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I cittadini dei dieci grandi capoluoghi lamentano le emergenze legate a inquinamento e traffico
ma in larga maggioranza ritengono di vivere "molto o abbastanza bene" "Troppo smog e auto, ma ci si vive bene"
Lo strano rapporto tra gli italiani e le città I più soddisfatti sono i cagliaritani, quasi tutti pensano che le cose vadano peggiorando
I dati emergono dal sondaggio commissionato alla Ipr da Legambiente e Sole 24 Ore
ROMA - Sono i cagliaritani i più soddisfatti della qualità ambientale della propria città, ma a nessuno tra gli abitanti degli altri nove grandi capoluoghi italiani piacerebbe trasferirsi a Cagliari per vivere meglio. E' questo il curioso paradosso che emerge dal sondaggio (in tutto cinquemila interviste telefoniche, 500 per ogni città presa in esame) commissionato da Legambiente e Sole 24 Ore alla Ipr marketing. Una ricerca pensata a corredo di Ecosistema urbano 2007, l'annuale rapporto sulla qualità ambientale nei 103 capoluoghi di provincia italiani realizzato in collaborazione tra l'associazione ecologista e il quotidiano di Confindustria.

Alla domanda "come si vive nella sua città?", il dato più positivo è arrivato infatti da Cagliari, dove l'88,9 per cento degli intervistati ha risposto "molto/abbastanza bene". A seguire i più soddisfatti sono i genovesi (74,4%), e i fiorentini (73,4%), mentre chiude la classifica Napoli, dove le percentuali quasi si rovesciano e solo il 21,2% degli interpellati ha risposto "molto/abbastanza bene" contro il 78,7% dei "poco/per nulla bene". Più o meno a metà classifica Roma e Milano, con rispettivamente il 57,9 e il 52,2% dei cittadini soddisfatti.

Le presunte virtù ambientali di Cagliari sono però poco conosciute nel resto del Paese, visto che alla domanda "in quale altra città si vorrebbe trasferire?", gli interpellati rispondono al primo posto Firenze (con il 20% delle preferenze), seguita da Bologna (con l'11%), mentre il capoluogo sardo non compare nelle prime dieci posizioni.

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Il dato sostanzialmente positivo sull'autopercezione della qualità ambientale della propria città non deve però trarre in inganno. In realtà la grande maggioranza dei cittadini ritiene che le cose stiano peggiorando. In nessuno dei 10 grandi capoluoghi toccati dal sondaggio gli abitanti ritengono che siano registrati miglioramenti. I meno negativi sono ancora una volta i cagliaritani, che al 39% pensano la situazione sia rimasta uguale, mentre al 30% la considerano peggiorata e al 29% migliorata. A Roma, Milano, Napoli, Firenze e Bologna la percezione è decisamente diversa, con rispettivamente il 57, il 65, il 70, il 62 e il 63 per cento delle persone convinte che negli ultimi anni la qualità ambientale della propria città sia andata peggiorando.

Le cause del deterioramento sono quelle ampiamente prevedibili, legate all'invasione delle automobili. Facendo la media delle risposte arrivate dalle dieci città oggetto del sondaggio, in testa alle emergenze ci sono il traffico (40%), la qualità dell'aria (29%) e il trasporto pubblico (23%). Queste tre priorità di intervento sono seguite a distanza dalla raccolta differenziata dei rifiuti (15%) e dallo sviluppo delle politiche per la diffusione di energie rinnovabili (13%). Un dato interessante quest'ultimo che sembrerebbe indicare come la necessità di virare verso scelte di sviluppo sostenibili non sia più prerogativa di una nicchia d'opinione sensibile ai temi ambientali.

Il problema del traffico e dello smog è doppiamente frustrante per gli italiani che vivono nei dieci centro urbani più grandi. Non solo è vissuto infatti complessivamente come le principali emergenze, ma anche come quelle affrontate con minore efficacia dalle amministrazioni pubbliche. Al quesito del sondaggio "quali sono gli aspetti maggiormente migliorati negli ultimi anni nella sua città?", il maggior numero di risposte va alla raccolta differenziata (26% degli intervistati), cura del verde pubblico (24%) e trasporto pubblico (15%). Solo il 7% ritiene invece che i successi riguardino il traffico e la qualità dell'aria. (v. g.)

(23 ottobre 2006)





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