Re: [NuovoLab] dall'assemblea dei movimenti (2 report)

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著者: paola manduca
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To: brunoa01, Mailing list del Forum sociale di Genova
題目: Re: [NuovoLab] dall'assemblea dei movimenti (2 report)
grazie dello sforzo coraggioso e utile!!
pm

--- brunoa01@??? wrote:

> Assemblea dei movimenti: Firenze 21 – 22 ottobre
> 2006
> pomeriggio
>
> Appunti non corretti
>
> Sirio Conte: straordinaria novita' di queste
> settimane: la guerra civile in Palestina tra Hamas e
> ANP.
> Straordinario isolamento dei palestinesi,
> straordinaria repsonsabilita' europea di fronte a
> questo isolamento. Action for Peace ha lanciato al
> movimento la propsota di una piattaforma unitaria,
> per una manifestazione.
> Immediato ripristino dei fondi finanziari bloccati
> dall'embargo di Israele. La liberazione dei
> principali leader palestinesi, conferenza
> internazinale per la pace in Medio Oriente e la
> denucnia dell'accordo militare con Israele.
> Sogno che si possa vedere in questo paese una
> normale manifestazione di massa fatta da tutti.
>
> Michele Palma: dissento da chi dice che la
> 'superpotenza pacifista' sia stata sconfitta,
> perche' saremmo stati sconfitti tutti noi.
> La Palestina ' il fenomeno piu' rappresentativo
> della nostra crisi. Tra Al Fatah e Hamas chi
> scegliamo? Dobbiamo scendere a questa degradazione?
> O ripristiniamo un puno di vista autonomo del
> movimento che e' in grado di mettere in crisi il
> governo mondiale.Tutti sentiamo intimamente una
> incapacita' della nostra azione politica. L'ho
> sentita in Palestina quando stavamo bloccadno i
> carri armati non sapevamo cosa fare e poi quando
> eravamo in albergo un kamikaze giovane si e' fatto
> esplodere.
> Cercheremo di modificare la piattaforma della
> manifestazione della tavola della pace.
>
> Piero Maestri: l'intervento della comunita'
> internazionale e' di stabilizzazione di quello che
> esiste.
> La 1701 non richiama al rispetto del diritto
> internazionale. Il giudizio su questo intervento
> non toglie la necessita' di un intervento della
> societa' civile internazionale e dei governi.
> La fame e la distruzione delle infrastrtture civile
> e' un contributo alla guerra civile.
> Spingere il nostro governo perche' faccai applicare
> il diritto internazionale.
>
> Francesco Di Lorenzo: chiaramente chi ha votato a
> favore della missione in Afghanistan non fa parte di
> questo movimento. Se uno non toglie la fiducia al
> governo sulla guerra, quando lo devono fare? Il
> movimento deve essere autonomo. Ritengo che l'Italia
> sia una colonia degli Stati Uniti.
> L'Italia non hanno vera autonomia.L'articolo 11
> della Costituzione non vale niente. Perche' se non
> hai sovranita' la tua costituzione e' solo carta.
> Ora visto che abbiamo una costituzione migliore nel
> mondo dobbiamo rivendicare l'autonomia.
> Io voglio la resistenza popolare nonviolenta.
> Dobbiamo denunciare l'accordo militare con Israele
> per riprendere neutralita'. Denunciare l'accordo con
> gli Stati Uniti sulla Nato.
>
> Marco Bersani: quello che e' successo a luglio
> sull'Afganistan dimostra il nostro ritardo del
> movimento. Cosa sedimenta l'autonomia del movimento?
> Ai compagni che stanno in parlamento e nel governo
> non possono rappresentare il movimento.
> Chi sta la' dovrebbero accettare, spero desiderare,
> che i movimenti stiano in piazza a manifestare.
> Dobbiamo rilanciare la richiesta di uscita dai
> teatri di guerra.
> La missione Onu in Libano si chiama tregua, se la
> chiamo pace preapro la guerra, se la chiamo guerra
> come in Afganistan non capiamo cosa succede. La
> stabilizzazione non e' un obiettivo del movimento.
> Se c'e' la possibilita' che la tregua armata diventi
> qualcosa d'altro allora sono necessarie
> discontinuita' (il governo italiano non puo' portare
> la pace in Libano e la guera in Afghanistan)
> Dobbiamo lottare per la diminuzione delle spese
> militari che sono aumentate, invece.
> Noi spendiamo 20 miliardi di euro sulle spese
> militari per sistemi d'arma. Un movimento autonomo e
> indipendente deve fare una grossa mobilitazione per
> chiedere la diminuzione delle spese militari.
> Dobbiamo rivedere le nostre analisi alla luce di
> cosa sta succedendo (WTO, Banca Mondiale e Fondo
> Monetario Internazionale sono in un'empasse).
>
> Ali' Rashid: esco da questa assemblea con una grande
> amarezza. Prendo atto che non c'e' un terreno
> comune, che non riusciamo a metterci d'accordo sul
> 'che fare'.
> A quelli che rivendicano l'appogio alla lotta armata
> dei popoli oppressi ricordo, anche per esperienza
> personale diretta, che non basta enunciare e che
> tale strumento cambia radicalmente chi combatte.
> Modifica le proprie motivazioni profonde.
> Forse e' meglio prendere atto della situazione e
> dividerci. Torneremo poi a incontrarci e a provare a
> trovare un terrreno di iniziativa comune.
>
> Tommaso Fattori: le differenze nel movimento ci sono
> state esempre le abbiamo rivendicate come
> costitutive del movimento. Cosa e' lo spiritio del
> movimento e la capacita' di rendere dialogo a queste
> differenze.
> L'analisi del movimento e' molto mancanta. Molte
> semplificazioni.
> Le differenze vengono ridotte a slogan che vengono
> lanciate gli uni contro gli altri. Quali modalita'
> di intervento internazionale nelle aree di
> conflitto?
> Stiamo cercando di intervenire nelle aree di
> conflitto garantendo i civili.
> Tutte le anime vogliono che la guerra sia fuori
> dalla storia. Il problema e' che fare quando la
> guerra e' scoppiata.
> Altro punto condiviso: la pace e' un'altra cosa dal
> cessate il fuoco. I Militari non possono portare la
> pace. Servono capacita' di tessere dialogo,
> relazioni tra la scoieta' civile.
> Ci sono delle diversita' sulla questione dell'uso
> della forza da parte di soggetti terzi:
> 1.non e' mai utile ne' giustificabile l'uso della
> forza e l'interposizione dei militari e' parte della
> guerra.
> 2.A determinate condizioni e' giustificato l'uso
> della forza per mantenere la tregua.
> 3.Oggi le forze militari o le istituzioni
> internazionali sono funzionali alla guerra
> permanente e alle strategie imperiali e ostacolano
> le resistenze armate all'impero.
> 4.C'e' chi pensa che c'e' un ritardo e siamo
> impreparati di fronte a credibili alternative di
> interposizione nonviolente.
> Quali sono le alternative concrete all'intervento
> militare di interposizione?
>
> La costruzione di corpi civili di pace e' un
> possibile terreno di lavoro per il movimento.
> Perche' il ruolo dei civili non diventa un asse
> portante del nostro fare?
> La soluzione non e' mai di tipo militare. Ma quali
> alternative abbiamo? Anche rispetto ai conflitti in
> atto.
>
> Nancy Bailey: importanza dell'informazione a
> cominciare da noi stessi. Ci sono 28 missioni in 19
> paesi. Perche' solo adesso alcuni gruppi dicono che
> le truppe italiane devono andare via dall'estero.
> In qualche aprte del mondo ci sono missioni ONU che
> stanno funzionando.
> Ho lavorato per 10 anni tra Croazia e Bosnia. Ci
> sono molte agenzie dell'Onu, i civili che vogliono
> collaborare in modo positivo lo possono fare, in
> partciolare la segnalazione di tutti gli abusi
> contro i diritti umani.
> L'Onu ha denunciato le violazioni di Israele e di
> Hezbollah.
>
> Gianni: come statunitensi contro la guerra vogliamo
> chiedere due atti concreti di solidarieta':un
> compagno Mumia Abu Jamal che rischia di essere
> ucciso in carcere entro dicembre; un altro obiettore
> di coscienza Augustin Agairo e' stato incarcerato in
> Germania e potrebbe essere condannato a 5 anni di
> carcere duro a causa del suo rifiuto di partecipare
> alla guerra immorale in Iraq.
> Augustin e' il primo soldato che obietta
> all'intervento in Iraq.
> Ci sono piu' di 4.000 persone nei bracci della morte
> in USA, in maggioranza ispanici e afroamericani. Il
> sistema giudiziario usa la pena di morte come una
> forma di linciaggio legale. Nto Chiediamo
> l'abolizione della pena di morte in USA e nel resto
> del mondo.
>
> Angelo Gandolfi: da dove parte il discorso dei corpi
> civili di pace. Faccio parte dei Berretti Bianchi
> che aderisce alla Rete per i corpi civili di pace.
> I corpi civili i pace sono nel campo della
> sicurezza. Non sono la cooperazione, non sono
> l'aiuto umanitario. Crediamo che la difesa popolare
> nonviolenta e la difesa non armata sia il futuro per
> la sicurezza del pianeta.
> A proposito della questione Libano stiamo attenti di
> andare nella deriva di chiamare la guerra pace. Ma
> la guerra e' buona se va fatta dalla comunita'
> internazionale? Non si puo' andare a portare la pace
> con i carri armati. I corpi civili di pace possono
> fare le trattative e fare il disarmo delle milizie
> disorganizzate.
> Lo strumento forte nei luoghi di conflitto e' la
> relazione, non le armi.
>
>

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