[NuovoLab] "Londra, 10 agosto. Quando le menzogne vengono a …

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Autore: Edoardo Magnone
Data:  
To: scienzaepace
CC: forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] "Londra, 10 agosto. Quando le menzogne vengono a galla"
Invio un interessante articolo di Giulietto Chiesa che riprende alcune notizie
sul "Proactive Preemptive Operations Group" (P2OG) aggiungendo solo che il
gruppo [un centinaio di persone] possiede un budget annuale di "100 milioni di
dollari" [più o meno lo stessa cifra che le 23 nazioni più ricche al mondo
hanno stanziato per combattere la malaria nel terzo mondo] e che il primo
articolo su giornale che ne riporta notizia è del 27 Ottobre 2002 ["Los Angeles
Times" a firma di William Arkin
http://www.commondreams.org/views02/1028-11.htm].

Edoardo Magnone

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http://italy.indymedia.org/news/2006/08/1140480.php

"Londra, 10 agosto. Quando le menzogne vengono a galla"
Giulietto Chiesa, 30 agosto 2006 (da Galatea)


Sono in molti a chiedersi che cosa ci fosse, davvero, sotto l'ormai famoso
“complotto del terrore” aereo, “scoperto” con grande clamore mediatico, grande
paura planetaria, grandi contromisure mondiali, il 10 di agosto 2006. Per
inciso: mentre Israele bombardava senza tregua il Libano e la striscia di Gaza,
attirandosi addosso l'esecrazione di una larga maggioranza di cittadini di ogni
latitudine.

Comincerei da lontano: dal programma del Pentagono denominato P2OG. La sigla sta
per Proactive Preemptive Operations Group . L'esistenza di questo programma, la
cui data di nascita è sconosciuta, emerse dai fondali nell'agosto 2002, perché
notizie che lo riguardavano vennero pubblicate dal Comitato Scientifico di
Difesa del Pentagono. Non è escluso, ma non è sicuro, che un tale programma
fosse esistente da più tempo. Per esempio da prima dell'11 settembre. Ma, in
sostanza cosa c'è nella scatola? Operazioni clandestine di elevata
sofisticatezza realizzate dai servizi segreti per “stimolare reazioni” nei
gruppi terroristici. Cioè: penetrazione nei gruppi con agenti provocatori, per
spingerli ad azioni errate che permettono, dopo essere state “scoperte”, di
sgominarli o di ricattarli.

Non è un'idea originale? Il fatto è che Seymour Hersh, Dio lo benedica per la
sua tenacia, ci ha informato, nel gennaio del 2005, con un articolo sul New
Yorker, che il P2OG è stato rimesso in funzione. “Mi è stato riferito (da fonti
del servizi americani, ndr) che agenti militari sarebbero stati preparati per
fingersi uomini d'affari corrotti, che cercano di comprare pezzi che possano
essere usati per costruire bombe atomiche. In certi casi cittadini locali (cioè
non americani, ndr) potrebbero essere reclutati per entrare a far parte di
gruppi guerriglieri o terroristici. Con il compito potenziale di organizzare ed
eseguire operazioni di combattimento, o perfino attività terroristiche” (il
corsivo è mio).

Adesso torniamo al complotto “globale” del 10 agosto. Da dove sono venute le
informazioni? Dai servizi segreti militari del Pakistan, l'ISI. Cioè i signori
che crearono dal nulla, tra il 1994 e il 1996, il regime dei taliban in
Afghanistan. I quali avrebbero catturato Rashid Rauf, la cosiddetta “mente”
dell'intera operazione che avrebbe dovuto far saltare per aria una decina di
aerei diretti da Londra verso gli Stati Uniti. E insieme a Rashid, un discreto
gruppetto di complici.

Ma quando gli attentati? Non certo in prossimità del 10 agosto, perché a quella
data i sospetti, cioè i 24 arrestati, non avevano ancora nemmeno comprato i
biglietti aerei. E molti di loro non avevano nemmeno i passaporti per andare
negli Stati Uniti. Questa notizia è stata data alla NBC News da una fonte
ufficiale britannica. Un'altra fonte dei servizi britannici ha riferito inoltre
che molti dei sospetti erano sotto stretta sorveglianza da più d'un anno, cioè
da prima degli attentati del luglio 2005. Ma, se erano sotto vigilanza, da dove
viene la sorpresa e il clamore? E perché spiattellare tutto proprio alla vigilia
del 10 agosto? Sempre NBC News rivela che la decisione di arrestarli subito,
sebbene non ci fosse nessuna evidenza di pericolo immediato, “fu imposta dai
funzionari di Washington”.

Ma cosa era accaduto, nel frattempo? Che, a Islamabad, Rashid Rauf aveva
confessato. Perfino i giornali pakistani riferiscono che il giovanotto “è
crollato” sotto gl'interrogatori. E tutti noi capiamo come vengano condotti
gl'interrogatori della polizia politica pakistana. In altri termini: tortura.
Il fatto che gli agenti americani e britannici non abbiano mosso ciglio di
fronte a una confessione sotto tortura non deve destare stupore: è quello che
loro stessi hanno fatto – o hanno permesso che si facesse a Guantanamo Bay, in
Uzbekistan (rivelazioni molto dettagliate dell'ex ambasciatore britannico a
Tashkent, Craig Murray), ad Abu Ghraib, a Damasco, al Cairo, a Kabul, etc.

In quelle condizioni si confessa qualsiasi cosa, ovviamente. E Rashid Rauf non
poteva fare eccezione. Confessa anche, ad esempio, che gli aerei li avrebbero
fatti saltare in aria fabbricando, sempre in aria, un esplosivo denominato
TATP. Cioè perossido di idrogeno, acetone e acido solforico. Secondo la
versione fornita dagl'inquirenti, i terroristi sarebbero saliti a bordo con
questi tre elementi separati, tutti e tre liquidi, per sfuggire ai controlli
dell'aeroporto. I componenti sarebbero poi stati mescolati insieme in una
toilette dell'aereo, per produrre il micidiale esplosivo.

Sfortunatamente questa storia è totalmente impossibile, come hanno
clamorosamente dimostrato gli esperti di esplosivi e come ha, con grande
spirito umoristico, raccontato il giornalista americano Thomas C. Greene.
Perché mettere insieme perossido di idrogeno (nella dovuta concentrazione,
altamente infiammabile), con acetone, si può fare, ma richiede
obbligatoriamente una temperatura inferiore ai 10 gradi centigradi , altrimenti
il liquido risultante s'incendia subito. E l'incendio può ustionare il
portatore, o i suoi vicini di sedile, ma non è un'esplosione e non può far
cadere l'aereo. D'altro canto tenere sotto controllo una tale soluzione per
diverse ore, in aereo, implica un sistema di refrigerazione molto preciso e
anche molto ingombrante. Da portare, per giunta, nella toilette insieme ad
alambicchi vari. Perché adesso viene in bello. Cioè il versamento dell'acido
solforico nella data soluzione.

La qual cosa richiede, come minimo e preliminarmente, una maschera antigas e un
paio di occhiali da subacqueo, perché il gas che ne fuoriesce è altamente
corrosivo per gli occhi e letale se inspirato. Non solo, ma l'intera
operazione, per raggiungere la quantità di esplosivo necessaria, richiede
parecchie ore. E poi comporta altre due ore e mezzo circa di attesa affinché il
composto chimico riesca a seccare, trasformandosi in piccolissimi cristalli
simili a neve, prima di poter essere fatto detonare con un impulso elettrico.

Tutto questo, com'è evidente, richiede che, nel corso dell'intero volo, nessun
passeggero venga a bussare alla porta della toilette; che nessun membro
dell'equipaggio si insospettisca vedendo un passeggero entrare nella toilette
con ingombranti apparecchiature, e poi assistendo, dall'esterno a una tale
prolungata diarrea; che i fumi del gas letale, dall'odore caratteristico di
acido solforico, non escano dalla toilette, soffocando i passeggeri dei sedili
situati in prossimità della detta toilette.

Il mondo intero – come ha scritto Green – “è stato raggirato con un mito
hollywoodiano di liquidi esplosivi binari, che ha guidato interi governi e
determinato politiche. Cioè noi abbiamo reagito a un complotto
cinematografico”. Pura fiction, evidentemente di grande successo.

Chi l'ha prodotta? Ecco, non sarebbe male ora tornare a bomba, come si usa dire,
al progetto P2OG. Ce ne sono i motivi. Secondo la dettagliata analisi di Nafeez
Mossadeq Ahmed (1), che cita a sua volta il capo del bureau pakistano di Asia
Times, Syed Shahzad, i cittadini britannici di origine pakistana arrestati a
Lahore e Karachi in connessione con il complotto, erano tutti membri attivi del
gruppo islamico britannico clandestino Al Muhajiroun, il cui capo è Omar Bakri
Mohammed. Costui è ora in Libano, dove è stato “esiliato” dalle autorità
britanniche sebbene figuri tra i sospettati per le esplosioni del 7 luglio 2005
a Londra. Non vi sembra strano che, avendolo in mano, gl'inglesi se lo siano
fatto scappare? Risulterà meno strano quando si sappia che Omar Bakri Mohammed
era un agente dell'MI6 britannico, reclutato alla metà degli anni '90 per
reclutare, a sua volta, combattenti islamici per il Kosovo. Sempre secondo la
stessa fonte sia la CIA che l'MI6 avrebbero da tempo loro agenti infiltrati
all'interno del gruppo Al Muhajiroun.

Il tutto appare straordinariamente simile alla mission del gruppo P2OG:
organizzare finti o veri attentati terroristici, penetrare all'interno dei
gruppi terroristici per usarli a proprio piacimento. Ecco da dove viene la
fiction nella quale tutti i media principali hanno immediatamente creduto,
rivendendocela come realtà effettuale, contribuendo a organizzare la
diversione.

Poi che succede? Che le prove non ci sono, che la “mente” del complotto,
torturato a dovere, non viene neppure estradato in Inghilterra, forse perché
non lo si può far vedere in pubblico. E succede anche che dei 23 arrestati solo
11 vengono formalmente incriminati, con accuse molto generiche di possesso di
elementi atti a costruire bombe e possesso di video estremisti inneggianti al
martirio. Due sono rimessi addirittura in libertà, gli altri 11 sono trattenuti
in base alla legge antiterrorismo che prevede 28 giorni di detenzione anche
senza un'accusa formale. Il ministro dell'interno britannico, John Reid, sta
cercando di far passare un piccolo Patriot Act d'oltre Manica, per prolungare
il fermo fino a 90 giorni, ma non risulta abbia chiesto l'estradizione di
Rashid Rauf.

Ma ciascuno di noi dovrebbe sapere che è possibile, teoricamente, la sua
incriminazione per terrorismo. Infatti potrebbe avere dell'acetone in bagno,
per sciogliere lo smalto sulle unghie, e dell'acido solforico per sturare i
lavandini, e del decolorante per capelli, che contiene, insieme al 97% di
acqua, anche del perossido d'idrogeno. Infine tutti abbiamo un telefonino,
potenzialmente adatto a innescare l'esplosivo risultante.

Resta una domanda, che spesso mi viene fatta quando cerco di spiegare che anche
l'11 settembre è una colossale menzogna: “ma possibile che chi organizza questi
spettacoli sia così stupido da lasciarsi dietro tante incongruenze?” La domanda
è legittima, ma ingenua. Le incongruenze sono evidenti, ma le conosceranno in
pochi. Quello che passa è la versione ufficiale, che crea l'ondata di panico
opportuna per l'uso da parte dei poteri. Chi organizza queste cose non è
affatto stupido: conosce il funzionamento dei media meglio di noi e anche
meglio di molti direttori di giornali e di telegiornali.

NOTE
1) http://www.uruknet.web.at.it/colonna-centrale-pagina.php?p=26039&colonna=m