[NuovoLab] Re: [veritagiustiziagenova] Coerenza Libano

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著者: Edoardo Magnone
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To: veritagiustiziagenova
CC: forumgenova
題目: [NuovoLab] Re: [veritagiustiziagenova] Coerenza Libano
In questi giorni, riflettendo ad alta voce via mail (e forse fuori dal coro
dell’ultima versione pretaporter del nuovo "pacifismo-ufficiale"), mi è
capitato anche di leggere l'articolo che allego in fondo mail.

Naturalmente, per la par condicio e per una sorta di cavalleria nei confronti
degli "interventisti-pacifisti" (armati fino ai denti, ma pacifisti fino al
midollo) allego un articolo che per provenienza, e per sua natura, lo potrei
catalogare come "militare-non-pacifista".
Allego quindi l’articolo di apertura de "Pagine di Difesa" a firma di Franco
Londei (consulente per programmi di emergenza e sviluppo per World Bank, ONU,
UE.) uscito il 07.09.2006 con il titolo "Libano, il poker d’assi in mano a
Olmert". Pur non condividendone alcuni passaggi e le sue conclusioni è
interessante perche solleva alcuni "dubbi" su cosa andiamo realmente a fare e
per chi.

Quando Stefano sostieni che basta mettersi <..nel mezzo (sotto i caschi
dell'Onu) e si dice "smettetela di spararvi". Non vedo in questo un mandato
bellicista...> non sono in assoluto accordo con te per svariati motivi...

Credo che sia proprio questo il "non mandato" di "non pace" da parte dell’ONU!
Quello, per chiarezza, che questa organizzazione rappresenta e le sue
risoluzioni!
L’onu, ricordiamo, non è diventato magicamente "neutro" come da un mese a questa
parte si vuole far credere (ahimè, la "coerenza creativa"!)! Quanto partorito
dall'Onu non è magicamente "democratico" (da un mese, ripeto!) da essere
accettato a scatola chiusa: "Armatevi fino ai denti e partite per portar la
nostra pace! Oh, nostre colombe bianche, volate lontano a portare la pace... ma
non scordatevi di portare anche l'aviaziane militare!"

E poi le persone mi dicono che questa volta la nostra missione militare serve a
portare la pace!

Di certo non voglio soffermarmi sull’assoluta sudditanza di questa istituzione
internazionale al sistema produttivo "nord-del-mondo" però vorrei ricordare
solo che pochi mesi fa si discuteva tra noi ancora nel "riformare l’onu", della
sua "sudditanza alle superpotenze", e che "nessuna risoluzione Onu ci porterà
mai in guerra"!

Ricordi quando a Firenze o Genova abbiamo manifestato? Per cosa abbiamo
manifestato? Ricordiamolo a tutti perche altrimenti l’attuale "creatività"
(ops..volevo dire "coerenza", perdonate!) potrebbe fare bruti scherzi.

Il documento recitava testuali parole:

"Contro tutte le guerre. Contro la guerra come mezzo di risoluzione dei
conflitti - a difesa dell’ormai tante volte stracciato articolo 11 della nostra
Costituzione. Contro la guerra anche in caso di approvazione dell’Onu. Una Onu
che verrà uccisa definitivamente, se sarà costretta a legittimare i diktat
degli USA e dei loro alleati. Chiediamo a ciascuno uno sforzo, un segnale.
Insieme, contro la guerra." (Firenze -il 14 ottobre 2002 in preparazione della
manifestazione europea contro la guerra).

Ieri dicevamo nei nostri documenti..."Noi non vogliamo la guerra mai.
Rivendichiamo l'applicazione dell'art. 11 della nostra Costituzione che recita
" L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e
come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Ci opponiamo e ci
opporremo anche se l'ONU, nella sua ormai chiara sudditanza e impotenza, darà
l'approvazione al conflitto."

Ancora a Londra, durante il Forum Sociale Europeo (nel lontano ottobre di due
anni fa, prima cioè della nuova era della "coerenza creativa"!) abbiamo
partorito un "Lottiamo per il disarmo, contro le armi nucleari, e contro le
basi militari NATO e USA. Sosteniamo tutti coloro che rifiutano il servizio
militare."

Ma oggi, grazie a questa nuova area grondante di "reale-pacifismo", cosa
facciamo?

Mandiamo militari armati fino ai denti!!! Mandiamo fregate da guerra per
disarmare delle persone tra i cedri!!!
Portiamo l'artiglieria pesante quando è risaputo che gli hezbollah non si
muovono su carri armati (e non ne possiedono!).
Portiamo la nostra ultima missilistica antiaerei quando è altrettanto risaputo
che non possiedono neanche un deltaplano!

Infatti, fortunatamente i nuovi "interventisti-pacifisti-governativi" sono
"coerenti": quindi questa volta non andiamo a fare la "Guerra" ma ad "EVITARLA"
su mandato dell’Onu con tutti gli strumenti tipicamente PACIFISTI (con
militari, armi, fregate, artiglieria, etc)!!!!

Qualche cosa continua a non quadrarmi...nel 1949 la guerra di Corea venne fatta
sotto la bandiera dell’Onu, o sbaglio? Nel 1991 la guerra contro l’Irak venne
fatta sotto la bandiera dell’Onu? L’embargo che da dieci anni massacra il
popolo iracheno, è un embargo stabilito dall’Onu? E quello per cuba? Nel 1992
la missioni in Somalia è stata votata dall’Onu? Nel 1995 la spartizione della
Bosnia è stata decisa dall’Onu? Nel 1996 l’intervento militare per bloccare lo
sviluppo della rivoluzione in Albania è stato votato dall’Onu? L’Onu ha votato
la risoluzione per l’occupazione militare del Kosovo?

Qualche cosa non mi torna...da un mese l’ONU piace a tutti, perche è diventato
democratico? Mi devo essere perso qualche cosa nel frattempo!
Da quando i ricchi della terra hanno concesso il voto a tutti gli altri? Caduto
il veto, da quando?

Lasciando stare al momento il funzionamento del "democratico ONU" nei confronti
del sud del mondo, vorrei soffermarmi solo sulla famosa risoluzione 1701...
..tanto citata dagli "interventisti-creativi-moschetto-coerenti" come capace di
risolvere tutte le controversie "BONIFICHE" (di questo si tratta) per conto
terzi.

Ad esempio, la risoluzione per cui stiamo andando in "Guerra" (mi dispiace per
il termine offensivo all’orecchio dei "neo-pacifisti-filo-governativi") non
accenna assolutamente al fatto che Israele ha iniziato una vera GUERRA (anche
nella risoluzione la parola è bandita, meglio non parlarne al momento!)
all’ultimo sangue contro il Libano in violazione di ogni diritto internazionale
e in barba ad ogni convenzione!

La risoluzione liquida il bombardamento militare, l’uccisione di donne e
bambini, la distruzione delle infrastrutture civili di un intero paese come
semplicemente un "conflitto tra Hezbollah e Israele"! Infatti, nella
risoluzione non accenna ai crimini di guerra e i crimini contro l’umanità
commessi da Israele contro il popolo civile libanese! Nessun cenno, meglio non
parlarne! E noi andiamo per questo?

L’Italia si "muove" (guerra o non pace, pace o non guerra, a voi la scelta) per
una risoluzione in cui non c’è una sola riga in cui si imponga ad Israele di
ritirare le sue truppe! Il Consiglio di sicurezza riconosce solo la "richiesta"
del governo libanese di ritirare le forze israeliane e "chiede al governo
d’Israele" di ritirare (nessun imposizione!) le sue truppe non appena arrivi
una forza internazionale sotto mandato ONU, come di seguito citato:
<..Per una completa cessazione delle ostilità chiede al governo del Libano e
all’Unifil, come autorizzato dal paragrafo 11, di dispiegare insieme le loro
forze nel sud e chiede al governo israeliano, una volta cominciato questo
dispiegamento, di ritirare parallelamente tutte le sue forze dal sud del
Libano>

Davvero i "neo-convertiti-pacifisti-elmetto(blu)-moschetto" credono alla
"neutralità" di una risoluzione la cui prima bozza è stata preparata
consultando il governo israeliano? Tale governo sarà, forse, di parte?

Davvero i partiti "genuinamente pacifisti" e i loro "neo-propagandisti" credono
sinceramente di andare a portare la pace?
Questa è la Pax, non è la pace! E’ la pace del più forte, e voi la chiamate
"Pace"! Vi rendete conto che in bocca di alcuni politicanti è una solo una
vecchia password per aprire programmi militari! Questa è la pace che vuole il
contadino con il cappone!

Oltre a quelle che riescono a cambiare il significato delle parole (per essere
coerenti con quelle precedenti) da oggi invidio una nuova categoria di persone.
Invidio anche quelli con la memoria corta.


Edoardo Magnone

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Scrive Stefano Bigliazzi <bigliazzistefano@???>:

> Non riesco a vedere tutta questa incoerenza.
> Io analizzo semplicemente i fatti.
> In un caso si va per intervenire contro qualcuno, nell'altro si va per
> dividere due contendenti.
> Poi si può legittimamente, come fa bene Dario, criticare alcuni aspetti
> della missione ed avere poca fiducia su come verrà gestita.
> Si può ritenere inopportuno l'intervento perché pericoloso e perché non
> servirà a proteggere le popolazioni dai bombardamenti.
> Anche io non ho delle certezze: può anche darsi che l'esito finale sia
> negativo, che non si riescano a fermare i massacri.
> Ma mi sembra evidente che la motivazione, in questo caso, non è di andare a
> combattere quacuno, ma di impedire che due contendenti si combattono.
> Non dimentihiamoci che la missione è scaturita per far fermare i
> bombardamenti nel Sud del Libano, quelli fatti da Israele e che hanno
> provocato la morte di centinaia (migliaia? non ho tenuto i conti, sarebbe un
> dramma anche se fossero decine) di bambini libanesi.
> Questo non significa avere delle grandi certezze o modificare il significato
> delle parole, significa vedere che le cose sono diverse.
> La missione in Libano potrà anche essere sbagliata, non ho certezze sul
> punto, ma è profondamente diversa da quelle in Afganistan ed in Iraq.
> Metterle tutto sullo stesso piano è solo una mistificazione che non aiuta nè
> la pace nè la comprensione della realtà.
> Lasciami dire due parole sull'art.11 della Costituzione: "L'Italia ripudia
> la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali".
> Il motivo per cui la missione mi sembra legittima è proprio questo: Non si
> va a fare la guerra, ma ad impedirla! Si va ad impedire che Hezbollah ed
> Israele risolvano le loro controversie mediante una bella guerra. Ci si
> mette nel mezzo (sotto i caschi dell'Onu) e si dice "smettetela di
> spararvi". Non vedo in questo un mandato bellicista. Ripeto si può criticare
> legittimamente l'efficacia di un interevento del genere, dire che dovremmo
> disarmare anche Israele e non solo Hezbollah, ma non riesco a comprendere
> come non si possa vedere che, almeno dal punto di vista teorico, questo
> intevento è tutt'altra cosa rispetto agli altri, rispetta l'Onu, rispetta la
> Costituzione e rispetta i principi del pacifismo.
> Poi può essere anche sbagliato.
> Certamente se i militari finiranno per fare la guerra agli Hezbollah al
> posto di Israele sarà stato sbagliato.
> Ma non è questo che c'è scritto nel mandato dell'Onu.
> Stefano Bigliazzi
>
>
> ----- Original Message -----
> From: "Edoardo Magnone" <magnone@???>
> To: <veritagiustiziagenova@???>
> Sent: Friday, September 08, 2006 4:01 AM
> Subject: Re: [veritagiustiziagenova] Coerenza Libano
>
>
> > Caro Stefano, innanzitutto grazie per l'opportunità di leggere
> > immediatamente
> > l'altra campana. Non credevo in tanta tempestività.
> >
> >
> > Scrive Stefano Bigliazzi <bigliazzistefano@???>:
> >
> >> Forse sono io troppo semplicista, ma non mi sembra tutto così complicato.
> >> Questa volta non si va a fare la guerra contro i cattivi del mondo
> >> (contro Saddam, contro i Talebani, contro Milosevic) ma si va a
> >> dividere due contendenti (Israele ed Hezbollah).
> >
> > Come dicevo è proprio questo che invidio!
> >
> > La capacità di trovare nuove parole, e nuove motivazioni, per
> > convincere/si di
> > essere "non incoerenti".
> >
> >
> >> Cioè si va ad impedire una guerra.
> >
> > Mamma mia, come li invidio!
> >
> > I partiti a cui ho dato il voto andrebbero premiati per "coerenza
> > creativa".
> > Una coppa d'oro alla "guerra non violenta", ed una medaglia d'argento per
> > "fermiamo la guerriglia con la paciglia delle armi".
> >
> >> Ma la differenza, per chi ama la pace, non mi sembra così difficile da
> >> comprendere.
> >
> > Li invidio perche io, sfortunatamente, non ho le idee semplicisticamente
> > "chiare" come le loro.
> >
> > Cordialmente,
> > Edoardo Magnone
> >
> >
> > PS.Ad esempio, non riesco a capire una cosa molto semplice...
> > ..Se andiamo, come sostieni, "a dividere due contendenti (Israele ed
> > Hezbollah)"
> > perche l'Italia dovrebbe (ancora!?!) ripudiare la guerra "...come mezzo di
> > risoluzione delle controversie internazionali"?
> > La nuova "coerenza creativa" dice che se c'è una controversia da qualche
> > parte
> > possiamo imbracciare il moschetto e non ripudiare la guerra se, e solo se,
> > la
> > chiamiamo "pace", "impedire la guerra", e via discorrendo. Davvero, li
> > invidio!
>


Da "Pagine di Difesa" - Franco Londei - "Libano, il poker d’assi in mano a
Olmert".

In tanti si sono chiesti se era il caso che Israele scatenasse una guerra totale
per due soldati rapiti, così come molti altri si sono chiesti quali potessero
essere i veri obiettivi degli israeliani, escludendo i due militari rapiti come
causa scatenante del conflitto tra Israele ed Hezbollah (non tra Israele e
Libano), identificando invece in altre motivazioni le ragioni della guerra.
Come spesso succede la verità sta in mezzo.
Rudy Caparrini, collaboratore di PdD che non è l’ultimo arrivato in tema di
affari mediorientali, da tempo sostiene che Israele si sta preparando a un
attacco all’Iran. Considerato che Hezbollah non è altro che la longa manus
dell’Iran (non della Siria come qualcuno sostiene), tastare il polso a
Hezbollah è come tastare il polso all’Iran (conoscerne le armi in dotazione, le
contromisure e le tattiche, tutte rigorosamente di origine iraniana, i mezzi
elettronici ecc…) ed è una necessità primaria per Israele.
In questo contesto, per esempio, le notizie per Israele (e per gli Usa di
riflesso) non sono molto confortanti: gli Hezbollah riuscivano a intercettare
quasi tutte le comunicazioni israeliane mentre criptavano le loro; il missile
che colpì la corvetta israeliana Hadith non fu individuato a causa di un
sistema elettronico che bloccava le contromisure della nave; i sistemi
anticarro hanno funzionato oltre ogni più rosea previsione; i sistemi antiaerei
erano talmente sofisticati che in molte occasioni gli israeliani hanno dovuto
rinunciare agli elicotteri optando per bombardamenti aerei da quote sicure.
La lenta ma inesorabile retrocessione del potere del Mossad a favore dei
religiosi ortodossi ha privato Israele della migliore arma che aveva in
passato: l’intellicenge. Quando Olmert ha dato l’ordine di attaccare le
postazioni Hezbollah pensava di trovarsi di fronte a un manipolo di
guerriglieri male armati e poco organizzati, invece si trovato a fronteggiare
un piccolo esercito ben organizzato, ben addestrato dagli iraniani e dotato di
tecnologie sconosciute persino agli americani, finendo per impantanarsi in una
guerra senza alcuno sbocco che non sia politico.
Olmert, a differenza dei suoi predecessori, non viene dai quadri dell’esercito
(Ariel Sharon non avrebbe mai compiuto questi errori), ma è un politico esperto
e come tale ha appreso subito la lezione e ha usato l’arma politica per uscire
dalle sabbie mobili libanesi dove si era impantanato, coinvolgendo le Nazioni
Unite ma soprattutto l’Europa. Con un’azione molto intelligente ha coinvolto
direttamente Italia e Francia, la prima con un governo (in parte) molto vicino
alle posizioni di Hezbollah e soprattutto di Hamas, la seconda storicamente
vicina alle posizioni libanesi. Considerato che il mancato disarmo delle
milizie Hezbollah sarebbe un fallimento, che né italiani né francesi (né le
altri componenti dell’Onu) hanno il mandato per farlo, che l’esercito libanese
non ha i mezzi e che la Siria ha dichiarato che un posizionamento dei caschi
blu a ridosso del suo confine sarebbe considerato un atto ostile (dal confine
siriano arrivano tutte le armi ad Hezbollah), Olmert ha posto le basi per un
contenzioso politico.
Se si dice che la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, in
questo caso è vero esattamente il contrario. Il problema è proprio questo: la
politica in Medio Oriente si fa prima con le armi, poi a parole. In questo
contesto i burocrati dell’Onu sono andati a impantanarsi, non hanno visto
lontano quanto gli israeliani che questo lo sanno da più di mezzo secolo. Che
senso ha in fondo costituire una Unifil-2 quando la stessa era presente da anni
e non era riuscita a fare quello per cui era stata costituita? Che senso ha
mandare truppe, se alle stesse non si danno ordini precisi e chiare regole
d’ingaggio, se non gli si dice chi è il nemico? Si rischia di metterle in mezzo
a due fuochi senza stabilire quale sia il fuoco amico e quale quello nemico.
Tra pochi giorni assisteremo al tentativo dell’esercito libanese di disarmare
Hezbollah. Cosa succederà se questi ultimi si rifiuteranno di consegnare le
armi (come presumibilmente accadrà)? Chi supporterà, ancora una volta,
Hezbollah se non la Siria e l’Iran? Cosa succederà quando ci saranno (e ci
saranno) le prime vittime tra i caschi blu? Ecco la grande vittoria politica di
Ehud Olmert: ha mandato al macello altri soldati al posto dei propri e potrà
pure dire che lo aveva detto. Non solo, tutto il mondo potrà vedere le vere
intenzioni di Siria e Iran. Politicamente è un poker d’assi di mano.
L’alternativa è affidata alla diplomazia e alle mediazioni tra le parti. Il
problema è che, come detto, applicare la politica tradizionale in Medio Oriente
non è consigliabile, quindi l’unica strada da percorrere è stabilire prima di
tutto chi è il nemico, chi destabilizza e perché, che obiettivo vuole
raggiungere. Rimanere, come si sta facendo, con i piedi in due staffe è
pericoloso per tutta l’area ma soprattutto per i nostri militari. In questo e
solo in questo Ehud Olmert ha ottenuto una grande vittoria, costringerà tutti a
prendere una posizione, il problema è a quale prezzo.

http://www.paginedidifesa.it/2006/londei_060907.html