[NuovoLab] [info-it] Rinvio a giudizio di Bellaciao !

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Autor: Paola Manduca
Data:  
Para: forumgenova
Asunto: [NuovoLab] [info-it] Rinvio a giudizio di Bellaciao !

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>     Rinvio a giudizio di Bellaciao !
> In seguito della denuncia per diffamazione sporta dai Cantieri navali
> di St Nazaire, il Giudice ha notificato il rinvio a giudizio ...
> Piu ? di 22.000.000 di visitatori e piu ? di 4.200 firme GRAZIE
> Sostenete Bellaciao firmando
><http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=27394#petition>qui, per l
>?info <http://bellaciao.org/it/article.php3?id_article=14861>qui, un dono
><http://bellaciao.org/souscription.php>qui, + d ?info
><http://bellaciao.org/it/article.php3?id_article=13523>qui

>
> ========================================
>
><http://bellaciao.org/it/article.php3?id_article=15255>http://bellaciao.org/it/a
>rticle.php3?id_article=15255
>
> LA FRANCIA A BASTONATE : Alina Reyes sostiene Bellaciao... Grazie Alina
>
> di Alina Reyes
>
> Sostenete Bellaciao
><http://bellaciao.org/fr/article.php3?id_article=27394#petition>firmando
>qui
>
>
>
>Apprendo che il rinvio a giudizio di Roberto Ferrario, considerato come
>unico responsabile del collettivo Bellaciao !!??, per avere diffuso, come
>avrebbe potuto farlo qualsiasi blog o sito, un comunicato stampa della CGT
>nella vicenda dei Cantieri Navali di St-Nazaire, é stata notificata dal
>Giudice istruttore. Questa misura repressiva, esemplare di una volontà di
>controllo della parola su Internet, é sintomatica di un estremamente
>malsano irrigidimento politico in Francia, tale e quale lo riscontravo in
>recenti articoli di stampa.
>
>
>
>La Francia, non é cosa nuova, ha una scopa in schiena. E ? la rigidità del
>nostro temperamento e delle nostre istituzioni che ci ha obbligati ad
>aspettare più a lungo che certi nostri vicini dei diritti fondamentali
>quali il diritto di voto per le donne, o il diritto all ?aborto.
>
>
>
>E che ci farà senza dubbio attendere ancora un bel pezzo prima di
>rispondere a domande tanto diverse quali la legalizzazione dell
>?eutanasia, o la depenalizzazione della cannabis... Campionessa
>autodichiaratasi dei diritti dell ?uomo e del cittadino, la nostra
>giacobina Repubblica mi ricorda la Signora Mesure, la mia professoressa
>alle elementari, che faceva regnare l ?ordine in classe a colpi di
>righello di ferro sulle dita dei bambini.
>
>
>
>La Francia ha una scopa in schiena, con il suo triumvirato ai vertici
>dello Stato siamo ogni giorno al teatro dei burattini. Bum ! Bum !
>Arlecchino siamo noi, il popolo « di giù », e tra il raggiro
>intellettuale, il disprezzo e la repressione che ci attende ad ogni angolo
>della vita, quante botte in testa ! E alé ! Un ?altra bastonata di rinculo
>! Si prescrive di vietare, eccola la moda ! Di fisso i Francesi,
>estremamente criticati dai loro vicini, rinchiudono qualche matto in una
>casa per convincere quelli rimasti fuori che non lo sono, scriveva il mio
>compatriota Montesquieu.
>
>
>
>Fratelli di sangue degli Inglesi grazie alla ben libera e sensuale
>Alienor, Guasconi o Girondini, più ispirati dalla libertà che non dalla
>sacrosanta « égalité » dei Montagnardi, non sono stati degli adoratori di
>questo demone secolare e centralizzatore che erige una « Francia dell
>?alto » non solo geografica e politica, ma anche sociale e culturale.
>Predicare la fraternità praticando il vassallaggio non é un raro paradosso
>in questa cittadella nazionale dove mancano le scale...
>
>
>
>Se oggi sentisse parlare del disegno di legge Perben, l ?autore dello
>Spirito delle Leggi si chiederebbe se non stiamo dimenticando la sua
>lezione, ossia che la sola garanzia delle libertà pubbliche risiede nella
>separazione dei poteri esecutivi, legislativi e giudiziari...
>
>
>
>E cosa constaterebbero i suoi Persiani, di ritorno da noi tre secoli dopo?
>Ebbene, senza dubbio che i Francesi si considerano ancora volentieri come
>dei giudici infallibili, e sono sempre altrettanto impallati del loro
>modello : é la regola con laquale giudicano di tutto cio ? che si fa in
>altre nazioni : cio ? che é straniero pare loro sempre ridicolo (...)
>Accettano di assoggettarsi alle leggi di una nazione rivale a condizione
>che i parruccai francesi decidano come legislatori della forma delle
>parrucche straniere...
>
>
>
>Francia benpensante, non ho voglia che mi si vieti di vestirmi come voglio
>dove voglio, foss ?anche in sacco di patate o con piume di Quetzacoatl !
>Non ho voglia, perché porto degli stivaletti a tacchi alti e dei collant
>neri, di essere sospettata di adescamento passivo e controllata da
>poliziotti armati fino ai denti, come mi é successo una domenica
>pomeriggio davanti al Sacro Cuore, da dove ammiravo in compagnia dei miei
>giovani figli la vista su Parigi - che di colpo mi é parsa nettamente meno
>bella...
>
>
>
>Francia amministrativa, sono stufa di doverti lasciare entrare nella mia
>intimità ogni volta che spero un certificato d ?alloggio per accogliere
>qualche giorno amici dei paesi del Sud in vena di turismo ! Sono stufa che
>tu possa dubitare della mia esistenza, come é successo molto concretamente
>al mio figlio maggiore, allora studente : un giorno che si presento ? in
>carne ed ossa davanti a uno sportello della CAF (n.d.a.: sussidi per l
>?alloggio) con la sua carta d ?identità e l ?estratto di nascita, si fece
>pregare di tornare col pretesto che, quest ?ultimo documento essendo privo
>della menzione « non deceduto », niente poteva dimostrare che fosse ben
>vivo... Kafka o Gogol avrebbero inventato simili scene ? Le gioie della
>burocrazia non imperversano solo nei paesi dell ?est europeo...
>
>
>
>Francia securitaria, non ho voglia che i miei atti siano sottomessi alla
>delazione legale e anonima, ne trattati da una polizia onnipotente ! Non
>ho voglia di essere condannata alla salute forzata da autorità sanitarie
>che dal canto loro non si riconoscono mai colpevoli (tutt ?al più
>responsabili, quando le prove sono troppo flagranti) dei loro sbagli su
>larga scala...
>
>
>
>Francia generosa, spero proprio che, come lo hai fatto per me dandomi la
>possibilità di entrare in facoltà senza diploma, io che ero uno di quei
>numerosi bambini abbandonati dalla società, ti impegnerai nella
>riparazione dell ?ascensore sociale, e con un termine migliore che «
>discriminazione positiva », darai prova del desiderio della Repubblica di
>rispettare e promuovere la Liberté, l ?Egalité e la Fraternité...
>
>
>
>Dare vita alle parole, uscire dal linguaggio politichese che ci stordisce
>anche noi, é proprio una questione di desiderio... Sapere ritrovare questa
>cultura del desiderio eminentemente francese sarebbe senza dubbio il
>miglior modo di respingere le varie tentazioni oscurantiste che avvelenano
>la nostra società, e che una politica delle bastonate, non fa che molto
>logicamente rinforzare.
>
>
>
>Traduzione dal francese di Bruno
>
>
> <http://www.alinareyes.com/>http://www.alinareyes.com/
>
>
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>


Paola Manduca, Prof.
Genetica
Di.Bio.
Università di Genova
4°piano, Palazzo delle Scienze
26, C.Europa
16132, Genova
Tel. 0039-010-353 8240
Email man-via@???