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Aihe: [NuovoLab] Rete contro Terzo Valico su convegno di Forza Italia
COMUNICATO STAMPA

La Rete contro il Terzo Valico sul convegno di Forza Italia sul Terzo Valico

“LA MIGLIORE RISPOSTA L’HA GIA’ DATA MORETTI, A.D. DELLE FS SPA”
VALUTAZIONI SULLE ALTERNATIVE, LA SVIZZERA E I FINANZIAMENTI

In risposta all’ennesima vetrina per rilanciare un’opera inutile e dannosa, promossa oggi da Forza Italia (Liguria - Nord Ovest. Un patto per le infrastrutture), la Rete genovese contro il Terzo Valico (Italia Nostra, Legambiente, WWF, Amici del Chiaravagna, Rete No Tav della Valpolcevera, Forum Sociale del Ponente, Forum Ambientalista, Centro ligure di documentazione per la pace, Cobas e Fltu-Cub) fa proprie le valutazioni espresse lo scorso 31 luglio a Torino dall’allora amministratore delegato di RFI SpA e oggi amministratore delegato delle FS SpA Mauro Moretti, che (secondo quanto riportato da “La Stampa”) rilevò come: le linee per le merci non sono affatto sature; possono reggere lo sviluppo ipotizzato del porto di Genova; sono disponibili in abbondanza tracce-treno; la Voltri-Ovada è sottoutilizzata e sono da potenziare i cinque valichi già esistenti su tutto l'arco ligure.

“Se davvero vogliamo migliorare i collegamenti con l’Europa si completino il raddoppio della Voltri-Ovada (individuata da anni dalla Commissione Europea come free way prioritaria per le merci) e il potenziamento delle linee storiche dei Giovi. Invece, da quando questa estate il ministro delle infrastrutture Di Pietro aveva detto chiaramente che il Governo non riteneva il Terzo Valico dei Giovi necessario, assistiamo al riemergere di un fronte bipartisan che vuole rilanciare un’opera inutile dal costo astronomico di 5 miliardi e 186 milioni di euro (i 4.867 milioni di euro frutto degli adeguamenti monetari, più i 319 milioni di euro per le opere connesse: pari a 96 milioni di euro a km!), di cui è stata dimostrata la non redditività (i costi di gestione, secondo studi di RFI SpA e Infrastrutture SpA dovranno essere coperti per l’85% dallo Stato). Questo fronte è condizionato dalle rendite di posizione, create con soldi pubblici, acquisite dal Consorzio Co.Civ. (di cui Impregilo detiene la quota di maggioranza) e usa strumentalmente argomenti che non hanno alcuna consistenza”, commentano associazioni,comitati e sindacati di base.

Gli investimenti necessari tra Genova e l’Europa. La Rete genovese contro il Terzo Valico ricorda che per incrementare i traffici sino a 10 milioni di Teu gli interventi prioritari sulla rete ferroviaria della nostra regione in collegamento con l’Europa, sono quelli finalizzati a: completare il raddoppio della Voltri-Ovada; potenziare le linee di valico al servizio dei porti di Savona, Genova e La Spezia; costruire una nuova galleria di valico per la Pontremolese (con pendenza al 5 per mille) la potenzialità residua aumenta sino a 9 milioni e 900 mila TEU. Tra le vere priorità per la città di Genova e sulla direttrice Genova-Milano ci sono: a) l’adeguamento del nodo di Genova (con l’obiettivo di liberare le linee dal traffico merci e dotare la grande Genova di una linea metropolitana da Voltri a Pieve Ligure); b) il completamento dei lavori sulle due linee dei Giovi fermi dal 1996 (adeguamento delle gallerie, completamento della bretella di Voltri, salto del montone di Arquata); c) il quadruplicamento del tratto Tortona-Voghera.

La Svizzera e l’Italia. E’ dal 2003 che le autorità elvetiche chiedono cosa hanno intenzione di fare le ferrovie italiane per potenziare le linee esistenti nel nostro Paese quando entreranno in funzione le due gallerie di base del Loetschberg e del Gottardo. In particolare sul Loetscberg (la cui apertura è prevista per il giugno 2007) l’Italia non ha mai risposto esaurientemente e ancora si deve adeguare la linea ordinaria Premosella-Omegna sulla tratta Domodossola – Novara (oggi a binario unico e non elettrificata) per l’instradamento verso Sud dei treni provenienti dalla Svizzera. Vista la prossima apertura della galleria di base il futuribile progetto di collegamento ad AV tra Genova e Anversa, passando per Basilea, non è la risposta. Anzi, i potenziamenti sulle linee ordinarie non si sono fatti perché si sono dirottati finanziamenti per la realizzazione della linea ad AV Novara-Milano (dal costo di 2.620 milioni di euro).

Per il Terzo Valico non ci sono finanziamenti – E’ dal giugno 2004 che si sa che il Terzo Valico dei Giovi non è redditizio e che il canone per il pagamento degli interessi e la restituzione del capitale – che sarà versato da Rfi a Cassa Depositi e Prestiti SpA dal 2012, anno di entrata in esercizio, al 2042 – sarà coperto solo per il 15% dai ricavi di mercato, cioè dalla vendita delle tracce dei treni per gli operatori ferroviari; per il restante 85% dovranno intervenire di anno in anno, le casse del Tesoro. A partire dal 2006 sono stati destinati in Finanziaria al Terzo Valico dei Giovi e alla linea ad AV Milano-Verona complessivamente 15 milioni di euro (7,5 per ognuna) di impegno quindicennale. Mentre la Commissione Europea concentra le proprie risorse sulle tratte transfrontaliere.

Per informazioni:Stefano Lenzi 33298315710

Antonio Bruno 339 3442011


http:notavgenova.altervista.org

Genova, 23 ottobre 2006


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