e tutto interno all´Unione, noi crediamo vada
invece perseguito il progetto di una sinistra compiutamente alternativa
e anticapitalistica;
d) il rilancio di una dimensione femminista del
nostro agire politico con la strutturazione di un coordinamento stabile
e l´indizione di un "Seminario femminista" organizzato da Sinistra
Critica.
Stiamo per affrontare una fase molto difficile, in rapida
evoluzione, in cui la sinistra di classe è alla vigilia di una nuova
fase di ricomposizione. Le nostre idealità e il nostro impegno politico
sono messi fortemente alla prova. Con questo nostro appuntamento noi
assumiamo il valore della scelta collettiva e partecipata come
strumento per attraversare la fase che si apre. Quale che sia lo
scenario futuro, noi prendiamo l´impegno di dare continuità e solidità
a una soggettività politica anticapitalistica, femminista,
ambientalista, antirazzista, internazionalista, rivoluzionaria.